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Bonifica ex Fim: assolti Andrenacci e Stefoni. L'ex sindaco: "Un peso che ho portato a testa alta"

10 Dicembre 2020

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – “Ho avuto sempre fiducia nella giustizia. Mi è pesata umanamente la vicenda, ma il peso l’ho portato a testa alta convinto della mia innocenza e sapevo di avere al mio fianco un ottimo avvocato”. Mario Andrenacci, ex sindaco di Porto Sant’Elpidio, da oggi è più sereno. Si è chiuso il processo che lo vedeva imputato con l’allora dirigente Stefano Stefoni con l’accusa di omissione di atti d’ufficio.

Una vicenda legata all’ex Fim e al tratto di spiaggia che si trova di fronte. Storia di inquinamento, di bonifiche, di azioni. Cinque lunghi anni, il rinvio a giudizio arrivò il 20 ottobre del 2015, ma l’indagine partita nel 2014 a seguito di un esposto anonimo.

La sentenza è del collegio del tribunale di Fermo presieduto da Castagnoli, con giudici a latere Marzialetti e Bondiciutti. Il pm, che ha chiesto in aula la condanna a mille euro, era Pazzaglia. “Sono molto soddisfatto per l’esito e per la fiducia che i clienti hanno riposto in me e nella mia collega Fulvia Bravi” commenta l’avvocato Igor Giostra.

Secondo l’accusa l’ex sindaco e l’ex dirigente non avrebbero messo in atto le necessarie azioni utili alla bonifica con gravi conseguenze per la salute pubblica. “E invece – spiega Giostra – dopo numerosi testimoni sentiti in aula e perizie, è emerso che Andrenacci e Stefoni hanno sempre prontamente adempiuto agli obblighi di bonifica, con tutte le procedure complesse del caso (conferenza dei servizi con le parti, Arpam, Asur e Regione, ndr). Da qui nessuna omissione da parte dei due clienti”.

L’esposto anonimo si basò sullo sperone di roccia che era affiorato di fronte all’ex Fim. Una serie di accertamenti verificarono che c’erano piombo, arsenico e altro, ma in forma conglomerata che non disperdeva tossicità nell’ambiente.

“E’ stato dimostrato che la precauzione adottata è stata quella funzionale. I due optarono per la copertura dello sperone, che al tempo nessuno aveva collegato all’ex Fim, con la breccia in modo da evitare che qualcuno potesse prenderne dei pezzi. Il ripascimento però aveva un limite, le mareggiate potevano portarlo via. E questo accadeva regolarmente. Come di nuovo veniva ricoperto. Questo per il giudice è stata la prova di una gestione del rischio, non certo di una omissione” ribadisce Giostra.

Andrenacci e Stefoni non hanno mai detto ‘non facciamo nulla’. E questo è emerso durante il dibattimento. “Nessuna forma di dolo. Di fronte a un comportamento ineccepibile, i due escono a testa alta e con l’assoluzione perché il fatto non sussiste” prosegue il legale. I fatti sono riferiti al periodo dal 2011. “Il collegio di Fermo- conclude il legale -  si è mosso con rapidità, concentrato in pochissime udienze nonostante i numerosi teste da seguire. Una vicenda chiusa come ci siamo aspettai fin dal primo giorno”. Le motivazioni della sentenza tra 90 giorni.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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