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Conservatorio Pergolesi a tutto campo: dottorati di ricerca con Università di Macerata, sanificatori e ospitalità ai musicisti ucraini

5 Marzo 2022

FERMO – Nell’ufficio del direttore Nicola Verzina spiccano una serie di scatoloni. Dentro, una dozzina di sanificatori all’ozono. “Abbiamo avuto un finanziamento e sona arrivati, ultima generazione, fondamentali per quando si suona e non si può sempre stare con le porte aperte. Tra pochi giorni saranno tutti in funzione”. Anche questo è il conservatorio Pergolesi, un incrocio di note e attualità che si chiama pandemia, pian piano superata, Ucraina, con il supporto al paese martoriato, e nuove collaborazioni.

PERGOLESI E UNIMC

Il conservatorio esce dalle sue mura ed entra dentro le aule dell’Università di Macerata. La cultura ai massimi livelli si unisce. “Una stagione di concerti affidata a parte dei nostri migliori studenti”. Il 10 marzo nell’aula di filosofia alle 1830, con il supporto del rettore Francesco Adornato, torna la musica del Pergolesi.

“La provincia di Fermo è caratterizzata da tradizioni di musica orali molto ramificate. Non a caso i concerti si aprono e chiudono con il jazz, che è il regno dell’improvvisazione, ma anche una delle tipologie musicali di nicchia che in realtà può essere coinvolgente tra i giovani. Sarà un jazz popolare di impatto. Merito a Verzina che ha saputo dare lustro a questo settore, valorizzando i talenti, come la 16enne Caldarelli, il talento internazionale Fulimeni, il laureato con lode Giorgetti” aggiunge il presidente del conservatorio Igor Giostra.

Ma non solo. “Sta partendo un centro inter-istituzionale per la ricerca musicale. Noi abbiamo una vocazione teorico – compositiva, l’Università più musicologica. Abbiamo pensato di mettere in sinergia i due approcci alla ricerca per creare qualcosa di nuovo” spiega il direttore Nicol Verzina.

È una prima volta in Italia “nel riflettere in una chiave analitica e performativa” prosegue. Merito del professor Vincenzo Caporaletti, esperto di musica audio tattile che riguarda le musiche di tradizione orale, non scritta, legate all’improvvisazione.

Entra nella rete anche il conservatorio di Pescara. “In prospettiva avvieremo anche dottorati di ricerca con un focus sula musica contemporanea, del ‘900. Un tema che è di grande interesse didattico”. A riprova dell’attualità, a fine aprile ci sarà un convegno sullo statuto dell’opera nella musica contemporanea, come è cambiato il concetto nella seconda metà del secolo scorso.

PERGOLESI E IL TERRITORIO

È già partita una collaborazione con Monterubbiano. “Ma sono diverse le amministrazioni con cui stiamo pianificando attività di formazione, oltre che di esibizione. Quindi, ben vengano i giovani studenti che suoneranno in luoghi mirati, ma nuovi programmi per masterclass e approfondimenti in spazi locali grazie a fondi del Pnrr che i Comuni hanno intercettato. La collaborazione servirà anche per creare e migliorare spazi presenti nei Communi che diventeranno vere aule musicali o auditorium”.

PERGOLESI E L’UCRAINA

La ministra ha inviato a tutti conservatori se siano disponibili a ospitare studiosi o allievi che arrivano dall’Ucraina. E anche ad alloggiarli. “Non abbiamo una sede per ospitare, ma cercheremo di coinvolgere altre realtà, a partire dalla consulta con gli studenti che potrebbero ospitarli negli alloggi. Cercheremo di coinvolgere le realtà sul territorio, anche per finanziamenti, come la Fondazione Carifermo che è sempre molto sensibile. Noi dal punto di vista didattico non abbiamo problemi”.

Non ci sono già richieste: “In questo momento siamo alla richiesta di disponibilità. Intanto presto organizzeremo un concerto dedicato al tema della condanna alla guerra in Ucraina. Senza mai dimenticare anche la sofferenza dei russi, che questa guerra non la condividono. La cultura deve unire. Sarebbe bello avere una orchestra formata da russi e ucraini come fatto con palestinesi e israeliani” concludono Verzina e Giostra.

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