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D'Alascio, il prefetto che parla con Roma: "Conosco le questioni, dalla costa alla compagnia di Montegiorgio: qui per agire"

9 Aprile 2024

FERMO – Il prefetto Edoardo D’Alascio si presenta: “Per me è un onore. Dopo anni di intensa attività di funzionario al ministero dell’interno, iniziata con i mondiali di Italia 90 a Roma, proseguita con alcuni commissariamenti anche in Campania, e poi, prima di Fermo, all’ufficio Legislativo dove ha operato nelle nuove disposizioni prima per Caivano e poi contro la violenza di genere. Sono un servitore delle istituzioni e quindi dei cittadini”.

Dietro i fascicoli, le carte, ci sono  le persone. Da qui vuole partire. “Il mio primo impegno è nel rispetto di chi ha bisogno dell’istituzione. Chi occupa un ruolo nello Stato deve operare per fare il meglio”.

Lo ha voluto il ministro Piantedosi nel nuovo ruolo. È contento di Fermo. “Ci sono realtà più grandi, ma l’aspetto qualitativo non ha differenze a livello provinciale”. Sa che trova una realtà molto variegata, tra costa e aree interne. “Arrivo da Salerno, provincia molto vasta e con grandi differenze territoriali ma l’osmosi interna è da sempre necessaria. E il Prefetto su questo deve agire, deve essere la voce di tutti”.

Si dà degli obiettivi: “Porterò la voce del Fermano, con la massima forza, a livello centrale. E lo farò partendo dalle esigenze. Questo è il mandato che devo portare a compimento”. Lo farà con l’ufficio, “arriveranno altri funzionari”, che è efficiente. Lo farà con le istituzioni locali e con le forze di polizia, “che so da anni in piena sintonia”.

Una provincia con 40 comuni, “tanti piccoli”, che per D’Alascio hanno tutti lo stesso ruolo, “non è la dimensione che cambia l’attenzione della Prefettura”. È già consapevole delle problematiche, soprattutto costiere.

“Ogni attività che metterò in campo, servirà la coesione sociale. Sono uno che legge molto, vado oltre la cronaca. Dalla cultura allo sport, seguo tutto. Sono le sezioni che danno idee e conoscenza del territorio, aiutano a volte a capire qualcosa che potrebbe accadere”.

Sussidiarietà e solidarietà sono due parole che ripete spesso. “In questa provincia siete ricchi di associazioni, di realtà attente ai bisogno dei più deboli, le incontrerò e le ascolterò. Tutti devono sapere che la mia porta è aperta” prosegue.

Appena arrivato, partirà presto per un tour nel territorio “per incontrare tutti i sindaci, magari durante i consigli comunali per capire anche la dinamica dialettica e ascoltare anche le opposizioni”. Ma non solo, vorrebbe girare anche personalmente. Conosce bene le criticità, anche quelle economiche che nel Fermano sono segnate più di altri posti dai conflitti in corso”.

Costa e quartieri specifici saranno al centro dell’attenzione, è inevitabile “e mi impegnerò su questioni che sono conosciute anche a livello centrale, non solo nelle Marche” ammette il prefetto. Che sa di dover vigilare anche sulla ricostruzione, “dove dobbiamo evirare che sodi pubblici non siano usati in maniera poco seria”.

Ma da Roma, "dove ho molti contatti costruiti negli anni", gli hanno dato anche buone notizie: “Terra ricca, sana e dal grande potenziale”. E quindi ogni mossa va ponderata al meglio.

Anche per quanto riguarda la compagnia di Montegiorgio: “Voglio analizzare il fascicolo e farmi una idea mia della questione. Non parto con pregiudizi, partendo dalle ragioni altrui, ma raggiungendo poi io la sintesi. Vengo dalla patria della dialettica, vicino a dove sono nato c’è Elea, un sito archeologico a sud di Salerno in cui sono nati Zenone e anche Parmenide. Per cui valuterò tesi e antitesi per poi raggiungere la sintesi” conclude D’Alascio.

Raffaele Vitali

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