FERMO - Alle 1827 il presidente del Consiglio comunale, Francesco Trasatti, legge l’atto che apre le porte del cancelletto del consiglio comunale di Fermo ad Alhagie Fofana, classe 1995, rappresentante della popolazione extracomunitaria. Ad accompagnarlo Alessandro Fulimeni, da sempre in prima linea nell'integrazione, e Andrea Braconi, che di Fofana è l’allenatore.
Per Fofana a fine ottobre 91 voti, poco meno della metà degli elettori alle urne. “Grazie a Silvia Remoli e Mirco Giampieri che hanno affiancato la presidenza nel percorso di questa elezione” ribadisce Trasatti.
Il sindaco Paolo Calcinaro si alza dallo scranno: “Benvenuto. Per il nostro Consiglio è un passo in avanti, il Covid ci ha rallentato ma è una tradizione per nulla scontata per la città di Fermo. A nome di tutti auguro a Fofana un buon lavoro, proficuo dentro e fuori dall’aula, a cominciare dagli uffici comunali dove è necessario portare avanti le esigenze della comunità”.
Non poteva non intervenire Reno Interlenghi: “C’è una canzone che dice ‘non più confini, non più frontiere’. Questa è la base di una filosofia di pensiero che mi sta a cuore. Questa sera non vedrò un consigliere aggiunto, ma un cittadino del nostro comune del mondo che potrà esprimere la sua opinione e fare qualcosa di positivo”.
Tono autorevole per Luciano Romanella, consigliere della Lega: “Onore e piacere avere un cittadino partito da lontano, arrivato, si è integrato, rappresenti tutti. Come Lega abbiamo un concetto: ci sono i neri, i bianchi e i gialli, ma il colore del sangue è rosso per tutti. benvenuto e buon lavoro”. Si anima la discussione, anche il Pd interviene con Paolo Nicolai: “Spero che Fofana possa partecipare attivamente ai lavori del consiglio e pian piano capire anche il dibattito cittadino. La vera integrazione è anche questa. Spero tu possa appassionarti di politica, alle problematiche della città”.
Benvenuto anche da Alessandro Bargoni, consigliere di Azione: “Qui trova l’accoglienza democratica della vecchia Europa. Ci sono tanti immigrati di ritorno. Siamo contenti che possa fare esercizio di democrazia”.
Per Piazza Pulita parla Gionata Borraccini: “Sono certo che se il tuo impegno resterà quello delle elezioni porterai contributi importanti”. Ci crede anche Sabino Febi de La città che Vogliamo: “Rappresenti le anime che vengono da lontano. Una comunità che guarda al futuro deve saper integrare tutte le nazionalità presenti. Questo passa per la cultura del luogo, ma anche per la capacità di capire quello che i tanti non italiani desiderano e necessitano”. Per Fm Si Muove interviene Roberto Simoni: “Un segno di democrazia vera e propria la sua presenza. Un vanto per Fermo”.
Tra le civiche di Calcinaro, ecco Paola Gaggia: “Lo conosco dal giorno che è arrivato in Italia. Ha iniziato a imparare la lingua, poi il lavoro e infine l’impegno verso altri extracomunitari per aiutarli”. Silvia Remoli, che con la Terza commissione ha seguito il percorso dell’allora candidato, è fiduciosa: “Non ho dubbi che il suo entusiasmo sarà un valore aggiunto è inserito socialmente e a livello sportivo, porterà un valore”.
E infine lui, emozionato che si alza, dopo il voto unanime dei consiglieri comunali, e apre il cancelletto prendendo posto a due passi dalla Giunta: “Sono arrivato nel 2019, sono ormai nove anni che vivo a Fermo. Ringrazio tutti quanti. Sono qua per rappresentare Fermo e tutti i suoi stranieri”.
Raffaele Vitali
