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Boom boom Boffini: tripla sulla sirena e Sutor annichilita. Porto Sant'Elpidio vince il derby, Sagripanti decisivo

21 Dicembre 2022

PORTO SANT’ELPIDIO – La regola del basket è una: chi segna un punto in più vince. La differenza è tra chi ha e chi no il giocatore in grado di metterlo il canestro decisivo. Il Porto Sant’Elpidio Basket ce l’ha: capitan Boffini.

Finisce così, come meglio non poteva chiedere un tifoso, con la tripla della guardia a un secondo dalla fine di un derby intenso, non certo bello. Il tabellone è chiaro: 67-66. Impressionante il silenzio che ha colpito la curva dei tifosi arrivati da Montegranaro per un derby che sugli spalti non ha più il fascino di una volta, ma che per chi scende in campo vale molto più dei due punti in classifica.

Hanno meritato gli uomini guidati da coach Ramini, se non altro dal punto di vista del gioco mostrato. Poi è chiaro che avere giocatori da categoria superiore, almeno sulla carta, come Mentonelli, Rupil e Falzon ha permesso alla Sutor non solo di restare in partita ma quasi di vincerla.

La gloria è sempre peer chi il canestro decisivo lo segna, ma se Porto Sant’Elpidio ha vinto è perché vicino all’Mvp ci sono Sagripanti e Torresi. Il primo è stato il fattore chiave che ha saputo mandare fuorigiri Rupil. L’argentino, pur potendo dominare fisicamente, è stato cancellato dal play biancoblu. Torresi, invece, è stato il totem a cui affidarsi in ogni occasione. Tolti i vezzi da play che alternano passaggi magici a palle perse banali, il lungo sotto canestro è devastante e in difesa ha fatto capire a Falzon, troppo pigro per essere quello vero, cosa significa giocare in viale Ungheria.

Ramini, da quando è coach, ha collezionato una sconfitta e quattro vittorie, è l’Ivanovic della serie C. Il primo tempo della partita sembrava potesse preludere a un derby dominato dai padroni di casa. Ma alcune forzature in primis di Boffini, quello che poi sarebbe diventato l’eroe di giornata, hanno permetto alla squadra di coach Patrizio di rientrare dal -10 (33-23) in cui una tripla di Faragalli li aveva seppelliti.

La Sutor ha potenziale, ma anche una totale incapacità di leggere i momenti della partita, in questo i giocatori sono poco aiutati dal coach che non chiama mai time out quando serve. Il talento di Merlini è soffocato dal gioco, passa azioni senza mai ricevere palla. Capita così che sia lui stesso poi a commettere errori banali, seguiti da falli, che lo fanno uscire di scena quando più servirebbe.

In tutto questo Ramini si è affidato alla calma di Matteo Fabi che, nonostante un paio di triple pesanti finite sul ferro, resta un fattore. Perché sai che se prende palla, non la perderà mai. Due squadre con tanti problemi, la classifica ne è la riprova. Ma con una differenza: gli elpidiensi sono in salute e hanno ingranato la quarta per uscire dai bassifondi, i gialloblù invece sono entrati in un tunnel da cui, giocando così, non usciranno tanto in fretta.

Rupil e Falzon giocano da soli, passandosi la pala tra di loro, il play viaggia a una velocità superiore rispetto ai compagni, e non è un bene. Ma soprattutto il coach ha perso la sfida in panchina, con il giovane ex assistente diventato head coach che quando parla viene ascoltato, riesce a dare sernità anche a chi fa 4 falli troppo presto come Ciampaglia, e soprattutto ha già capito quando si deve fermare tutto per ripartire meglio.

Raffaele Vitali

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