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Covid, l'appello dei sindaci positivi. Loira: "Non è una influenza". Calcinaro: "Segna i polmoni"

8 Novembre 2020

FERMO - Nelle ultime 24 ore sono diventati complessivamente 562 i pazienti 'Covid-19' ricoverati nelle Marche, 41 in più rispetto al dato diffuso ieri, e tra questi 69 (erano 67) sono assistiti nei reparti di terapia intensiva, stando al report del Gores.

I pazienti in terapia intensiva sono distribuiti 19 a Torrette, 15 a Pesaro (-1), 7 a Jesi, 12 a San Benedetto del Tronto, 11 (+2) al Covid Hospital di Civitanova Marche, 4 a Fermo e 1 ad Ascoli Piceno. Nelle aree di semi-intensiva, invece, sono assistiti 147 pazienti, rispetto ai 145 di ieri: 12 a Jesi, 39 (+5) a Pesaro, 30 (+3) a Torrette, 6 a Senigallia, 14 al Covid Hospital di Civitanova Marche, 31 a Fermo, 10 (+2) a San Benedetto del Tronto e 5 (-7) ad Ascoli Piceno. 

Un quadro complesso, da cui non è facile uscire. Come confermano due sindaci, quello di Porto San Giorgio, Nicola Loira, e quello di Fermo, Paolo Calcinaro. “La situazione in casa è molto complicata, sotto ogni aspetto. Con la vostra affettuosa vicinanza e con l'aiuto delle persone più care stiamo lottando per venirne fuori” sottolinea Loira, che poi secco aggiunge: “Questa non è una influenza, bisogna farlo capire alle persone”:

E lo sa bene anche Paolo Calcinaro, che continua la sua quarantena, dopo aver passato dieci giorni ricoverato al Murri, dentro casa. “Non si può far notare solo il tasso di mortalità del virus, evidentemente non da peste nera, anche se ovviamente rilevante: sappiatelo che chi ha coinvolgimento polmonare (...e parliamo dei ricoverati ma anche di chi, anche per inaccessibilità ai reparti di ospedale pieni, si cura la polmonite a casa...) magari si sentirà dire "per vedere se i suoi polmoni torneranno come prima e quindi potrà continuare ogni attività esattamente come prima della malattia...bisognerà attendere mesi", e questo anche ad età non certo alte. E qui non parliamo di raffreddore o colpo di tosse. E qui i numeri si alzano. Non serve l'integralismo nevrotico ma non serve nemmeno la sottovalutazione pressapochistica da autoconvincimento preconcetto”.

Il Covid è infido. Uccide, a volte, danneggia polmoni, spesso, sembra passare senza colpo ferire, e infatti sono tanti gli asintomatici. Ma il problema è che c’è. “Non ci possiamo permettere un lockdown totale perché sennò il Paese sarebbe perso” riprende Calcinaro

Nelle Marche, i casi positivi complessivamente diagnosticati nelle ultime 24 ore sono stati 502 e il totale è salito a 18.789 dall'inizio della crisi: 4.165 (+42) risiedono in provincia di Pesaro-Urbino, 5.544 (+195) in quella di Ancona, 3.741 (+130) in quella di Macerata, 2.183 (+82) nel Fermano e 2.503 (+52) nel Piceno; inoltre, sono 653 (+1) le persone positive non sono residenti nella regione.

I numeri preoccupano tutti. 346 pazienti sono ricoverati in reparti non intensivi: 28 (-6) a malattie infettive, 10 (+6) al Cov4, 8 (+1) al pronto soccorso e 3 in ginecologia a Torrette, 16 a malattie infettive, 1 in ginecologia e 10 (+3) al pronto soccorso a Pesaro, 13 (+1) al pronto soccorso di Macerata, 32 (+2) all'Inrca di Ancona, 2 al sevizio psichiatrico e 3 (+1) al pronto soccorso di Urbino, 24 al Covid di Senigallia, 21 (+1) al Covid e 7 (+1) al pronto soccorso di Fermo, 42 (+17) al Covid e 2 (-12) al pronto soccorso di Jesi, 11 (+4) al pronto soccorso di Civitanova Marche, 43 al Covid di Macerata, 1 al pronto soccorso di Camerino, 8 al pronto soccorso di Fabriano, 25 (+9) al Covid e 5 (+3) al pronto soccorso di Ascoli Piceno, 30 al Covid e 1 al pronto soccorso di San Benedetto del Tronto.

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