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Biodigestore in Valdaso la politica fa 'melina'. La Regione: "Dipende da Provincia e Comune, ma noi siamo contrari"

2 Marzo 2021

FORCE – Lunga discussione in consiglio regionale sul biodigestore di Force, ma in generale sugli impianti del trattamento rifiuti. E sono emerse posizioni più simili di quanto si creda.

LA MAGGIORANZA

“Ben venga inserire i biodigestori nei piani d’ambito dei rifiuti, sono una soluzione moderna ed efficace per la trasformazione della frazione organica, ma la scelta non può essere imposta dall’alto. Il confronto con il territorio è indispensabile”. Questa è la posizione della maggioranza che ha approvato la mozione con cui si chiede di sospendere l’iter amministrativo per la costruzione dell’impianto in Valdaso. A firmarla sono stati i consiglieri Andrea Antonini, Marco Marinangeli, Jessica Marcozzi, Andrea Putzu, Giacomo Rossi ed Andrea Assenti.

Premesso questo, c’è poi il lato politico: “Il Pd, che per anni ha ignorato la questione, ora sale sul pulpito in difesa dei cittadini della Valdaso: è incredibile. Noi daremo il nostro contributo perché tutte le voci del territorio abbiano l’opportunità di esprimersi pienamente”.

IL NO DEI DEM

Tutto questo non ha però convinto il centrosinistra e in particolare i due consiglieri del territorio, Cesetti e Casini: “La maggioranza ha detto no alla nostra richiesta di adottare, sulla base delle numerose osservazioni, riserve ed eccezioni avanzate da amministratori locali, associazioni e cittadini, tutti i provvedimenti di sua competenza per una rivalutazione e se del caso revoca degli atti autorizzativi per il biodigestore sulla Valdaso. La Regione aveva e ha tutti i mezzi per fermare il percorso. Abbiamo presentato una risoluzione che avrebbe tenuto conto delle esigenze del territorio, ma è stata bocciata anche questa. È chiaro come questa della maggioranza sia un’azione fatta solo per buttare la croce addosso a tecnici e funzionari e non per trovare soluzioni concrete”. I due Dem sono convinti: “La Regione può fermare il procedimento a partire dalla richiesta di proprietà dell’area come riportato nel decreto della Regione, ma a quanto pare gli interessi sono altri”.

MARCOZZI ALL'ATTACCO

Critiche che la Marcozzi rimanda al mittente: “La regione non ha competenza sulla localizzazione. Quello che chiedo a Provincia e Comune di riprendere la discussione sulla sua realizzazione. Stiamo parlando, come in questo caso, di impianti a iniziativa privata per il riutilizzo della raccolta dei rifiuti. Iniziative legittime. Nelle Marche le Ata non hanno ancora programmato le esigenze territoriali al riguardo e quindi non sappiamo di quanti biodigestori necessita la nostra regione. Sia chiaro, anche con un Piano d'Ambito, il privato può presentare la sua richiesta ma in assenza di Piano diventa ancor più difficile valutare la reale necessità di un eventuale biodigestore.

La valutazione, in questi casi, spetta a Provincia e Comune che, vorrei ricordarlo, hanno dato parere positivo. Alla Conferenza dei Servizi ad hoc la Regione ha partecipato ma è intervenuta, come previsto dalla normativa, solo in merito alla produzione di energia legata all'impianto, non sulla sua ubicazione o sulla tipologia di impianto, che spettano appunto agli enti locali”.

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