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Diamanti a Tavola è l'oro dei Sibillini: grandi chef, convegni e progetti ambiziosi. "Creiamo tartufaie per avvicinare i giovani"

3 Novembre 2023

AMANDOLA – Per la città dei Sibillini i prossimi due fine settimana hanno un valore speciale: Amandola infatti si anima con Diamanti a Tavola. Il festival dedicato al tartufo bianco è stato curato in ogni dettaglio. Dai grandi chef ai convegni, dai progetti che guardano al futuro agli accordi con le città del tartufo. Coordina il sindaco Adolfo Marinangeli, si muove in prima linea il vice con delega Giuseppe Pochini, prepara il tutto Stefano Greco.

“26esima edizione di Diamanti a tavola. Due settimane molto intense che sono rese ancora più speciali dalla partecipazione delle tante associazioni cittadine. Saremo nei prossimi giorni la vetrina dei prodotti locali, che si potranno gustare in modo adeguato e a prezzi abbordabili nelle tante locande. Poi, per chi vuole provare a sognare, ci sono le cene coni nostri chef stellati” spiega Pochini.

La stagione del tartufo è partita bene, anche se il caldo dell’ultimo periodo ha frenato un po’ la produzione. “I prezzi, per questo, sono più contenuti rispetto all’anno scorso”. E così, come sempre, a vendere saranno direttamente i cavatori, quelli che i tartufi li trovano davvero insieme con i fidati amici a quattro zampe.

Un festival che cresce e attira. “Apriamo in anticipo, dopo aver avuto tutti i pareri favorevoli al collaudo, la nuova area camper. Trenta posti attrezzati che sono stati ben descritti sulla rivista plein air. Il tempo di leggere l’articolo che già eravamo pieni di prenotazioni. Non potevamo dire di no, per il we dell’11 e 12 novembre abbiamo già 65 camper” sottolinea Marinangeli.

Che poi torna sul festival che si avvarrà di tanti bravi chef “che – la stoccata di Pochini – come ha spiegato Camaioni (leggi l’intervista) devono capire che il tartufo è il re del piatto e quindi va abbinato al meglio. Non si può fare una tagliatellina con la panna se si mette il tartufo bianco”.

Che è davvero speciale alle pendici dei Sibillini: “Il tartufo bianco di Amandola, essendo nato su terreno argilloso, mantiene di più il profumo rispetto a quello sabbioso o friabile”.

Si parte quindi. I cavatori sono pronti, come gli altri venditori di prodotti tipici locali, a invadere il centro di Amandola. “Sotto i gazebo ci saranno i bianchi, ma anche lo scorzone invernale” chiarisce l’assessore. Confermato il trenino panoramico che permetterà di raggiungere il centro di Amandola dai parcheggi ammirando il paesaggio e la città dei Sibillini. Spazi per bambini, con tante iniziative, artisti di strada e laboratori sensoriali.

“Abbiamo fatto – riprende il sindaco – un grande lavoro di promozione, passi da giganti. Dal locale siamo arrivati a Dubai, passando per Bruxelles e approdando sui piatti di mezza Europa”. Chicca finale, “la gara tra chef che confermano la città dei Sibillini tra le tre ‘A’ del tartufo. Per tutto questo – dice con voce commossa Pochini – dobbiamo dire grazie a chi ha avuto l’idea tanti anni fa, Avelio Marini”.

Se Diamanti a Tavola funziona, è perché ci sono i tartufi. Ma il clima li mette a rischio e non capiterà di nuovo di poterne comprare a 1500 euro al chilo peer le piccole grammature (fino a 20 grammi), 2mila fino ai 40 grammi, o 3mila euro per quelli grandi sopra i 40.

“Bisogna investire in tartufaie. Ci sono dei giovani che ne stanno creando, tra mille difficoltà burocratiche e fisiche, a cominciare dagli attacchi degli istrici. Capire e imparare che mantenere un territorio sano è importante, è la sfida. Solo insieme possiamo salvaguardare e mappare i terreni. Di questo – conclude Pochini – ne parleremo con Regione e Amap durante i convegni. Noi stiamo facendo la nostra parte: ci hanno donato due terreni, vogliamo creaci dei centri sperimentali e impiantare una piccola tartuficultura”.

I giovani si attraggono nella ricerca, ma anche facendoli vivere al meglio i giorni di festival. “Sere e notti sono dedicate ai giovani, un modo per avvicinarli alla festa principe. Hanno spazi dedicati e consoni. E ci fa piacere vedere che la città che non solo si riempie di giorno per gli appassionati di prodotti tipici, ma che vien rallegrata di tanti ragazzi grazie al lavoro delle associazioni di Amandola, che si sentono parte dell’organizzazione e contribuiscono a farla crescere” la chiosa di Marinangeli.

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