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Dal tumore al seno al ritorno al lavoro, a Fermo il progetto che cambia la sanità. "Cure, supporto e formazione per 32 donne"

18 Dicembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO - Un tumore, la battaglia per superarlo, la voglia di tornare alla vita ‘normale’ e quindi anche al lavoro. Parte da questa volontà il progetto dell’Asur che ha in Fermo il suo cuore.

“La sfida per il Covid non ci fa dimenticare il resto. Questa sanità è stata segnata da diverse criticità, molte legate al fatto che ci sia un unico ospedale. Per questo è determinante confrontarsi, collaborare. Ho molte amiche colpite da questa patologia, so bene come impatti sulla donna, anche dal lato estetico, e sulle famiglie. Le cure sono sempre più efficaci. Un progetto che agevola il reinserimento è meritevole” sottolinea la prefetta Vincenza Filippi.

Dietro il progetto ci sono tante persone e professionalità. In testa Rossana Berardi, primaria di Oncologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, poi Renato Bisonni, primario del Murri, Sabrina Petrelli, sociologa dell’Asur 4 e progettista, Mauro Silvestrini, presidente di Medicina alla Politecnica. Con loro la Compagnia delle Opere, partner fondamentale per coinvolgere le imprese, la Semper Onlus di Marco Romeo e ovviamente l’Ara Vasta 4 con il direttore Roberto Grinta.

NUMERI

Al Murri, sottolinea Bisonni, arrivano 150 donne per cui inizia una nuova terapia. “alcune in fase avanzata, altre con i dubbi. Le diagnosi poi cambiano tutto”. In totale sono circa 5mila le pazienti seguite dal reparto. “L’età è sempre più bassa e questo ci preoccupa”. Aggiunge la dottoressa Berardi: “Chiaramente la capacità di fare diagnosi precoci ha abbassato l’età. Ad Ancona sono 600 le donne che seguiamo all’anno. Il 40% - dato nazionale - ha meno di 49 anni, il 36% tra 50 e 59. Il tumore al seno è particolare ha una crescita di incidenza fino ai 50 anni, poi il plateau e il calo”. Il fatto che ci siano sempre più giovani non è il dato che deve spaventare, anzi. “Sono diversi i fattori: se ne parla di più, c’è un programma di screening, le donne si prendono cura ben prima di loro. E come sempre, chi cerca trova. Per questo, bisogna valutare l’estensione del programma di screening, portandolo a 40-45 anni”.

RETURN TO WORK

Il progetto ha due target di donne. Il primo, riservato a 12 persone, è per l’inserimento nel lavoro di disoccupate. Il secondo, invece, che conta di 20 posti, è per la formazione di chi un lavoro già ce l’ha ma magari ha perso competenze durante il periodo di cura. Un progetto finanziato da un bando europeo, vinto grazie alla progettista Petrelli, via Regione Marche. la Berardi non ha avuto dubbi sul portarlo a Fermo, dove c’è una collaborazione solida tra la sua breast unit che dirige e l’Oncologia di Bisonni.

Borse lavoro da 700 euro per chi non ha un lavoro e che così sarà inserita in aziende, già trovate dalla Compagnia delle Opere, pronte a favorire il percorso di normalizzazione. “Si parte - spiega Maria Giovanna Cicconi - con 25 ore settimanali in azienda per nove mesi”. C’è poi il percorso formativo con informatica e inglese, nozioni oncologiche per gestire al meglio gli effetti collaterali e supporto psico oncologico con l’associazione Sempre Onlus, alle 20 che invece un posto già ce l’hanno”.

Il target? “Volutamente non c’è il vincolo di essere operate al seno, ma di avere la diagnosi. Le operate non hanno più malattia in atto, potenzialmente sono curate. Ma anche le done con malattia diffusa possono, grazie alla medicina, avere aspettativa di vita di anni, anche decenni. Abbiamo voluto dare anche a loro una possibilità in più” proseguono gli esperti.

Per partecipare scrivere una mail a progetto.onco.av4@sanita.marche.it

LA RICERCA

La dottoressa Luciana Mariani

Ma non basta questo. E così, nel progetto pensato dalla dottoressa Petrelli è entrata anche la ricerca: “Con la Politecnica studiamo il disagio lavorativo e psico oncologico. Quindi attraverso la Brest unit di Ancona e di Fermo mapperemo la problematica sul territorio. Attraverso il dipartimento di management di Economia valuteremo il disagio socio occupazionale. Per non terminare il progetto tra un anno, daremo continuità con nuove progettualità partendo proprio dalla ricerca che completeremo”. E questo sapendo di poter contare anche sulla commissione Pari opportunità regionale guidata da Maria Lina Vitturini, sempre pronta a supportare la sviluppo del mondo femminile. “La ricerca – riprende la Berardi - ha anche la finalità di capire gli ostacoli riscontrati dalle donne dopo la diagnosi sul lavoro. Il campione di mille donne che ci diamo ci darà un osservatorio reale. noi sappiamo già della scarsa flessibilità dell’orario di lavoro alla difficile gestione del percorso salute con le terapie”.

IL TEAM

Luciana Mariani, consigliera comunale di Fermo e medico, punta sulla squadra: “Quando si lavora in sinergia, non si sbaglia. Dal momento in cui viene comunicata una diagnosi, inizia la presa in carico, il follow up. Qui andiamo oltre, non prendiamo in cura solo la malattia, ma la persona. Considerando che questo tumore colpisce le donne in fase anche molto giovane, cambiando il puzzle della vita di una persona, noi oggi aiutiamo a ricomporlo”.

Concorda Roberto Grinta: “Non è semplice partecipare a progetti europei, servono competenze e conoscenza anche della lingua. Sono felice di avere Bisonni con noi, che ha saputo creare un vero legame con Università e Ospedali riuniti. Anche quest’anno abbiamo ottenuto due bollini rosa per l’ospedale di Fermo, a riprova dell’attenzione che mettiamo nelle patologie femminili”.

La chiosa è proprio per Bisonni: “Con la Berardi abbiamo creato un ambulatorio di genetica, una partnership negli studi clinici. Questo si fa creando buoni rapporti e supportandosi. Appena è uscito il bando ci siamo uniti. La vita di una donna cambia. Noi vogliamo ridare la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro con ulteriori competenze. È il nostro obiettivo e ora dobbiamo solo coinvolgere le nostre pazienti, sapendo che è solo un inizio”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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