FERMO – Il post voto delle Provinciali ha un solo obiettivo, una volta definiti gli eletti: capire chi ha votato chi nei casi più complessi.
Si comincia dal comune di Fermo. Se è scontato che Giacobbi, passato a Forza Italia da poco abbia votato per Bonifazi, il candidato azzurro in lista, la domanda è da dove venga il secondo voto. E così dicendo. La preferenza a Marcotulli potrebbe essere attribuibile a Rocchi, il più vicino all’area di Fratelli d’Italia. Ma i due che hanno rafforzato Ferracuti? In maggioranza si danno per certi quelli dei consiglieri di Fermo Si Muove.
Come alla Vagnozzi un aiuto via Tulli, ma chi lo confermerà? Sta di fatto che il conto dei voti, solitamente in Provincia molto semplice proprio perché legato a schede di colori diversi con peso ponderato, questa volta non sarebbe stato anticipatamente perfetto.
Questo vale anche per la ‘minoranza’. Il consigliere comunale Bagalini avrebbe dovuto recuperare 11 voti a Fermo: sei del gruppo di maggioranza e cinque dell’opposizione. Ma già da giorni si sapeva che il consigliere Palmucci sarebbe rimasto fedele al sindaco Calcinaro. Ed ecco che tutto torna, dieci voti a cui si aggiunge un voto rosso, che per l’ex segretario dei Dem è arrivato d Porto Sant’Elpidio, sponda Paolo Petrini sotto cui era cresciuto. Comuni grandi con due buchi per il centrosinistra a causa dell’assenza di due consigliere. E chissà che con quei voti no sarebbe finita 7 a 3.
"Un risultato storico dove ilcentrosinistra ne elegge solamente 2. La tornata elettorale restituisce ancora una volta il quadro di un centrodestra sempre più forte, radicato sui territori, capace di dialogare e rappresentare le amministrazioni locali e viene dunque premiato con una netta maggioranza nel nuovo Consiglio provinciale, ottenendo ben 8 seggi" commenta il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Andrea Balestrieri.
Un gioco di equilibri, come quello che ha permesso al mondo di Noi Moderati di crescere. Sei voti per la D’Angelo tra i comuni di fascia rossa, ovvero quelli tra 15 e 30mila abitanti: senza Sant’Elpidio a Mare, commissariata, ecco Porto San Giorgio, Montegranaro e Porto Sant’Elpidio. La soddisfazione di Diego Tofoni e Marco Marinangeli per aver saputo coinvolgere consiglieri d’area, indirizzati verso il centrodestra, era palpabile in Provincia: stando ai calcoli, due voti dal comune elpidiense e quattro da quello sangiorgese, con Morese e Marinangeli sicuri, Susino e Vesprini papabili.
Restano infine i piccoli. Che hanno avuto un peso soprattutto nella non elezione di Pisana Liberati. Che di fondo è la consigliera uscente che più si era spesa per le aree interne, soprattutto a livello scolastico, tra lavori, corsi e piani Dsa.
Sarebbero bastati un paio di voti in più alla consigliera che tanto si è impegnata per il mondo della scuola, come sarebbe bastata la scheda annullata da 168 che le avrebbe fatto sorpassare Tramannoni che ha preso 160 punti in più.
Un po’ di sfortuna quindi per la consigliera uscente, "le dico grazie per come si è spesa per tutti i comuni e in maggior modo in quelli piccoli e nell'entroterra" aggiunge Balestrieri", ma anche la consapevolezza che i voti pesanti di Fermo non sono stati divisi come parte della maggioranza si aspettava, sindaco incluso.
Se i due voti di Fermo alla Ferracuti fossero stati equamente divisi con la Liberati, in un colpo solo sarebbero statti raggiunti due risutlati: Liberati, per molti condierata da tempo la donna forte di FdI, confermata nel suo ruolo e Calcinaro indebolito in vista dele regionali, perché sarebbe rimasto fuori il 'suo' uomo, o meglio quello del suo vice Torresi.
r.vit.