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Calcinaro, Loira e i sindaci costieri: "La ferrovia adriatica va potenziata e arretrata: impensabili 176 treni merci al giorno"

17 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Sindaci costieri compatti. Non ci sono differenze da Marotta in giù.

Nicola Barbieri sindaco di Mondolfo Marotta, Massimo Olivetti di Senigallia, Stefania Signorini di Falconara, Fabrizio Ciarapica di Civitanova Marche, Andrea Michelini di Porto Recanati, Noemi Tartabini di Porto Potenza Picena, Nicola Loira di Porto San Giorgio, Paolo Calcinaro di Fermo, Vincenzo Berdini di Pedaso, Alessio Piersimoni di Cupra Marittima e Antonio Spazzafumo di San Benedetto del Tronto sono chiari: “Non possiamo condividere strategie da solista, che rischiano di mandare all'aria tutti gli sforzi delle amministrazioni locali e della Regione Marche per disegnare una visione unitaria e complessiva delle infrastrutture”.

Un messaggio al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che però, di fondo, ha solo incassato il piano nazionale che prevede l’alta velocità arretrata fino a Pesaro, forse Fano. “Abbiamo bisogno di un gioco di squadra per arrivare ad ottenere una soluzione equilibrata tra le esigenze trasportistiche nazionali e lo sviluppo economico dei territori dove vivono e lavorano le nostre comunità. Pertanto riteniamo necessario riportare la discussione relativa al potenziamento della ferrovia adriatica sui binari giusti, altrimenti rischiamo il deragliamento o di sbagliare direzione che per tutti dev'essere unica”.

I sindaci, come fatto pochi giorni fa da Vincenzo Berdini, vogliono attenzione anche su un altro aspetto: “Basta con questa deriva di numeri e dichiarazioni inesatte, che contribuiscono a generare confusione. I numeri sono chiari a tutti e sono presenti nel documento di Rfi. Saranno 176 i treni merci che sfrecceranno ogni giorno lungo le nostre amate spiagge, sfiorando centri storici e vie cittadine. Un numero elevatissimo per una infrastruttura che festeggerà 150 anni di vita, lungo la quale abbiamo visto nascere e fiorire un'economia basata sul turismo che rischia di sbattere forte contro il muro di barriere fonoassorbenti”.

Di fronte a questo e a  uno sviluppo della mobilità su rotaia che non si può fermare, la strategia deve essere unitaria: “Parlare di arretramento, interramento, nuove stazioni e così via - insistono -, è bene farlo con un'unica voce, evitando di cadere nella trappola di accontentarsi di soluzioni che, magari risultano efficaci dal punti di vista tecnico, facendo guadagnare minuti ai treni che passano, ma poi si mostrerebbero fortemente impattanti da quello socio economico, senza arrecare alcun vantaggio all'economia locale”.

Serve dialogo. “Stop a dannose fughe in avanti e antistorici particolarismi. I sindaci marchigiani devono spogliarsi della loro appartenenza politica e indossare la casacca delle Marche, bisogna fare squadra tutti insieme per far sentire forte la voce delle Marche al Ministero delle infrastrutture e a Rete ferroviaria italiana per il bene di tutti i marchigiani”.

Perché, come dice Berdini, se uno Stato ha paura di investire 50 miliardi in dieci anni, qualcosa non funziona.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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