Nel Fermano sono tre i comuni al voto: Altidona, Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio. Tre realtà che rappresentano una importante fetta di popolazione e dell’economia. Tra l’altro, Altidona è il comune che più cresce a livello di residenti, seguito proprio da Porto Sant’Elpidio. Quindi, elezioni importanti.
In Italia, invece, sono 793 i Comuni chiamati alle urne tra il 14 e il 15 maggio, oltre sei milioni di italiani. L'86% di questi Comuni conta, infatti, meno di 15mila abitanti. Solo 110 gli enti al di sopra di questa soglia, tra cui Porto Sant’Elpidio, e 18 i Comuni capoluogo, l’unico di regione al voto è Ancona.
Il dato che salta all’occhio è che l’85% degli attuali sindaci italiani sono omini. Le sindache sono, quindi, meno di due su 10. Una situazione trasversale e generalizzata che non lascia fuori alcuna regione. Se è vero che la percentuale di uomini più alta si ha in Campania (95% uomini), non ci sono realtà che si avvicinino a una equità nella rappresentatività uomo-donna.
La regione con più sindache in assoluto è il Friuli Venezia Giulia, ma la forbice non è così ampia rispetto ai 'peggiori della classe': le donne al potere nei Comuni friulani sono il 22% del totale. Le Marche sono al 16%.
E nel Fermano cambierà poco, sarà come sempre Giuliana Porrà a tenere alta la bandiera delle sindache, conquistando Altidona tra due giorni nella sfida contro Giacinto Gabrielli. A Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio, invece, sfida tutta al maschile. In Valtenna sono Michele Ortenzi e Claudio Ferracuti a giocarsela, entrambi sanno già che la presenza femminile in giunta sarà importante. Ortenzi ha avuto anche una vice sindaca negli ultimi cinque anni.
Sulla costa, invece, tre uomini. Molto diversi uno dall’altro per 20.076 votanti di cui 10328 donne. C’è l’esperto Paolo Petrini, che ha già detto che se vince avrà una vicesindaca donna, lo studioso Gian Vittorio Battilà e il giovane Massimiliano Ciarpella. Gli ultimi due non si sono sbilanciati sul vice, ma ovviamente hanno confermato il rispetto della quota di genere che prevede il 40% di rappresentanza per il sesso meno presente in Giunta.
Sono tre civici con un’anima partitica. Con Petrini c’è il Pd, con Ciarpella Fratelli d’Italia e Azione, con Battilà Lega e Forza Italia. Per chiudere la sfida lunedì, un candidato dovrebbe prendere il 50% dei voti, più probabile il ballottaggio che si giocherebbe tra due settimane con tante incognite, a cominciare da cosa deciderà di fare il terzo incomodo.
Tornando ai numeri, tra i sindaci la fascia d'età più rappresentata è quella tra 51 e 70 anni (54%). Seguono coloro che hanno tra 31 e 50 anni (36%) e quelli che hanno tra 71 e 80 (8%). In termini di generazioni culturali, il grosso dei primi cittadini italiani appartiene alla Generazione X, etichetta che ricomprende i nati tra il 1965 e il 1980 (47%).
Molti anche i cosiddetti boomers (nati tra il 1946 e il 1969), che rappresentano il 37% del totale. La quota di Millennial (nati tra il 1981 e il 1994) è ferma al 14%. In questo, Ciarpella o Battilà di certo porterebbero una ventata di giovinezza Quanto ai titoli di studio, sono in possesso di una laurea 47 sindaci su 100. Il 45% ha conseguito una laurea specialistica, l'1,9% una laurea solo triennale, lo 0,2% ha anche altri titoli post laurea e lo 0,8% ha una specializzazione post laurea o un dottorato di ricerca.
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