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Disturbi alimentari, come riconoscerli. Per i minori la Torre dei Germogli usa l'intelligenza artificiale. "Emergono ancora pochi casi"

12 Dicembre 2024

TORRE SAN PATRIZIO – Il 24 maggio il taglio del nastro affidato al dottor Mendolicchio, uno dei riferimenti nazionali nel campo dei disturbi del comportamento alimentare (Dca). In pochi mesi la struttura riabilitativa "Torre dei Germogli" di Torre San Patrizio è diventata il riferimento per i casi più complessi a livello giovanile, essendo destinata agli under 18.

“Considerare la persona come più grande dei suoi problemi è il segno distintivo del nostro approccio non patologizzante. Ciò non significa che i problemi non esistano; piuttosto, significa che non si considerano i problemi a sé stante ma come la persona nella sua interezza li affronta” spiega il presidente della struttura, il dottor Maurizio Volpini.

Tutto procede e può migliorare. “Attualmente stiamo seguendo  vari minori, adolescenti donne, intorno ai 15 anni provenienti da varie regioni italiane già con percorsi di cura molto difficili, punteggiati da altrettanti fallimenti; con numerosissimi ricoveri ospedalieri o presso strutture intensive anche di natura psichiatrica”.

Quello che manca ancora è un vero ‘afflusso’ marchigiano: “Siamo accreditati dalla Regione Marche, del resto siamo un punto di riferimento unico in Italia per la riabilitazione di minori. Quello che è strano è che nonostante la nostra specializzazione e il numero di casi che, secondo le stime, dovrebbero emergere, sembrerebbe che nella Regione ci sia una bassa visibilità di minori affetti da questi disturbi”.

Il presidente una spiegazione se l’è data. “Una spiegazione potrebbe risiedere nella capacità delle famiglie di affrontare autonomamente la situazione, facendo affidamento su risorse personali o altre forme di supporto privato. In alternativa, potrebbe trattarsi di un sistema di interventi sul territorio che, pur operando con competenza, riesce a contenere il problema in modo da ridurre il ricorso a strutture specializzate come la nostra. Allo stesso tempo, è possibile che i casi più gravi vengano gestiti in contesti ospedalieri per brevi periodi, con successivi rientri a casa che, in alcuni casi, potrebbero lasciare le famiglie a gestire il carico riabilitativo con risorse limitate. Questo potrebbe implicare che una quota di minori non riceva l’intervento precoce e continuativo necessario per un pieno recupero”.

Da qui il messaggio alla Regione e all’Ast di Fermo: “La nostra riflessione vuole essere un invito a un dialogo costruttivo con tutti i soggetti coinvolti – famiglie, servizi territoriali, istituzioni – per comprendere meglio le esigenze del territorio e lavorare insieme per garantire ai minori e alle loro famiglie il massimo supporto possibile, con un approccio integrato e sinergico” prosegue Volpini.

Che garantisce il suo ‘approccio’ alternativo e funzionale: “La nostra cultura sanitaria assistenziale è spostare l'attenzione dalla malattia alla salute, utilizzando le capacità innate di autoguarigione e sfruttando  strumenti innovativi come l'intelligenza artificiale (AI) o la realtà aumentata (RV) per facilitare il percorso di recupero”.

Equipe umane e tecnologia, l’asse è imprescindibile alla Torre dei Germogli: “L'AI attraverso un nostro chat bot dedicato progettato allo scopo,  ci consente di ottenere una conoscenza approfondita e sistematica del minore, favorendo una maggiore personalizzazione dei trattamenti e la sistematizzazione delle informazioni a disposizione di tutta l'equipe. Attraverso analisi predittive, riusciamo a individuare situazioni a rischio di ricaduta, permettendo interventi tempestivi e mirati: un vero monitoraggio personalizzato e predittivo. Attraverso la realtà aumentata riusciamo ad aiutare i nostri minori a modificare la percezione distorta del proprio corpo, favorire situazione di rilassamento ed esperienze virtuali a forte impatto emotivo direttamente collegate alle strategie riabilitative complessive poste in essere”.

La promessa finale è quella che Volpini dà come certezza alle famiglie, che all’interno della Torre dei Germogli svolgono un ruolo attivo: “Il nostro lavoro si basa sul favorire il contesto migliore, sia interno sia esterno, affinché l'adolescente possa crescere nella dimensione della salute quale strategia di contrasto al deficit”.

Il tutto sapendo che chi entra nella struttura non paga nulla, il servizio è a carico del sistema sanitario nazionale. “Prima si anticipa la diagnosi, prima si può evitare che il Dca degeneri: osservare i piccoli cambiamenti è la sfida. Spesso i segnali sono discreti, tra i più comuni possiamo notare una maggiore difficoltà con l’alimentazione, come il rifiuto dei pasti o l’espressione di ulteriori preoccupazioni sul peso. Anche variazioni nel tono dell’umore, come episodi di tristezza o irritabilità, possono indicare che qualcosa sta turbando il minore.  E poi l’isolamento sociale, la rinuncia a quello che solitamente piace”.

Un’altra area da monitorare è il livello di attivazione fisica: “Movimenti nervosi ripetitivi o una necessità di restare sempre in movimento possono indicare difficoltà a gestire l’ansia. L’approccio più efficace – conclude Volpini - è mantenere una comunicazione aperta e rassicurante, offrendo un ambiente accogliente e prevedibile”. Dove non arriva la famiglia e non basta l’attività ambulatoriale, c’è la Torre dei Germogli.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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