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Disturbi psichiatrici, 3mila pazienti nel Fermano. "Più adolescenti, attenzione all'ansia". Nuovi approcci: medicine, ma con letture, arte e video

2 Marzo 2022

di Raffaele Vitali

FERMO - “Mens sana in corpore sano” introduce l’assessora Micol Lanzidei. Anche di fronte a disturbi psichiatrici e quindi a una condizione di malattia, non si può e non si deve dimenticare il corpo, il benessere generale.

L’Area Vasta 4 ha in carico 3mila pazienti e a disposizione 14 posti letto per i casi più complessi, “che sono costantemente occupati, in questo momento la metà da giovani tra i 17 e i 23 anni”. Un servizio che funziona, che chiede continui aggiornamenti, che studia i sistemi migliori e si contamina con campi che sembrerebbero lontani come la lettura, l’arte, la musica. “E questo perché funziona, i risultati sui pazienti si vedono”.

Ne sono convinte Mara Palmieri, dirigente del Servizio salute mentale del Murri, e la neuropsichiatra Barbara Rossi, responsabile delle strutture riabilitative. E per questo nascono momenti come quello con Massimo Gezzi, scrittore fermano che vive a Lugano, tra gli autori segnalati per il premio Strega, organizzato da Giovanna Taffetani, ex libraia oggi parte del team riabilitativo.

“Veniamo da due anni di pandemia che hanno impattato sul sistema mentale di molte persone. Soprattutto sui più giovani. Abbiamo avuto un aumento dei casi tra gli adolescenti. La mancata socializzazione ha influito. Sono aumentati i casi di depressione e i disturbi di personalità” spiega la primaria. Che lancia un appello: “Bisogna fare attenzione ai segnali. Il primo è l’ansia, che è il tipico sintomo trasversale. I genitori non devono avere timore di contattare uno psicologo, non sempre è necessario lo psichiatra. Poi c’è l’isolamento, l’assenza di voglia di uscire, magari lo stare sempre sul pc a giocare con i videogame”.

Il ruolo della famiglia quindi è cruciale, come lo sarebbe anche quello della scuola: “Chiaramente serve una formazione, speriamo di partire quanto prima con progetti che ci permettano di incontrare docenti e alunni. E comunque nelle scuole c’è lo psicologo, è già una prima sentinella per evitare quel ‘non è niente, passerà’ che spesso ritarda un intervento preventivo”. Senza mai dimenticare la fascia adulta, segnata in questo periodo da una situazione sociale sempre più complessa, anche dal punto di vista economico.

L’equipe della Palmieri è formata da dieci medici. Fondamentale diventa, oltre ai posti al Murri, la rete territoriale coordinata dalla dottoressa Rossi che include comunità alloggio e centri diurni. “Qui si lavora su più livelli, dagli appartamenti di sgancio, alcuni anche in autogestione, agli spazi di comunità”. Perché l’obiettivo degli psichiatri è il reinserimento nelal vita quotidiana.

Punto fermo è la struttura semi residenziale ‘Il filo di Arianna’ in via Zeppilli. Qui sono seguite 15 persone tra i 23 e i 50 anni. “Abbiamo puntato molto su attività smart che permettono, passo dopo passo, il recupero di sicurezze. Non è un percorso immediato, dura tre anni e procede per step. La prima fase è quella più dura, legata anche ai farmaci. Poi c’è la seconda, quella del recupero delle competenze residue, perché bisogna lavorare sule qualità e non sui deficit. Infine lo sgancio, che avviene in strutture protette sul territorio, quando non è fattibile il ricongiungimento familiare” spiega Barbara Rossi.

A questo si abbiano l’attività extra, come la lettura, il coro, “che ha dato grandi soddisfazioni con l’esibizione a novembre al teatro dell’Aquila, e l’atletica. “C’è poi il corso di narrazione creativa tenuto da Andrea Braconi che coinvolge gli utenti attraverso la creazione di video” prosegue. attività che potrebbero sembrare lontane da un percorso medico ma che in realtà danno ottimi risultati.

“Wellness culturale. La cultura e l’arte come mezzi per raggiungere la salute. Progetti e servizi come questo sono un orgoglio per tutti” conclude l’assessora Lanzidei ringraziando Gezzi per la sua presenza, “segno di impegno e partecipazione con il territorio mettendosi a disposizione degli utenti del centro”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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