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Dal campo di grano allo smartphone, la tecnologia fa parte del pastificio Mancini. "La filiera produttiva in un click"

15 Febbraio 2021

MONTE SAN PIETRANGELI – MA come è prodotta la pasta che abbiamo nel pitto? La domanda che si pongono tanti clienti, trova la risposta sui pacchi del pastificio Mancini di Monte San Pietrangeli.

L’azienda ha inserito un sistema di tracciabilità sul packaging dotando ogni pacco di QR-Cod. Scannerizzando è possibile conoscere istantaneamente e, senza intermediari, tutte le fasi di produzione, dichiarando per ciascuna di esse la filiera di approvvigionamento e distribuzione. “Uno spazio web che può essere personalizzato dal produttore con documenti, tra cui certificazioni e attestati, foto, video e contenuti creativi insieme a tutte le informazioni necessarie al consumatore per immergersi completamente nella narrazione” spiega Alessandro Chelli, Ceo di Apio, ovvero la startup marchigiana a cui si è affidato il pastificio che piace agli chef stellati.

Si chiama Trusty la piattaforma che utilizza la tecnologia blockchain ideata per le aziende del comparto agroalimentare. "I QR-Code non sono un semplice vezzo tecnologico, ma sono un segno di identità del prodotto che lo distingue dagli altri brand - spiega Alessandro Chelli, CEO e co-fondatore di Apio - Trusty crea uno spazio digitale che abbatte le barriere tra produttore e consumatore, instaurando un rapporto di fiducia autentico e trasparente. Per rendere operativo il servizio di Mancini è stato necessario dapprima integrare i sistemi IT del pastificio per interconnettere e sincronizzare tutti gli strumenti e, a seguire, sviluppare i sistemi di marcatura dei prodotti".

Il pastificio Mancini è famoso per la sua filiera chiusa: nelle Marche si trova ogni fase del processo produttivo, dalla semina del grano al confezionamento. Le attività agricole si svolgono secondo una gestione ecocompatibile e sostenibile in base alle BPA (Buone Pratiche Agricole) e con il minor impatto ambientale possibile.

“Produciamo pasta solo con il grano che coltiviamo direttamente nei campi che circondano la nostra azienda. Ogni anno un prodotto vivo, figlio dell’annata agraria. L’apertura a novità tecnologiche è tra i valori fondamentali dell’azienda e l’adozione di uno strumento innovativo digitale come Trusty lo testimonia” commenta Massimo Mancini, agronomo e titolare del pastificio.

Ha capito che la trasparenza è ormai imprescindibile e che non basta dirlo, bisogna rendere protagonista il cliente. La collaborazione tra le due realtà marchigiane è stata protagonista di Blockchers, progetto europeo lanciato nel 2019 col fine di supportare lo sviluppo delle DLT (Tecnologie Distributed Ledger) nel contesto delle SME (Small Medium Enterprise), venendo riconosciuta tra i 4 progetti più interessanti presentati nel campo Food-Water.

@raffaelevitali

redazione@laprovinciadifermo.com

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