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Elezioni, Civitas Civici è pronta: "Saremo il primo partito del Fermano". Acquaroli: tanti sindaci. Calcinaro: Fermo modello di civismo

15 Febbraio 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – “Per noi inizia la campagna elettorale”. La lista Civitas Civici che alle elezioni ha appoggiato Francesco Acquaroli si prepara alla nuova tornata elettorale del 2025 e si rinforza allargando la sua base e coinvolgendo, almeno a Fermo, sempre più amministratori. Oltre al suo ‘leader’ ed ex candidato consigliere Marco Rotoni, sindaco di Servigliano.

“Vogliamo coinvolgere i sindaci, gli amministratori, chi è vicino ai territori e alle persone, quelli che comprendono e problematiche. Non a caso Acquaroli ha guidato un comune” introduce Paolo Mattei, deus ex machina di Civitas, che oggi ha il sottosegretario alla Sanità Salvi, il presidente dell’Amap Rotoni e il commissario all’alluvione di Senigallia Stefano Babini. “Questo perché abbiamo portato qualità dentro la politica e la voglia di dialogare con la gente” prosegue Mattei.

I Civici sono convinti che nel 2025 faranno un grande risultato: “Nel 2020 abbiamo creato una lista in 18 giorni in piena pandemia. Partiamo da Fermo perché il presidente ci teneva a essere qui, in una provincia che ha contribuito alla vittoria del presidente e che presenta tanti amministratori già nella squadra” ribadisce il fondatore. Che è riuscito in auna dele poche cose in cui ha fallito Berlusconi: il passaggio di potere interno. “Da oggi – annuncia – la guida della lista passa a mio figlio Osvaldo, è giusto cambiare e dare nuova linfa”.

Acquaroli è soddisfatto della squadra che ha al suo fianco: “Insieme abbiamo condiviso una campagna elettorale in pandemia e poi la terribile alluvione. Intorno c’è stato il lavoro, penso a quello di Babini che per me è un consulente in ogni settore ed è un valore per le Marche. E così Aldo Salvi con un percorso professionale e scientifico di alto livello oggi a servizio della comunità. Penso anche a Marco Rotoni, che guida un’agenzia importante, l’Amap, che deve come le altre avvicinarsi sempre più ai territori”.

Tante sfide per la Regione. “Siamo a Fermo, sono contento di avere qui Paolo Calcinaro, un sindaco amato che ha riscosso successo un sindaco che sa aggregare e vincere nel nome della buona amministrazione, superando anche le logiche dell’appartenenza che se diventa ideologia magari ci fa fare scelte meno logiche. Serve l’appartenenza, ma bisogna aprirsi. E per me questa è una sfida” prosegue Acquaroli che in Civitas Civici vede un supporto aggregativo.

“Insieme possiamo vincere le elezioni, ma l’importante è riuscire a realizzare riforme per la nostra regione. Questo percorso lo condivido con i civici, anche quando non siamo d’accordo. Noi abbiamo bisogno di figure a contatto con la realtà, sono fondamentali per riformare la sanità, per proseguire nella ricostruzione, per agire a livello urbanistico. Insieme agiremo sul piano rifiuti, sul piano infrastrutture, sulla riforma della Protezione civile e a Fermo il completamento dell’ospedale di Fermo, come avremo il via della gara per l’ospedale di Macerata e poi per Pesaro”.

Una lista della spesa? Non vuole sentir parlare di questo Acquaroli, “nostro compito è anche far capire che è tutto reale. Noi da qui al 2025 dovremo aggregare aprendoci alle energie che oggi non sono espresse e potranno aiutarci a completare la trasformazione della regione. Civitas Civici è un perno”.

