FERMO - L’ok è arrivato: parere favorevole della Regione Marche al percorso di autorizzazione alla Link Campus University.
La notizia non è arrivata da presindete Acquaroli o dal vice Saltamartini, ma dall’onorevole Mirco Carloni, che di quella giunta è stato un perno: “Li ringrazio per il parere favorevole espresso sul percorso di autorizzazione del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia a Fano da parte della Link Campus University, grazie alla quale, gli studenti marchigiani potranno studiare medicina senza essere costretti ad abbandonare le Marche”.
Per rafforzare la sua tesi di ‘occasione’ dietro questo ingresso, Carloni utilizza una serie di dati: “Nell'anno accademico 2023/2024 gli studenti iscritti al corso di laurea in Medicina e Chirurgia (nei sei anni) residenti nelle Marche sono 1137; al contrario, gli studenti residenti nella Regione Marche, che sono andati a studiare Medicina fuori Regione sono 1399. Un dato allarmante, visto che si tratta di una tendenza consolidata negli anni e, soprattutto, che il 60% degli studenti che vanno a studiare fuori regione, non vi faranno più rientro”.
La fine, almeno per quest’aanno, del numero chiuso soddisfa l’onorevole dellaLega: “Grazie alla lungimirante scelta del Governo, diamo la possibilità al sistema sanitario di salvarsi dal rischio chiusura per carenza di personale medico, mettendo fine a pratiche folli e dispendiose attualmente in uso negli ospedali marchigiani come pagare gettonisti o prendere medici da Paesi terzi. L'Università - aggiunge - è una struttura ricettiva che porta ricchezza attirando studenti da altre regioni e creando un ingente indotto, culturale, sociale ed economico. Questo significa un'occasione preziosa per la città di Fano e per l'intera realtà regionale, a maggior ragione quest'anno, in considerazione del prevedibile aumento di iscrizioni al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. È pertanto è auspicabile che il Ministero proceda quanto prima, autorizzando la sede di Fano per ottobre 2025”.
Ultimo pensiero va alle strutture sanitarie: “Non da ultimo, l'ulteriore valore aggiunto starebbe proprio nell'avere maggiore qualificazione delle strutture ospedaliere convenzionate - conclude il deputato della Lega - grazie al reclutamento di docenti universitari che, oltre a svolgere attività didattica e ricerca, sarebbero impiegati nelle attività assistenziali di primo livello presso le strutture sanitarie oggetto di convenzione” conclude Carloni.
Che condivide la soddisfazione con il senatore Guido Castelli, che plaude al fatto che la seconda sede sarà aperta proprio ad Ascoli piceno, la sua città. “In attesa del Ministero, sono davvero soddisfatto del lavoro compiuto sinora per garantire anche al Sud delle Marche e all'Ospedale Mazzoni una straordinaria opportunità. Questo investimento eviterà che centinaia di giovani marchigiani (nell'anno accademico 2023/24 sono stati circa 600) “emigrino" verso altre regioni - o peggio, all'estero - per studiare medicina e chirurgia; magari rimanendoci per tutta la vita dopo aver completato il ciclo di studio”.
Secondo Castelli, “il programma della Link, che auspico possa essere sviluppato in partenariato con gli atenei statali, prevede l’assunzione immediata di 18 docenti, di cui 10 professori associati e 8 RTT, unitamente al reclutamento del necessario personale tecnico ed amministrativo. Inoltre, la parte assistenziale dei corsi si potrà svolgere presso le strutture ospedaliere con alleggerimento di costi a carico del servizio sanitario regionale. Gli stessi medici troveranno ancor più gratificante ed attrattivo lavorare al Mazzoni superando la tentazione della fuga per la propria valorizzazione professionale. Per questo dico grazie ad Acquaroli”.
Si parte quindi, non appena ci sarà l’autorizzazione ministeriale, con le sedi di Fano e Ascoli Piceno, niente a che fare, in ogni caso, per Fermo e il suo nuovo ospedale, come auspicato dal presidente della sezione Sanità di Confindustria Fermo.
In mezzo a tanto entusiasmo, una voce si alza contraria, ed è quella di Anna Casini, consigliere regionale Dem: "La giunta Acquaroli dimostra la sua totale indifferenza verso il sistema universitario pubblico marchigiano e la sua qualità. Nonostante la contrarietà di studenti, insegnanti e rettori, Acquaroli ha scelto di sostenere l’insediamento della Link Campus University. I vertici degli atenei marchigiani hanno espresso chiaramente il loro dissenso, sottolineando come questa operazione rischi di compromettere la sostenibilità di un sistema che vede pesanti tagli del governo Meloni con ripercussioni gravissime proprio per le Marche. Ma la destra regionale, invece di ascoltare chi lavora ogni giorno nella formazione e nella ricerca, prosegue dritta sulla strada della privatizzazione".