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Caos scuola, manca la guida. Spazio per la Provincia. Pompozzi: "Filisetti doveva soprassedere". Ortenzi: "Dad fuori tempo"

6 Gennaio 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Caos. Di nuovo. Scuole chiuse, scuole aperte, fine settimana tutti a casa, due giorni di didattica a distanza. Nel giro di 24 ore è capitato di tutto al mondo della scuola. Prima le ordinanze di molti sindaci, ma altrettanti hanno fatto l’opposto, che ieri hanno deciso la chiusura delle scuole domani e sabato, poi, a metà pomeriggio, la decisione del ‘provveditore’ Ugo Filisetti che impone la Dad. E caos fu, con le chat degli istituti e quelli delle famiglie che impazziscono, perché domani si studia e si insegna, come niente fosse.

Stefano Pompozzi, oggi consigliere di minoranza, per anni da vicepresidente della provincia ha seguito il mondo scolastico. Come si spiega questo caos su chiusure e aperture?

“Occorre un maggiore coordinamento. Ma non è questo il problema di oggi.

Ma chi deve decidere? Filisetti, sindaci o regione?

“Proprio qui sta l'oggetto del contendere. In casi come oggi serve buon senso. La gran parte dei sindaci ha fatto delle scelte di posticipo di riaperture scolastiche, condivisibili o meno. Giunto al pomeriggio di oggi l'ufficio scolastico regionale avrebbe dovuto soprassedere. Il momento storico e sociale chiede flessibilità, occorre mettere gli attori della scuola al centro dell'attenzione (docenti, studenti, famiglie). Non si tratta di valutare chi ha torto o ragione come in una diatriba di diritto amministrativo, si tratta di ridurre i disagi”.

Nel mezzo studenti e prof, sono l'anello debole della politica?

“Sono l'ossimoro della scuola. Ne sono la sostanza e ne scontano gli errori gestionali”.

Le scuole sono in grado di garantire sicurezza in presenza?

“In teoria sì. Tutti però sappiamo che il tracciamento dei contagi è saltato e i test rapidi hanno una affidabilità discutibile. Ogni luogo è quindi oggi fonte di potenziale contagio. Li però ci sono i giovani. Loro insieme agli anziani dovrebbero essere quelli oggetto di maggiori tutele. Si traggano le ovvie conseguenze”.

Manca coordinamento anche qui, ognuno per sé. La Provincia potrà giocare questo ruolo?

“La Provincia deve giocarlo. Anche se parzialmente competente deve porsi come coordinatrice come ho detto prima. In queste occasioni deve provare a dare una linea comune e successivamente tutelare ogni singola realtà locale. In questi anni abbiamo sempre silenziosamente respinto gli intenti di tagli e razionalizzazioni di plessi intentati dall'ufficio scolastico regionale. Ora si prosegua e si faccia uno scatto in più sul versante del coordinamento, sarebbe stato utile già vederlo in questa circostanza”.

Pompozzi, aerazioni in classe, come sta messo il fermano?

“Come tutti, con pochi sistemi perché costano. Visto che a livello regionale se ne sbandiera l'efficacia si eroghino le risorse necessarie a dotarne tutti i plessi”.

E a proposito di Provincia, in serata è arrivata la presa di posizione del neo presidente Michele Ortenzi, che come altri sindaci aveva deciso di chiudere le scuole di Montegiorgio: “Un’ordinanza emessa per motivazioni attinenti l’aspetto sanitario. L’aspetto relativo alla didattica è di totale competenza della scuola e di chi ne ha la gestione, non del comune né del sindaco. Pertanto il fatto di aver attivato la Dad non contrasta assolutamente con le motivazioni che stanno alla base dell’ordinanza sindacale. Ma, l’Ufficio scolastico regionale poteva benissimo intervenire ieri pomeriggio e dare a tutti il tempo di organizzarsi. Invece, si è aspettato la tarda serata di un giorno festivo per mandare una circolare ai dirigenti che hanno dovuto in poche ore riorganizzare tutto”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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