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Dispersione scolastica, la Regione promuove i corsi under 16 di Wega. Irene: 'Lavoro e ho imparato a studiare'

30 Giugno 2021

SERVIGLIANO – “Bisogna dare seguito ai percorsi che funzionano. E quello di Wega fa parte di questo gruppo”. Le parole dei vertici della regione Marche, in merito al corso di formazione professionale per minori in Operatore della ristorazione, gratificano il lavoro di Domenico Baratto, presidente dell’impresa sociale.

“Ho visto crescere il corso, i ragazzi che l’hanno frequentato. E oggi sono contento perché so che hanno acquisito formazione e professionalità che gli hanno consentito di inserirsi nel mondo del lavoro e farsi una strada nel territorio. Soddisfazione ed entusiasmo” sottolinea Marco Rotoni, sindaco di Servigliano, cittadina che ospita il corso di formazione che contrasta la dispersione scolastica, una dele piaghe dell'era moderna.

Del resto, che i risultati arrivassero Baratto lo ha sempre saputo: “Non ci siamo limitati a lavorare sulla professione, ma anche sul recupero della persona”. 22 studenti su 36 usciti dal primo corso lavorano stabilmente. “li hanno accompagnati esperti nel campo della dispersione scolastica. Per raggiungere i risultati bisogna agire su ogni aspetto della persona”.

La prova arriva da Irene, una delle ex studentesse. “I laboratori sono stati fondamentali, nonostante la pandemia, e poi abbiamo imparato a scrivere. Partendo dal nostro mondo, raccontandoci ci siamo avvicinati anche all’italiano. Molti di noi non amavano leggere, scrivere, insomma non amavamo studiare. Invece, grazie ai docenti del corso, abbiamo trovato nuovi stimoli. Ci siamo approcciati alla storia, partendo dai film, fino ad arrivare a studiarla e a comprenderla. Ognuno di noi si è sentito parte della classe”.

Parole al miele per Baratto.” Il mondo del lavoro è duro, complesso, dare ai ragazzi, ai futuri chef la forza per reggere le sfide è il nostro obiettivo”. Irene aggiunge: “Abbiamo fatto molta pratica, ci è servito tanto. Abbiamo davvero messo le mani in pasta”

Giancarlo Fallaci, Daniela Cantella, che è stata anche presidente della commissione, e il dirigente Massimo Rocchi promuovono l’attività di Wega. Ma non solo. “La presenza del sindaco mi fa piacere, dimostra la sinergia. Quando abbiamo puntato su questa formazione nell’area interna, abbiamo scommesso. Ci sono realtà ben organizzate sul territorio, ma è fondamentale allargare le possibilità e raggiungere più parti della regione. l’intesa tra Wega e Comune ci ha convinto. Chiedo continuità, serve un riferimento a famiglie e ragazzi che lasciano la scuola. Esperienze forti e strutturate ci danno garanzie, Wega è una di queste. Qui parliamo di percorsi formativi molto professionalizzanti. C’è teoria, con modalità diverse, ma soprattutto una grande parte pratica e laboratoriale”.

Per Rocchi fondamentali restano i risultati. “Quando vedo 22 su 36 già al lavoro, posso dire che l’esperienza ha funzionato e quindi merita il seguito. Oggi chiudiamo un corso e lanciamo un nuovo cammino formativo. Quindi vi chiedo di diffondere la conoscenza dell’esperienza. Le famiglie devono sentirsi tranquille nel portare i ragazzi a Servigliano. Un’esperienza duale tra scuola e lavoro, che necessità di sinergia con le imprese del territorio. Più le coinvolgete e meglio sarà” ribadisce il dirigente.

“Stiamo lavorando per mantenere nel mondo della formazione importanti risorse e Wega ci dimostra che sono risorse ben spese” ribadisce Fallaci che poi aggiunge: “Veniamo da due anni difficili, che hanno messo in difficoltà tutto il sistema della formazione. Bravi voi, ma anche i ragazzi che hanno dovuto sopperire alle ore laboratoriali complicate. Come regione stiamo approntando una nuova offerta formativa. Noi vogliamo creare continuità, per cui servono strutture che hanno capacità per gestire percorsi che non sono una seconda scelta, ma una delle scelte uscendo dalla scuola dell’obbligo. Noi dobbiamo intercettare i ragazzi, seguendone le vocazioni. Intervento educativo, di recupero da fallimenti pregressi, di istruzione e formazione: servono grosse capacità e Wega si sta contraddistinguendo”.

Il messaggio è chiaro: non c’è scuola di serie A o B. Il nuovo corso parte a settembre nella sede di Servigliano. Corso triennale con lunghi stage alla fine di ogni anno. Ci sono materie specifiche strutturate in maniera specifica. “Si studia quanto utile all’attività. Quindi è la materia che insegue il ragazzo” riprende Baratto. Annuisce Irene. “Oggi scadono le iscrizioni, su 15 posti abbiamo già 12 iscritti, ma ci si potrà segnare fino a dopo l’estate”.

La sede è dotata di una cucina professionale, c’è un purificatore brevettato dalla Nasa che riduce del 99% la presenza dei batteri. Tutto sicuro e di qualità, anche grazie al supporto dell’Ambito Territoriale di Fermo e i suoi educatori professionali. Ogni ora è accompagnata da un tutor, figura chiave.

I risultati si vedono e si testano. Come ha fatto Daniela Cantella: ““Un’esperienza sorprendente, per la prima volta facevo un esame per i minori. I ragazzi sono riusciti a parlare anche delle loro storie. Oltre all’aspetto professionale, con ottimi livelli raggiunti, medio alto come classe. Questa classe ha dimostrato cosa significa sentirsi accolti. Chi aveva avuto brutte esperienze scolastiche, chi con problemi familiari, hanno trovato in Wega il luogo sicuro. hanno recuperato autostima. Hanno assunto sicurezza, sono diventati ragazzi maturi e consapevoli”.

La crescita personale è uno dei core business dell’impresa sociale di Amandola. Il target del corso è particolare: minori tra i 13 e i 16 anni. “Percorso delicato, perché non è l’adulto che impara a cucinare, serve l’insegnante educatore che sa avvicinare e affascinare il ragazzo in un percorso triennale con esame: la verifica è reale perché poi si rilascia una qualifica professionale. Se uno si ritira prima c’è solo un attestato di competenze acquisite”.

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