Conduce Rotoni l’incontro che ha fortemente voluto e per cui ha scelto il Gabinetto del sindaco, il luogo più istituzionale della città insieme con la sala consiliare.  “Io sono qui per un saluto istituzionale” chiarisce subito Calcinaro che poi aggiunge: “Fermo per il civismo è un esperimento strano, ma che funziona. Quindi il civismo regionale che si presenti qui mi fa piacere. Non so cosa farò al termine del mio mandato, ci sono scadenze ancora da definire, ma volevo esserci. Peer anni mi hanno detto ‘senza partiti dove vai’, ma è evidente che anche il civismo, che appoggi chi risolve i problemi, come il governatore Acquaroli a cui riconosco una onestà intellettuale difficile da trovare tra i politici di alto livello, può fare. Non serve essere l’amico degli amici per raggiungere un risultato, servono competenze e volontà”.

Tra i sindaci presenti, consapevoli che si lavorerà quantomeno per provare a portare Rotoni, e non solo, in regione, c’erano Smerillo, Montappone, Belmonte Piceno e Monteleone di Fermo, oltre alla vice di Lapedona. In sala anche l’imprenditore Steca, il dottor Morresi e l’avvocato Romagnoli.

“Quest’anno – riprende Mattei - abbiamo personaggi importanti, con amministratori che prendono migliaia di voti. Noi siamo il soggetto da aggredire da parte di partiti politici anche in difficoltà che vorrebbero le nostre figure principali. Verosimilmente qui potremo diventare il primo partito, abbiamo 17-18 amministratori, FdI ne ha 8, Forza Italia uno, la Lega tre e il Pd 9. Quindi faremo bene e presto daremo i nomi, partendo da Rotoni”.

Quel Rotoni che nell’estate 2020 non si è tirato indietro di fronte alla chiamata di Acquaroli: “Un atto di fiducia che poi è diventata coerenza amministrativa nel presidente che si fidò di un gruppo giovane ma pieno di qualità che si era ritrovato sotto un simbolo e un programma. Oggi, 2024, ripartiamo con lo stesso immutato spirito per agire in ogni settore. Partiamo da Fermo perché noi siamo già una squadra che anima il territorio. E sappiamo che idee e progetti che nascono qui nel piccolo diventano un perno dell’azione regionale, con un presidente che vuole riequilibrare le Marche. Il nostro slogan è connettiamo le Marche’. Per questo continueremo a lavorare”.

Che la sanità sia una perno anche dei civici lo conferma la presenza di Aldo Salvi: “Mattei è il mio coach politico, Acquaroli l’uomo che mi ha dato fiducia. La sanità ha bisogno di essere sempre più territoriale, è fallita la politica degli ospedali. Dialogo con gli attori e con la gente per poi arrivare alle riflessioni. Vogliamo portare l’ospedale a casa di chi sta male e non è fantascienza. Il problema non è nelle risorse economiche, ma nella carenza di capitale umano. Servono appropriatezza nelle richieste e nei percorsi, dobbiamo ridurre la burocrazia, visto che si usano fino a 20 ore del dipendente tra le scartoffie. Dobbiamo liberare gli operatori sanitari”.

Credono molto nel dialogo con i sindaci e i politici regionali. Stefano Babini, da super dirigente a commissario post alluvione, in primis: “Ho lavorato dieci anni nel Fermano, l’ascoltare le persone per me è un must che ritrovo nei Civici. La gente oggi ci dice grazie, anche a Senigallia nel post alluvione, perché li stiamo ascoltando. A volte un agricoltore che vive vicino al fiume è meglio di un ingegnere idraulico. Creare fiducia e condivisione è fondamentale, come il rendere operative le norme”.

La chiosa è di Acquaroli: “Andrano al voto oltre 100 comuni nelle Marche. Quasi tutti sotto i 15mila abitanti, quindi senza simboli. Il civismo in questi luoghi è la base della classe dirigente che cresce sul capo, attorno ai problemi, le emergenze e il dialogo con i cittadini. Nel 2020 molte realtà sono state parte di Civitas Civici. I civici hanno il ruolo di portare il territorio nella coalizione, che canalizza esperienze senza casa ma che poi nei partiti trovano il perno della filiera istituzionale”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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