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Confusione e impatto molle, la trasferta della Vuelle Pesaro è un incubo: Venezia vince facile

12 Febbraio 2023

VENEZIA – Non è ancora tempo di Coppa Italia, per fortuna. Ma il campionato manda un segnale chiaro: Venezia con il cambio d’allenatore ha cambiato passo. Così come la Vuelle Pesaro che conferma di essere una squadra che per vincere queste partite non può permettersi un atteggiamento così moscio.

Se non difendi, a basket non vinci. Regola base. E se inizi subendo un 17-2, che diventa poi 28-7, prima del sussulto del 33-17, è quasi impossibile. Il terzo dato dimostra che l’attacco si è sbloccato ma senza alcuna forma di difesa, giocare diventa molto difficile. Ancora di più se trovi contro Venezia che ha cambiato allenatore e deve dimostrare, in campo, di avere i numeri per stare in alto con le grandi. Come da piano stagionale. Che era molto diverso da quello di Pesaro.

La Vuelle soffre fin troppo l’assenza di Moretti, quasi che non avere il play abbia mandato in confusione prima ancora di iniziare il match i biancorossi. Repesa ci prova subito con un time out a risvegliare i suoi, ma il primo tentativo non funziona.

Ci vuole il mini intervallo tra primo e secondo quarto per ricordare a Pesaro come si fa canestro. Soprattutto inizia a ricordarselo Abdur Rahkman che segna 12 punti in cinque minuti e che con la tripla del meno nove (34-35) cambia volto a un match che sembrava chiuso dopo tre minuti. Solo che la guardia verrà ricordato solo per il secondo quarto.  

Pesaro soffre tantissimo a rimbalzo ed è imprecisa. Per due quarti Repesa non ha nulla da Tambone, Visconti e Delfino: questo è l’aspetto che fa sperare che ci sia ancora possibile rimontare. Ma se poi sbagli due volte da sotto con Gudmundsson e poi con Kravic da mezzo metro, tutto diventa ancora più difficile e Venezia riallunga facile grazie alla velocità di Spissu (43-28).

Repesa ferma di nuovo tutto, perché l’illusione della rimonta è durata troppo poco per non ricaricare le pile mentali di Cheatham e compagni. Di certo il time out serve per far innervosire il neo coach lagunare Spahija che protesta e si prende il tecnico. Pesaro però è in vena di regali e il libero finisce sul ferro, mentre la tripla di Bramos trova la retina e il boato dei suoi. L’obiettivo è chiudere i primi due quarti il più vicino possibile, la schiacciata di Kravic a 20 secondi dalla fine serve più a lui che alla Vuelle.

La parola chiave è una: difesa. E il terzo quarto si apre con la palla rubata di Abdur, buon segno. Ma la guardia non dovrebbe giocare da solo. La regia è affidata a Tambone, perché senza Moretti e Gudmundsson con tre falli l’alternativa no c’è. Ma che non sia un regista lo si capisce dopo poco.

Segnano tutti nei primi minuti, purtroppo l’Umana un po’ di più anche perché Rahkman continua a voler fare l’eroe senza avere i galloni di giornata (64-46). L’emblema della partita di Pesaro è Watt che va a schiacciare dopo aver fatto saltare con una finta Kravic e preso ritmo con un palleggio.  

Pesaro segna se corre, perché senza i suoi due cervelli fa un’enorme fatica a trovar il gioco giusto per liberare un compagno quando Venezia è schierata. Ma non è colpa di Tambone, lui è una guardia e qui Repesa sbaglia perché se devi rimontare il tiratore lo devi mettere in condizione di incidere, non tenerlo al laccio. Idem per Visconti, che il coach seppellisce sotto gli asciugamani. Venezia invece è una macchina perfetta, vedi la tripla di Parks che apre l’ultimo periodo.

A questo punto Repesa rimette Gudmundsson che è praticamente ibernato e non può che commettere un altro fallo, il quarto, alla prima occasione. Ma è anche l’islandese che permette a Totè di ricevere due palloni facili che vanno solo spinti dentro il ferro. Non ha ritmo la Carpegna Prosciutto, manca completamente il gioco di squadra e anche il singolo, ovvero Rahkman, non produce più nulla. Impossibile rimontare, finisce 93-77 e Venezia esce dal tunnel dei quattro ko consecutivi.

Ora bisogna resettare tutto, recuperare Moretti e ricaricare le gambe per mercoledì quando la Carpegna Prosciutto affronterà Varese, ovvero secondo contro primo attacco del campionato, per un posto nella semifinale di Coppa Italia a Torino.

@raffaelevitali

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