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Ecco il lungomare di Porto San Giorgio: alberi di Giuda e lavori finiti entro l'estate 2026. Il sindaco ai balneari: più veloci se la ditta sarà seria

29 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Parlare si può e si deve, ma i tempi sono così stretti che il progetto del nuovo lungomare di Porto San Gorgio questo è e questo sarà. Salvo micro modifiche.

A spiegarlo è l’assessore Lauro Salvatelli, affiancato dal sindaco Valerio Vesprini e dal collega di giunta Fabio Senzacqua durante l’incontro con i balneari. A relazionare è l’architetto Alessio Marini che rappresenta i progettisti di Arkteam.

“Abbiamo messo in campo un lavoro di concertazione. Abbiamo voluto questo incontro con voi titolari di chalet dopo aver convocato la Conferenza dei servizi, con la sua ventina di enti che deve dare il parere del progetto, proprio perché ora c’è concretezza” introduce Salvatelli.

Concretezza data dai tempi del Pnrr, come spiega l’architetto: entro il 30 giugno vanno affidati i lavori, entro il 30 settembre 2023 devono partire, entro dicembre 2024 deve essere stato raggiunto il 30% del cronoprogramma, entro il 31 marzo 2026 deve essere tutto concluso e rendicontato.

 Un video rendering mostra quello che accadrà con i lavori che partiranno dallo chalet Duilio, il titolare è in prima fila ad ascoltare insieme con i colleghi. “Arriveremo fino alle Canossiane, questo si riesce a fare con il budget. Vi assicuriamo che i 4milioni di euro tra una spesa e l’altra si riducono a tre”. Impensabile fare tutto il tratto e anche la tipologia di materiale scelto cambierà il corso degli eventi. Anche se l’assessore Salvatelli sogna di arrivare un po’ più giù.

“Qualcosa verrà dai possibili ribassi d’asta. Dal finanziamento a oggi ci sono state due revisioni del prezzario regionale, cosa che ha accresciuto i costi. A livello di scelte, quella principale riguarda il senso unico che partirà il 9 gennaio. Ci sono i comitati che chiedono la chiusura, il Comune è stato chiaro: si va avanti. Altre città che l’hanno fatto, come Rimini e Riccione, ma hanno una conformazione differente”.

Anche per come è fatta la città, la Giunta ha deciso di partire da sud: “Abbiamo via XX Settembre come alternativa”. Il video è uno spettacolo, sembra di muoversi come in un videogame lungo quello che Porto San Giorgio diventerà da qui a tre anni. “Ma noi speriamo prima” sottolinea il sindaco che poi aggiunge: “Tutto dipenderà dalla ditta e dai ricorsi, pensiamo che il nostro impianto di illuminazione è fermo da due anni solo per diatribe in tribunale”:

Tornando al progetto, il definitivo è pronto, la conferenza dei servizi è in arrivo e con il parere, che sarà positivo, si andrà all’esecutivo. Gli spazi liberi del lungomare ricordano un po’ quelli di San Benedetto del Tronto. A caratterizzarlo, oltre agli ampi percorsi pedonali sono due file di parcheggi e una lunga linea rossa. “Quello è l’albero di Giuda, essenza arborea funzionale, perché d’alto fusto e bisognoso di poca acqua.

“Ci sarà il recupero della fascia di tre metri di rispetto di ogni chalet, quindi verrà allargata la passeggiata. Toglieremo i tamerici, perché il lungomare va uniformato da sud a nord e perché non permettono alcuni accorgimenti, come la totale accessibilità, anche per i non vedenti”. Le palme resteranno invece al loro posto, incluse le private se in salute.

“È un progetto ambizioso, serve l’impegno di tutti" interrompe Salvatelli per rassicurare i balneari. Che hanno come prima preoccupazione quella dei parcheggi, ma sono stati confermati con buona pace dei comitati, poi quella degli spazi, “perderete solo i tre metri dovuti”, e infine la schermatura di bidoni e attrezzi, “su cui ragioneremo con calma” chiarisce sempre l’architetto.

Si partirà quindi così, sapendo che per finirlo serviranno tante risorse: “Ci stiamo lavorando. Sono già numerosi – conclude il sindaco Vesprini rassicurando i tanti balneari intervenuti, Vecchi dell’Ataf in testa – gli incontri che ho avuto al ministero delle Infrastrutture, guidato dall’onorevole Salvini. Sono fiducioso, ma intanto partiamo e proprio per l’incertezza dei fondi abbiamo scelto di migliorare il lato sud e non quello centrale, che richiede interventi più corposi”.

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