FERMO – Risultato politico scontato, il centrodestra domina le elezioni provinciali (68.333 voti ponderati). Ma sul pavimento della provincia restano delle macerie. E non sarà facile rimuoverle. Dietro ogni scheda c’è un messaggio che peserà. Dal sindaco di Fermo che chiude al quarto posto, ma ne era consapevole, forse pensava che sarebbe andato meglio Tramannoni che sul filo di lana agguanta l’ottavo posto a disposizione. Ci sono almeno quattro voti che si sono persi in maggioranza, quelli per Vagnozzi e Ferracuti. Oltre al voto in più che ha preso il forzista Bonifazi, per cui è stato fatto un grande lavoro da parte della segretaria Marcozzi.
Il rumore arriva dalla non conferma di Pisana Liberati, a cui dedica il primo pensiero il presidente Michele Ortenzi: “Per me è una vittoria senza gioia, perché è stata un punto di forza e di riferimento fondamentale dell’ente”. Ora per il presindete inizia la partita politica, il dialogo con le varie forze per decidere il vicepresidente e le deleghe.
“A breve chiuderemo la questione deleghe e vice. La prossima settimana si riunisce l’Upi Marche dovremo rinovare gli incarichi e poi ci sarà quella Nazionale. Entro dieci giorni convocheremo il primo consiglio e in quell’occasione comunicherò la nuova squadra. A questo aggiungo l’in bocca al lupo ai consiglieri eletti, auspico che abbiano uno spirito collaborativo e sappiano dare un impulso forte a questo Ente, c’è bisogno di presenza e collaborazione”.
Che non tutto sia andato come previsto lo dimostrano i mancati brindisi. A dire il vero ci forze politiche sono decisamente felici: la Lega e Noi moderati. Diego Tofoni è l’uomo di ‘Noi Moderati’: “Ho mandato un messaggio anche al mio comune. Non sono un finto superbo, il nostro con l’elezione della D’Angelo è un grande risultato. Il nostro partito ora entra in ogni livello. E non ci volevano”. Aggiunge Marinangeli, neo consigliere regionale del partito di Lupi: “Posso citare la Schlein, non ci hanno visto arrivare. Ma questo non cambia i rapporti dentro la maggioranza l’alleanza è solida”.
Un auspicio, ma anche una frase che carica di tensione il post voto. Considerando anche la soddisfazione della Laga: “Noi chiudiamo con il primo degli eletti e la terza, difficile pensare meglio” ribadisce Mauro Lucentini, vicesegretario generale della Lega, affiancato dal segretario provinciale Alan Petrini.
Quello di Fratelli d’Italia, Balestreri, si muove da una parte all’altra della sala, seguito dal consigliere Andrea Putzu. Che dentro FdI qualcosa non abbia funzionato è chiaro. La Liberati non doveva saltare, ma è evidente che qualcuno ha lavorato più per la ‘novità’ Ferracuti, consigliera di Monte Urano, che per la consigliera delegata uscente. Che a sua volta ha perso almeno una quindicina dei voti previsti nella fascia dei piccoli, quella in cui un tempo dominava Pompozzi.
Può brindare Giorgio Marcotulli, ma diventare vicepresidente potrebbe essere meno facile, avendo persola spalla Liberati, e dovendo affrontare un Ubaldi da diecimila preferenze. “Risultato previsto, non mancano le sorprese, come quella della mancata elezione di Pisana Liberati che è stata il valore aggiunto della provincia. Questo non vuol dire che non sarà ancora vicina a noi, il mio impegno a coinvolgerla. Sul territorio la provincia ha un’ampia maggioranza, ma non possiamo adagiarci. Peer il mio ruolo vedremo con gli eletti e con il presidente, ci sono deleghe da distribuire”.
Inevitabile che da ora si apra una riflessione, soprattutto a Porto Sant’Elpidio, dove Tofoni, attuale presidente del consiglio comunale, manda più di un messaggio agli alleati: noi ci siamo e siamo forti”. Dopo la D’Angelo, neo tesserata, presto potrebbe arrivare la firma sulla tessera di Gianvittorio Battilà, che intanto il suo voto alla consigliera pedasina l’ha dato, dimostrando serietà e condivisione di percorso con Tofoni e Marinangeli.
Nel centrosinistra, invece poco da dire (22.310 voti). Puntavano a due consiglieri e due sono stati eletti, quelli previsti: Bagalini, operazione voluta dai consiglieri comunali Nicolai e Trasatti, e Strappa da Montegranaro. “Sono soddisfatto, ho preso dieci voti, forze potevano essere undici, ma è un attimo risultato” commenta a caldo Manolo Bagalini, che chiude le elezioni con più voti a Fermo dello stesso sindaco. Anche questo è un messaggio politico, se poi peserà lo si capirà nei prossimi mesi. Come messaggio è la totale assenza dei vertici Dem, tolta l'ex segretaria elpidiense Patrizia Canzonetta.
Alla fine in consiglio entrano per la maggioranza di centrodestra: Ubaldi, Marcotulli, Vagnozzi, Calcinaro, Ferracuti, Bonifazi, D’Angelo e Tramannoni. Per il centrosinistra Bagalini e Strappa.
Raffaele Vitali