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Ceriscioli: "In fabbrica bardati come a Wuhan". Conte: "Avanti con gli obblighi". Locatelli: "In arrivo i test sierologici"

19 Aprile 2020

FERMO – Calma e sangue freddo: “Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l'abbassamento della soglia di attenzione”.

CONVIVERE COL VIRUS

Non è ancora tempo di respirare all’aria aperta. “Stiamo lavorando su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale” sottolinea il premier Giuseppe Conte che dopo aver plaudito alla collaborazione di Forza Italia ha deciso di rilasciare la sua visione al Giornale.

RITORNO AL LAVORO

“Nei prossimi giorni saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro e, quindi, informazioni certe” aggiunge. E su questo è in linea con il governatore Luca Ceriscioli che parla al Corriere Adriatico di riaperture “ma voglio operai bardati in stile Wuhan, non bastano le mascherine”. E se questa sarà la linea, per gli imprenditori, in particolare quelli del settore moda, in primis le scarpe, la riorganizzazione sarà costosa e scomplessa. Su civitanova il Governatore ribadisce: "Fondamentale per garantire al sistema sanitario il ritorno alla normalità".

ATTACCO E DIFESA

"Il mio approccio è sempre stato trasparente e corretto con tutti. Il confronto rimane aperto anche adesso, confidando che ci sia la effettiva disponibilità delle opposizioni. Quanto a me, non mi impressionano neppure gli insulti. Intervengo solo quando, come è successo da ultimo, vedo che alcuni esponenti delle opposizioni lanciano una campagna di false accuse che rischia di dividere l'Italia tra opposte tifoserie" riprende il premier che fa chiarezza anche sulle famose task force dei consulenti, per cui ha ricevuto critiche: “Sono solo due, una per l'emergenza sanitaria, e una composta da esperti per la ripartenza, guidata da Vittorio Colao, che non ha intenzione di fare il Ministro”.

TEST SIEROLOGICI

Peer capire come muoversi in futuro, la mossa principale la annuncia il professor Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità: “Abbiamo aperto una call per trovare il test sierologico migliore e affidabile che poi useremo per analizzare 150mila persone, divise in sei fasce d’età, in tutta l’Italia.

“Verrà condotto impiegando dei kit per avere informazioni solide e affidabili: abbiamo fornito indicazioni su come effettuare la scelta dei test che poi vanno validati da laboratori o da organismi nazionali e internazionali. Serve almeno un laboratorio per regione in grado di condurre l’esame sierologico e che dia risposte rapide e ogni informazione” specifica quasi a placare le fughe in avanti territoriali, con i sindaci che vanno in ordine sparso usando ognuno il test al momento a disposizione “con il rischio di dare false certezze” ricorda l’Istituto superiore di sanità.

Si lavora a tutto campo, sperando di ripartire quanto prima. Che per le persone non sarà mai ad aprile, per le imprese il Governo valuterà giorno dopo giorno.

IPOTESI COLAO

Il top manager spiega come si sta muovendo la sua commissione, a partire dalle attività produttive e dalla problematica dei trasporti. L'idea è permettere a tutte di ripartire, con protocolli e misure di sicurezza, dal 4 maggio, e poi pian piano allentare le limitazioni per i cittadini: i lavoratori, con fasce orarie spalmate per evitare affollamenti, potranno spostarsi, i bambini potranno tornare nei parchi. Ma potrebbero esserci regole più severe per gli anziani. E maggiori tutele per i più deboli. Si potrà andare a fare jogging da soli ma è difficile, viste le contrarietà nel governo, che i bar e ristoranti riaprano il 4: se ne potrebbe riparlare più avanti.

Raffaele Vitali

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