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"Djokovic, sarò sempre al tuo fianco". La storia di Vojo, cameriere di Monte Urano che gira il mondo dietro a Nole

2 Agosto 2023

MONTE URANO – “Il portafortuna? Me lo auguro. Di certo quando mi vede mi saluta”. Vojo Ilic, classe 1981, è partito da Novisad, a sette anni è arrivato in Italia, a Monte Urano, con la madre. Di professione è cameriere, per 13 anni al Delfino verde a Porto San Giorgio e ora a Fermo dal Priore. Fin qui, nulla di strano. Ma Vojo ha una passione incredibile per Nole Djokovic, il super campione di tennis e ha deciso di provare a seguirlo, torneo dopo torneo, in giro per il mondo.

Da serbo è cresciuto guardando Monica Seles, la tennista ex numero uno che si allenava nella sua Novisad. Poi Jelena Jankovic, fino a che a 15 anni è partito ed è arrivato a Roma in pullman per la prima volta agli Internazionali d’Italia per ammirare la tennista.

17 anni fa, la svolta chiamata Nole Djokovic. “L’ho visto la prima volta in tv, era un ragazzo incredibile, e da quel giorno non l’ho più lasciato”. Anni da tifoso via televisione, poi i primi tornei in Italia in cui giocava. “Ho pensato di preparare qualche striscione, per farmi notare e chissà che così non avrei guadagnano qualche posto nei primi livelli, dove i biglietti costano troppo per un cameriere” racconta nella sala del bar Il Mulino in cui lavora sua moglie.

Il primo vero autografo cinque anni fa su una bandiera della Serbia. E la passione cresceva. Il primo striscione a Torino alle Atp Finals, tre anni fa: “La scritta è semplice: ‘ti prego la racchetta’. Ma ancora non l’ho avuta, ma di regali non me ne sono mancati”.

La svolta nel 2022. “Sono riuscito a comprare i primi posti di Roma, sempre al primo turno. M quando compri non sai chi vedrai. Ma per non sbagliare, ho realizzato uno striscione con i volti dei suoi genitori e la scritta ‘Hvala vam puno – grazie mille a voi’. Gli è piaciuto così tanto che lo ha baciato e mi ha regalato il polsino”.

Gara dopo gara, è entrato nella ‘Nole Fam’ che si occupa delle coreografie quando gioca il campione serbo. Vojo ha la sua posizione sotto la ‘L’. Nell’ultima occasione gli ha firmato otto maglie. “Quella di Wimbledon no la venderei mai”. Un suo amico ha la sua racchetta della vittoria al Roland Garros, se la vendesse varrebbe anche tremila euro. Ogni cosa ha un valore. Ma il sogno di Vojo è un altro: “Abbracciarlo. Di selfie ne ho, qualche parola veloce, ma spero di riuscire a incontrarlo. Ma intanto mi riconosce”.

Alcuni oggetti li mette ovviamente all’asta per poter comprare biglietti aerei e di ingresso ai tornei. “Le maglie che mi sono fatto firmare con la coreografia, le ho messe all’asta. Risorse che servono per finanziarmi e poter viaggiare dietro Djokovic, tenete presente che per andare due giorni a Montecarlo ci vogliono 2500 euro”.

All’ultimo Wimbledon è riuscito ad avere un posto per il centrale grazie a Milan Ognenovic, uno che da 20 anni segue Nole. È il tifoso numero 1, gli manca solo Cincinnati, altrimenti avrebbe coperto tutto il modo tennistico. “L’ho conosciuto a Roma, era rimasto colpito dalle mie immagini in tv. A Wimbledon per riuscire a prendere un biglietto per il campo principale, ce ne sono 50, bisogna dormire due giorni in tenda. E ce l’ho fatta, un sogno coronato, dopo altre sei ore di attesa, da Nole che mi ha regalato la sua t-shirt”.

Qual è il suo obiettivo? “Non potò partecipare agli Us Open, ho scelto di passare il compleanno con mia figlia. Ma poi sarò alle Atp Finals e vorrei raggiungere l’Australia, che potrebbe essere uno degli ultimi Open”. Ma c’è di più: “Vorrei essere il primo marchigiano inviato del tennis. Poter fare interviste ai tennisti, da Berrettini a Sinner, dalla Vinci alla Cocciaretto. Mi piacerebbe iniziare una nuova avventura professionale”.

Cerca sponsor, ovviamente per poter inseguire Nole in giro per il mondo. In cambio magliette firmate e riprese in tante televisioni. Londra, Parigi, Montecarlo, Roma le tappe non mancano.

“Mi resta da varcare l’oceano”. Vojo è pronto, conquistare il cuore e l’amicizia di Djokovic vale ogni sacrificio “anche perché molti non sanno che dietro il campione c’è un uomo molto generoso che fa tanto per la sua Serbia”.

Raffaele Vitali

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