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Caos Confindustria, Premiata si dimette: "Altri se ne andranno, torno se cambia il presidente"

31 Marzo 2021

MONTEGRANARO – La situazione dentro Confindustria Centro Adriatico è ancora lontana da una soluzione. Dopo l’espulsione degli imprenditori Andrea Santori e Fabrizio Luciani, uno dei big, il Ceo del calzaturificio Premiata, ha lasciato l’associazione.

Graziano Mazza, come mai si è dimissiono da Confindustria Centro Adriatico?

“Dopo la vicenda di Giampietro Melchiorri (a sua volta dimissionario a fine 2020, ndr), ho chiamato il presidente Simone Mariani e gli ho chiesto di trovare una soluzione. Solo che mi sono trovato subito di fronte a un capo e non a un leader, uno che decide di cacciare qualcuno per un ‘possibile’ errore e non per quello che ha fatto di buono non è il mio presidente”.

Ma lei ha capito cosa ha fatto degenerare il rapporto?

“Sempre quella famosa conferenza stampa prima delle elezioni regionali. Ma Melchiorri ha chiesto solo quello che il territorio desiderava. E lo ha chiesto a tutti, senza colore politico. Lui portava avanti la voce di un intero territorio”.

Cosa non ha funzionato dentro Confindustria Centro Adriatico in quel periodo?

“È mancato il dialogo. E io non sono uno che si tira indietro quando qualcuno prova a fare il prepotente usando i numeri che Ascoli ha ovviamente maggiori. Ma se ci siamo messi insieme è perché non c’era un noi e un loro, ma una squadra. Purtroppo il presidente non solo non mi ha ascoltato, ha anche deciso di nominare al posto di Melchiorri un imprenditore che gli stessi fermani non volevano. Praticamente ha scelto di non dare rappresentanza a Fermo”.

Ma lei in quel momento è rimasto.

“Non volevo subito lasciar perdere tutto. Poi sono arrivate altre guerre intestine, guerre sui posti e su piccolezze. Non è questa la mia Confindustria, non sto al soldo di chi vuole comandare”.

Cosa l’ha spinta ad andarsene?

“La fine di un rapporto associativo. Ho scelto di disdire la mia iscrizione, non volevo più avere nulla a che fare con il presidente e il suo vice”.

Ma i quattro anni prima non erano andati bene?

“Con Mariani non ho mai avuto rapporti, me lo ha presentato Melchiorri il giorno della nomina. Gli chiesi di seguire i nodi del calzaturiero, della Cina ai brevetti. Da quel giorno non l’ho più visto e sentito. Ho avuto l‘appoggio di Melchiorri e di Assocalzaturifici nazionale, il mio presidente non l’ho sentito. Per cui pensavo che avesse delegato ‘tacitamente’ a Melchiorri i compiti per 4 anni. Ed ecco perché mi ha stupito quanto accaduto dopo la conferenza stampa di Giampietro. Come mai?”.

Ma Fermo ora cosa deve fare, ricucire o uscire da Centro Adriatico?

“Per sanare e ricucire chi sbaglia paga. Prima secondo me Mariani si deve dimettere dalla carica di presidente, per dare l’esempio visto che lui ha creato queste situazioni lasciando il campo a qualcuno più pronto a fare squadra. Se mi avesse ascoltato a ottobre, la rottura non ci sarebbe mai stata. Purtroppo ha fatto una serie di mosse per attaccare Fermo. Ora ricucire con lui è difficile, Confindustria non è la sua azienda”.

Lasciare Confindustria non è lasciare campo libero a chi si ritiene avversario?

“Spero che qualcun altro prenda esempio da me. I calzaturieri possono anche proseguire solo con Assocalzaturifici. A me così non piace stare in questa famiglia, io una cosa come lui non l’avrei mai fatta”.

Cosa significa per Mazza e la sua azienda uscire da Confindustria?

“Sono sempre dentro l’associazione. Spero che si riesca a ricreare Confindustria Fermo e io sarò il primo a tornare. Oppure, tornerò in Confindustria Centro Adriatico, ma senza Mariani presidente perché lui è responsabile. Anche se le cose succedono in due”.

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