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Casina delle Rose, Cesetti si gioca tutto: mozione in Regione. "Venga dichiarata di interesse culturale, così non si può vendere"

14 Novembre 2022

FERMO - Sette pagine. Tanto è lunga la mozione che il consigliere regionale Fabrizio Cesetti ha presentato per spingere il presidente Acquaroli e tutto il Consiglio parlare di Casina delle Rose. L’ex albergo che domina Fermo dall’altro del Girfalco è da tempo oramai al centro della diatriba politica.

Il Comune ha espresso la volontà di vendere l’immobile, per due milioni di euro, due proposte sono arrivate, ma sono state bloccate, prima dell’apertura delle buste, dal dirigente comunale che è in attesa di un nuovo pronunciamento da parte dell’Agenzia delle entrate sul valore della Casina.

Questo rinvio ha spinto Cesetti a presenziate la mozione con un solo scopo: “Convincere la Regione a ad inoltrare ai competenti organi del Ministero della Cultura, nazionali e regionali, una motivata richiesta per l’avvio del procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale del bene immobile denominato Hotel Casina delle Rose”.

Questo praticamente bloccherebbe la vendita al privato e darebbe risalto “a un edificio che è stato eretto nel 1946, sul Colle del Girfalco, e che ha un duplice sguardo sulla storia: da una parte, quello rivolto al passato con riferimento al contesto plurimillenario del luogo e, dell’altra, quello legato all’attualità di un’architettura del secondo Novecento, con i suoi significativi aspetti moderni”

Ma non basta, perché la mozione chiede anche di “intervenire presso il Ministro della Cultura e presso tutti i competenti organi del Ministero, nazionali e regionali, affinché venga comunque avviato, anche d’ufficio, il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale del bene”.

E poi “di intervenire presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché, nell’esercizio dei suoi poteri di vigilanza, assuma tutti i provvedimenti di competenza nei confronti della Agenzia delle Entrate per una corretta e giusta valutazione di stima del bene, che tenga conto dell’enorme volumetria, delle peculiari caratteristiche e delle potenzialità del prestigioso e prezioso bene pubblico anche sulla base delle intervenute e più favorevoli disposizioni legislative nazionali e regionali”. e tutti i nuovi conteggi sono indicati nella prima parte della mozione, che è lunga e molto documentata con continui riferimenti a leggi, norme e atti.

Infine, la parte politica della richiesta: “Istituire un tavolo tra Regione Marche, Comune di Fermo, Provincia di Fermo e le Associazioni impegnate da mesi nelal difesa del bene, per un confronto che porti alla individuazione di una soluzione per restituire il bene al patrimonio pubblico indisponibile, alla sua ristrutturazione ed al migliore utilizzo a fini pubblici e nell’interesse pubblico”. se questo dovesse avvenire, Cesetti chiede anche ad Acquaroli di “sostenere finanziariamente il Comune di Fermo, mediante destinazione di risorse regionali, nazionali ed europee, per conseguire gli obiettivi”.

Succederà? I tempi sono stretti, la volontà politica di Calcinaro è chiara e l’attuale amministrazione è molto più vicina al sindaco di Fermo che al consigliere del Partito Democratico. Ma Cesetti non è uno che si fa demotivare: “Insieme dobbiamo lavorare – è l’ultimo punto della mozione – affinché la casina resti parte del patrimonio pubblico”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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