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Croazia, completato ingresso in Europa: niente barriere ed euro per comprare. "Collegamenti più facili dal porto di Ancona"

1 Gennaio 2023

Dieci anni fa l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, oggi nell’Euro. Sono già 63 i milioni di banconote e 286 i milioni di monete pronti alle poste e alle banche. Dal 5 settembre i prezzi nel Paese sono già riportati sia in euro che in kune, e lo saranno fino alla fine dell’anno.

Al valico di Bregana-Brežice, sull'autostrada Zagabria-Lubiana, il ministro degli Interni croato, Davor Bozinović, ha simbolicamente premuto per l'ultima volta il pulsante per alzare la rampa e lasciar passare le prime automobili senza controlli. “Abbiamo aperto le porte all'Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati”.

Un'analoga cerimonia si è tenuta anche al confine con l'Ungheria, al valico Goričan-Letenye, con il ministro degli Esteri, Goran Grlić Radman, che ha sottolineato come d'ora in poi la Croazia abbia anche «la grande responsabilità di proteggere più di 1.300 chilometri di confine esterno dell'Ue», con la Serbia, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina.

Il Paese balcanico è diventato il 20esimo Stato ad adottare la moneta comune e il 27esimo dello spazio di libera circolazione. In totale sono stati soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo quando scatterà l'orario di volo estivo.

Cosa cambia questo per le Marche, che la Croazia la guardano dallaa costa? Molto. “Diamo il benvenuto alla Croazia nell'area Schengen, un'adesione che contribuirà certamente a migliorare gli scambi e i traffici marittimi fra i due Paesi e, in particolare, fra la sponda croata dell'Adriatico e il porto di Ancona” commenta Vincenzo Garofalo, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale.

“Da oggi nei porti di Ancona e Spalato saranno aboliti i controlli sulle persone con minori tempi di imbarco e sbarco dei traghetti che collegano le due sponde del mare Adriatico. Una notizia positiva - prosegue Garofalo - per collaborazione e collegamenti in tutta l'area della Macroregione Adriatico Ionica, che rafforza anche il ruolo dello scalo dorico, porto Core di due Corridoi europei, lo Scandinavo-Mediterraneo e il BalticoAdriatico, e primo scalo per il traffico traghetti con la Croazia”.

L'ingresso croato nell'area Schengen interesserà il porto di Ancona e il porto di Pesaro che ha attivato da tempo un collegamento diretto in estate, progetto mai invece partito a Porto San Giorgio.

“Il porto di Ancona è il primo scalo italiano per traffico traghetti con la Croazia, e l'unico ad avere attivo un servizio di linea durante tutto l'anno”. Nel 2022 il traffico passeggeri tra i porti di Ancona, Zara e Spalato ha superato i 128mila transiti, a cui si aggiungono gli itinerari delle navi da crociera che trovano nei due Paesi con le più lunghe coste adriatiche - Italia e Croazia - destinazioni variegate.

@raffaelevitali

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