AMANDOLA – Riqualificare una città significa tante cose. Ci sono i palazzi, ci sono le strade, ma ci sono anche i punti di interesse culturale, storico e quindi turistico. Conservare la memoria è fondamentale per una comunità e questo passa, molto spesso, per le fonti d’acqua.
Da qui il percorso avviato dal sindaco Adolfo Marinangeli, e dalla sua amministrazione, che sta portando alla riqualificazione delle fontane storiche. A cominciare da quella che si trova vicino al Santuario del Beato Antonio. “La fontana è rimasta sempre attiva ma da qualche anno si era rovinata e soprattutto la vaschetta era stata spezzata da vandali. Per fortuna avevamo ritrovato i pezzi di travertino originali caduti a terra” spiega il sindaco.
Il merito di quest’ultimo recupero è del Il professor Pisani insieme con il marmista locale Giuseppe Marini. Il primo ha restaurato ogni particolare, il secondo con maestria ha riattaccato i pezzi originali ridando alla fontana degli anni ’50 il suo stile originale.
“Questa come altre fontane storiche poste nelle tante e bellissime frazioni di Amandola sono state in questi ultimi anni oggetto di restauro o ristrutturazione come quelle della Frazione Rustici, Corazza o ultima quella di Casalicchio a quota mille metri” riprende il sindaco.
Il Comune trova sempre alleati, nel caso di Casalicchio fondamentale la Ciip di Giacinto Alati che ha ripristinato anche l'acqua potabile utile per gli escursionisti che si avventurano sui tanti itinerari ad alta quota. Percorsi all’interno del parco che sono stati tutti mappati e collegati al Gps grazie al lavoro del Cai con l’Ufficio turistico comunale.
“Con il progetto ‘Riqualificazione delle Frazioni’ nel bilancio 2021 abbiamo speso 100mila euro, nel Bilancio 2022 sono 200mila quelli stanziati” conclude Marinangeli.
r.vit.