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Biodigestore in Valdaso. Casini, Cesetti e Latini: 'La Regione dica NO, posto sbagliato'. Ma è la Provincia che può bloccarlo

11 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

FORCE – Come finirà, nessuno lo sa. Di certo i sindaci della Valdaso, che si sono riunniti anche ieri sera a Ortezzano, hanno avuto il merito di far riflettere tutti sull’impianto biodigestore che la società 4R vorrebbe realizzare nella zona industriale di Force.

Gli ex vertici regionali si scoprono contrari. I nuovi anche. E quello che dovrebbe far riflettere è il dietrofront del sindaco Augusto Curti, che ieri ha parlato di ‘essere pronto a dire NO’, anche se non dipende da lui.

Tutti puntano il dito sulla Regione, ma il dirigente Sbriscia è stato chiaro: “Il Paur, provvedimento autorizzativo unico regionale è di competenza provinciale essendo un impianto soggetto a Via”. Si parla di un impianto che da Legambiente ad altre associazioni viene promosso perché va a ridurre i rifiuti e soprattutto gli abbancamenti. Ma quello che è consigliato, a più livelli, è di realizzarlo dove già ci sono strutture consone e quindi non in vallate privare di altre strutture per lo smaltimento.

CHI HA DETTO SI’ AL BIODIGESTORE

Serve un po’ di memoria storica. Partendo dal verbale della conferenza dei servizi indetta dalla Provincia di Ascoli Piceno l’8 maggio 2019. Numerose furono le osservazioni dell’Arpam, perché non aveva trovato nella relazione tecnica “monitoraggio efficaci sugli odori; planimetria sul montaggio dell’impianto; descrizione delle emissioni fuggitive; piano di trasferimento dei rifiuti”. E tanto altro.

A fronte di questo, però, intervenendo in Conferenza dei Servizi, come da verbale, il sindaco Curti sottolineava “l’importanza della realizzazione del progetto predisposto”. A questo si aggiungeva il presidente della Provincia Sergio Fabiani che ribadisce “come il progetto abbia notevoli potenzialità di sviluppo per il territorio”.

A questo si aggiunge il parere favorevole dato dal presidente del Piceno Consind, Domenico Procaccini, inviato al Servizio Tutela Ambiente della Provincia di Ascoli, responsabile del procedimento. L’Asur 5, invece, con parere del 18 aprile, aveva parlato di “attività insalubre di prima classe in funzione h24” per cui la ditta avrebbe dovuto provvedere a tutta una serie di accorgimenti in modo da superare le criticità: “Aumento traffico veicolare, aumento insetti e roditori, emissioni odorigene e riduzione del rumore che potrebbe danneggiare gli edifici residenziali della zona”.

IL ‘NO’ DI CASINI E CESETTI

I due consiglieri regionali puntano sulla Giunta regionale, ma non parlano del ruolo della Provincia di Ascoli Piceno. “Stop agli atti autorizzativi emanati dalla Regione Marche per realizzare un biodigestore sulla Valdaso” è la richiesta contenuta in una mozione presentata il 9 febbraio. “Si chiede alla Regione Marche di adottare tutti i provvedimenti per una rivalutazione e, se fosse necessario, una revoca degli atti con cui sono stati espressi i pareri obbligatori e propedeutici al rilascio del Provvedimento Autorizzatorio dell’impianto” proseguono, sostenendo quindi un percorso diverso dal dirigente Servizio tutela, gestione e assetto del territorio.

Si schierano apertamente con i comuni della Valdaso e, a questo punto, anche con il sindaco Curti che ha cambiato posizione. “L’impianto rappresenterebbe un problema per un territorio che durante il nostro mandato abbiamo valorizzato anche grazie all’innovazione portata dagli accordi agroambientali d’area”. L’appello è agli assessori piceni Castelli e Latini: “Vengano ritirati i pareri, la Valdaso è di tutti, bipartisan”.

I DUBBI DELLA LATINI

"Sto seguendo con attenzione quanto sta accadendo lungo la Valle dell'Aso in merito alla realizzazione dell'impianto di biometano” esordisce l’assessora ed ex onorevole. “Farò presente in Giunta che è necessario definire una strategia condivisa, capace di dare risposte adeguate alle esigenze manifestate dalle comunità locali. Gli interessi in gioco, sia sul fronte economico, ambientale e sanitario vanno condivisi. Il collocamento degli impianti va scelto in maniera consapevole e strategica, tenendo conto delle peculiarità dei territori stessi" ribadisce in linea con i consiglieri di minoranza.

Insomma, tutti contrari. Iter ancora aperto e una chance: la Provincia annulli tutto in autotutela per evitare ricorsi certi, vista anche la mancata pubblicazione degli atti sugli albi pretori dei comuni della Valdaso.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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