CAPODARCO DI FERMO – È nata ‘Casa Mauro’. Un luogo per giovani – adulti con disabilità psicofisica grave e gravissima. A realizzarla è la Comunità di Capodarco di don Vinicio Albensi all’interno della Comunità Sant’Andrea.
“Chi è Mauro? L’imprenditore De Angelis, scomparso nel 2022 a 75 anni, che credeva in questo progetto, reso oggi possibile dalla donazione decisa dai figli e dalla moglie, insieme con i soci dell'Ecoelpidiense, che saranno presenti all’inaugurazione. Proprio per questo – ribadirà sabato don Vinicio – gliel’abbiamo dedicata”.
Una realtà residenziale che sabato mattina sarà presentata alla collettività dopo i saluti di sindaco, prefetto, università di Macerata, ce presenterà dei sistemi di comunicazione aumentativa. La comunità di Sant’Andrea è attiva dal 2004, quando è partito il centro diurno per rispondere a delle esigenze precise, “a un enorme vuoto del territorio fermano rispetto alla necessità di accogliere adulti con disabilità psico-fisica gravissima che avevano frequentato fino al raggiungimento della maggiore età il centro pedagogico Montessori di Fermo”.
Uno step verso il ‘dopo di noi’, necessità condivisa con le famiglie. Ma tra i giovani e il dopo di noi c’è un lungo tempo. E oggi viene colmato diventando il ‘durante noi’. E così il centro diurno diventa residenziale. A gestire il tutto è Antonio Oriolo: “Per noi ‘Casa Mauro’ diventa una famiglia allargata che si prende cura della persona, seguita anche nei bisogno educativi”.
La struttura si trova a Capodarco in via Indipendenza, 45, poco distante dalla casa madre, la Comunità di Capodarco. È un edificio di nuova costruzione dislocato su due piani, dotato di ascensore, ampio salone, sala da pranzo, cucina interna, stanza per attività ludico/ricreative, stanza sensoriale, stanza per i cambi, infermeria, stanza per fisioterapia, ufficio, camere con bagno interno, terrazza esterna, giardino adiacente e accessibile, lavanderia e magazzino.
“Il tutto – prosegue OrioIo – garantendo pasti di qualità e attività proposta è di tipo riabilitativo, assistenziale, educativo”. L’utente tipo mostra assenza di linguaggio verbale. “Tra le altre attività sono predilette quelle che si basano su stimolazioni multisensoriali che prevedono laboratori individuali o per piccoli gruppi in setting opportunamente attrezzati”.
Il tutto accompagnato da momenti più ricreativi come le feste di compleanno per ogni ragazzo accolto. “Molto importanti sono i momenti di condivisione con le famiglie, ma anche con gli altri centri di accoglienza della Comunità di Capodarco e con il territorio. Le varie professionalità sono costantemente monitorate sia dalle riunioni che dalla collaborazione con esperti pedagogisti e psicoterapeuti dell’Università di Macerata” conclude Oriolo.
Continua è anche la formazione, con corsi su ogni disciplina dal primo soccorso al Blsd. “Una realtà che – ribadisce il coordinatore – apriremo a collaborazioni e interazioni con l’esterno, dal servizio civile ai gruppi parrocchiali, dagli scout ai volontari e tirocinanti, anche de mondo sanitario”.
