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Dalle moto alle scarpe, la nuova vita di Toni Elias: tacco a stella e linee affusolate. "Tutto made in Italy, è il top"

12 Gennaio 2022

di Raffaele Vitali

FIRENZE – Ha gareggiato con tutti i più grandi e ogni tanto si è tolto anche lo sfizio di fargli guardare i tubi di scappamento. Se gli nomini Valentino Rossi esplode in un “E va beh” con divertito tono spagnolo. Eccolo Toni Elias, 38enne ex pilota di moto oggi produttore di scarpe.

È arrivato al Pitti Uomo con la sua Elias 024. “La mia prima collezione, frutto di cinque anni di studio, di idee, di prove, di dettagli, incluso il mio numero che avrei messo ovunque” spiega tenendo in mano il modello giallo che ricorda i taxi di New York e ha una form aaffusolata che vuole tagliare il vento.

Il mondo dei motori ha accompagnato la nascita delle scarpe, con il dettaglio sul retro della calzatura che richiama il battistrada degli penumatici, quelli che spesso decidevano i suoi gran premi. La storia dell’Elias imprenditore è affascinante e ha un punto fermo: “Le scarpe sono rigorosamente made in Italy. Non ho avuto dubbi, il bello deve nascere in Italia”. E detto da uno di Barcellona, considerando che la Spagna oggi è uno dei principali paesi produttori mondiali, è un grande riconoscimento.

“Sono cresciuto con la passione delle scarpe. Quelle che indossava mio nonno erano sempre perfette, lucide, impeccabili. E così pian piano è maturato il desiderio di fare qualcosa di nostro. Insieme con mia sorella, che ha 31 anni ed è la vera designer”. Ma in realtà il campione di moto, tolta la tuta, ha cominciato a studiare e ha trovato una nuova amica: la stampante 3D.

“La svolta – racconta Elias – me l’ha data Massimiliano Rossi, Ad della Zeis Excelsa. Un amico vero, conosciuto nel 2011 in MotoGP. Ci siamo confrontati e mi ha portato in Campania dove ho trovato l’azienda produttrice della linea da uomo. Ci siamo subito intesi”. Poteva capitare nelle Marche, ma l’amicizia ha avuto la meglio. “So bene che nelle Marche ci sono tra i più bravi produttori di scarpe, ma in Campania l’intesa è stata perfetta, tanto che poco dopo ho scelto anche una fabbrica dove produrre la linea da donna”.

Ed eccolo, finalmente in fiera. “Parto dal Pitti, è il mio debutto. Abbiamo strategie chiare, studiate con la Guitar. Il nostro target è alto, puntiamo sul lusso (il modello di punta costa più di mille euro, ndr). Del resto, mi sono detto, se inizio voglio il meglio”. La scarpa, oltre a questo dettaglio che richiama il battistrada, ha nella linea donna un tacco speciale. “Il mio casco era sempre pieno di stelle, volevo ritrovarle anche nella scarpa e così abbiamo disegnato un tacco a forma di stella. Lo pensavo più fino, ma lo abbiano testato e reso funzionale. È unico nel suo genere” ribadisce soddisfatto.

Una nuova sfida per Toni Elias dove non parte per vincere, ma intanto per arrivare in fondo, visto che il mercato delle calzature e della moda è insidioso. Ma anche per questo ho puntato sul made in Italy. In America, io vivo a Los Angeles, è sinonimo di qualità. Dopo l’Italia e alcuni mercati europei, il mio obiettivo è vendere negli Stati Uniti. Oltre che ovviamente online. Il fatto di vendere qualcosa di italiano, dalla pelle alla lavorazione, è l’in più che arricchisce la linea pensata da me e da mia sorella”.

Il mondo delle moto non gli manca: “A 38 anni era ora di smettere, non siamo tutti come Valentino” conclude sorridendo prima di indossare l’immancabile cappellino e tornare a sedersi, non sul podio, ma dietro lo stand di cui per tre giorni è padrone indiscusso.

@raffaelevitali - raffaelevitali@gmail.com

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