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Da Zana a Hindley, i campioni si formano a Capodarco: 176 atleti pronti per il 50esimo Gran Premio. "Tutto il mondo parla delle Marche"

2 Agosto 2022

FERMO – È l’ora del ciclismo. Il 16 agosto la gara internazionale per dilettanti Under 23 è pronta: 176 ciclisti al via per 36 squadre. “Chi vince a Capodarco, poi un posto tra i professionisti lo trova sempre”. L’australiano Hindley che ha vinto l’ultimo Giro d’Italia trionfò a Capodarco nel 2016. Insomma, tutto è possibile se si superano i muri del Fermano. E poi Filippo Zana che ha vinto prima a Capodarco nel 2019 e poi si è laureato campione d’Italia ciclismo su strada nel 2022. In ogni gara mondiale ci sono pezzi di Capodarco, da Clark a Cattaneo.

Ciclista dilettante è il sindaco Paolo Calcinaro, come lo è Guido Castelli, assessore regionale seduto in prima fila. “Questa edizione è importante: 50 anni. L’elenco degli iscritti e colpisce. Pensiamo al numero 1, Simone Raccani, oggi impegnato in Spagna o al figlio di Paola Pezzo. Una corsa che rappresenta la nostra città e che richiama la solidarietà” sottolinea Calcinaro che ha ricevuto in omaggio l'orsacchiotto mascotte. Una gara che unisce anche Fermo a Porto San Giorgio, per questo in sala anche l’assessore Fabio Senzacqua, vicino al collega di Fermo Alberto Maria Scarfini.

Solo negli anni ’90 ci fu un messicano che vinse per due anni di fila. Ora ci proverà Raccani, che ha vinto da giovanissimo e quindi vuole confermarsi. Gazzoli, Spinozzi, Babini e Sara Grifi: ecco il team tecnico dietro il gran premio. “Tutto il mondo vuole arrivare a Capodarco. Tutti ne parlano, in ogni gara internazionale. Parlare di Capodarco significa promuovere le Marche, una grande regione” sottolinea Gazzoli.

“I primi cinque dell’anno scorso sono già tutti professionisti”. Vincere a Capodarco funziona davvero come biglietto per il futuro, lo stesso Raccani l’ha detto che pochi minuti dopo la vittoria era stato contattato da numerose squadre. In gara ci sarà anche Riccardo Ciuccarelli, atleta fermano con maglia numero 11 e già professionista.

La gara: 180 chilometri, con i primi 50 pianeggianti tra Fermo e Porto San Giorgio che mette in mostra i velocisti. Poi si sale a Capodarco, senza mai dimenticare la figura di Fabio Casartelli che vinse nel 1991 e nel 1992 corse a Capodarco con la maglia di Campione Olimpico. Ultimi due giri con il muro che può fare la differenza” ricordano tutti.

Spinozzi da 25 anni segue e sceglie le squadre, adeguando i tragitti e l’organizzazione che cambiano come le leggi, “che non sono facili da seguire. Ma ci siamo. Ci hanno contattato 50 squadre, ne abbiamo scelte 36. Non facile trovare da dormire per tutti, ma alla fine ci siamo organizzati su tre province”. In contemporanea c’è il tour dell’Avenir, dove corrono le nazioni: “Speriamo che non ci portino via Raccani all’ultimo istante”. Di certo ci sarà il campione europeo in carica, Enghelardt.

Raffaele Babini è il direttore organizzazione di Rcs Sport e da Capodarco è da sempre affascinato: “Il valore aggiunto è il pubblico paragonabile al Giro d’Italia. Una gara in pieno periodo turistico e sappiamo che tanti turisti scelgono questa zona per godersi i venti chilometri tra mare e collina segnati dalle due ruote. Chi è qui lavora un anno per sei ore di gara, qualcosa di unico”.

Quel lavoro che non ha mai spaventato Sara Grifi, che dall’alzarsi sui pedali per tagliare traguardi è passata a carta e penna per organizzare grandi corse, come quella che l’ha vista anche protagonista tra i vicoli di Fermo di notte. “Ho ancora la mia foto da bambina in braccio a Bugno, sono cresciuta con Gazzoli e i suoi. Insieme lavoriamo per trasmettere la passione delle due ruote”.

Una macchina organizzativa importante, con la regia della prefettura. “Un evento unico, che attira appassionati su un percorso suggestivo. Dico grazie a chi organizza, a don Vinicio che lo supporta, alle tante forze dell’ordine che saranno impegnate per garantire la sicurezza. Per me è ‘ultimo anno a Fermo, Capodarco è un unicum che ricorderò” commenta il prefetto Vincenza Filippi. Per la Regione è sport e turismo, “siamo proni a tirare la volata delle Marche” chiosa Castelli a nome anche di Acquaroli e dell’assessora Latini.

No resta che prepararsi a vivere un 16 di agosto unico che vivrà 50minuti in diretta su Rai Sport e tutta la gara sui canali streaming per chi non potrà essere a bordo strada ad ammirare le maglie più ambite: la rosa del vincitore, la gialla Carifermo del secondo, l’arancione Sollini per il terzo classificato. E poi la verde Fabiani per lo scalatore, la bianca della Regione per lo straniero e infine la ciclamino targata Ciip per i velocisti.

Come se non bastasse tutto ciò, il Gran Premio di Capodarco è anticipato, il 13 e 14 agosto, dall’ultima tappa del Giro d’Italia amatori organizzato da Sonia Roscioli che riporta la grande competizione nelle Marche dopo sette anni.

“Siamo pronti, tutti sui pedali. Da qui nascono i campioni del domani. Gazzoli è un precursore, tutte le Marche devono dirgli grazie per quello che fa” la chiosa del consigliere regionale Marco Marinangeli.

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