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Don Tony: "Ciao Felice, speriamo arrivino altri imprenditori come te che accolgono e danno lavoro"

17 Aprile 2021

FERMO – È pieno il duomo di Fermo. Centinaia di persone si sono ritrovare per dire ‘Ciao’ a Felice Chiesa. Nessuno ha usato la parola addio. A cominciare da don Tony che ha strappato anche un sorriso durante l’omelia del funerale. “Felice Chiesa è il suo nome. Felice lo è sempre stato, in Chiesa non è che poi ci venisse tanto”.

Ma è dal duomo che si alza la preghiera per il grande imprenditore. Quando sul finire della cerimonia prende parola uno degli storici fornitori, sembra di vederli lui e Felice mentre discutono. “Chi era? Uno che nel 1980, io avevo 18 anni e lavoravo in un’azienda di computer in Abruzzo, si presentò perché volva imparare a usare il pc. Voleva essere il primo a metterlo dentro un campeggio. Lui – racconta - era uno che spronava tutti a fare meglio e di più. Il mondo dell’en plein air gli deve tanto”.

Chiesa è stato anche quello che nel 1995 aveva capito il potenziale di internet, dando fiducia al primo portale dedicato al mondo del camping. Gli aneddoti potrebbero durare ore, ma già con due la fotografia dell'uomo Felice era perfetta.

Uno dei fili conduttori del funerale di Felice Chiesa è stato proprio il riconoscimento del suo saper guardare oltre. “Era un creativo, andava avanti a tutti. Il Fermano – riprende don Tony – gli deve tanto, lo deve ringraziare per la sua capacità imprenditoriale. Servono nuovi Felice, perché serve chi sa creare lavoro. lui ha coniugato il saper fare business al valore dell’accoglienza. E questo perché per dare devi avere dentro, lui era speciale”. Don Tony strappa un applauso naturale, spontaneo che rimbomba dentro il duomo mai così pieno di fiori.

Tante persone, i suoi dipendenti, gli amici del comitato che ha lottato insieme a lui, i colleghi dei Villaggi, gli amministratori, non a caso a leggere la prima lettura è andato il vicesindaco Mauro Torresi, e la famiglia, ferma davanti alla bara ricoperta di rose su cui troneggia una foto sorridente di Felice dentro una cornice illuminata.

Perché, in fin dei conti, questo era Chiesa, uno che illuminava le giornate delle migliaia di persone che sceglievano, ogni anno, le sue strutture. Uno che con il suo fare genuino era diventato un ‘re’ in Repubblica Ceca, tanto che un messaggio dal governatore ceco è arrivato ed è stato letto al funerale: “Potevi vantarti delle tue amicizie e invece hai sempre solo pensato a far stare bene i nostri giovani, i nostri sportivi, rendendo le nostre comunità sorelle”.

Si chiude così la cerimonia, con un semplice e sincero ‘Ciao Felice, sei stato il secondo padre di tanti di noi’.

@raffaelevitali

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