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App per controllare i clienti e il Governo tra i padiglioni: ecco il Micam made in Fermo

14 Febbraio 2020

Sabatini: "La produzione cinese dovrebbe fermarsi per sei mesi, ma ci vuole un grosso supporto al mondo imprenditoriale della calzatura per far sì che i costi di produzione diventino competitivi".

FERMO - “Il Micam è un momento importante per il territorio, che è sempre più coinvolto nelle strategie di ripresa: penso all’impegno a Roma per l’area di crisi complessa. Di fronte all’emergenza sanitaria cinese abbiamo la possibilità di poter occupare degli spazi che avevano le imprese orientali nel mondo della calzatura” ribadisce il presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini riprendendo la linea di Giampietro Melchiorri, vicepresidente di Confindustria Centro Adriatico (Leggi). Per poi aggiungere: “La produzione cinese dovrebbe fermarsi per sei mesi, ma ci vuole un grosso supporto al mondo imprenditoriale della calzatura per far sì che i costi di produzione diventino competitivi. Per riuscirci ci vogliono Regione, Comuni e Governo. Penso a zone economiche speciali, la detassazione di alcune parti componentistiche della calzatura, uno choc fiscale per il mondo imprenditoriale”.

Le calzature garantiscono il 45% dei posti di lavoro del distretto, “parliamo di coesione sociale non solo economica” aggiunge. Per favorire lo choc, Sabatini ha organizzato per martedì mattina un incontro al Micam con la sottosegretaria al Mise, Alessia Morani. “Starà con noi per due giorni, ascolterà gli imprenditori, i sindaci, che speriamo vengano numerosi, l Regione e poi agirà” ribadisce Sabatini. Con loro anche 30 alunni dell’Its per fargli sentire il profumo del Micam.

Ma non chiederanno la luna gli imprenditori: “Ci sono dei punti chiave su cui non possiamo indietreggiare, incluso quello di riuscire a occupare spazi che la Cina lascerà liberi. È il momento di far sentire all’imprenditore che non è solo e che ha senso restare sul territorio”. Tra i 1200 espositori del Micam, le Marche ne presentano 161, di questi 106 tra fermo e Ascoli, 50 dal maceratese. “Un settore importante, specialmente per l’export. Teniamo conto che le esportazioni valgono 10miliardi in Italia, 1,5 nelle Marche e di questi la metà sono di Fermo. Solo che il settore calzaturiero tra il 2018 e il 1019 ha perso il 9% di export”. Una crisi evidente, anche nelle ore di cassa integrazione straordinaria in aumento “e parliamo del preludio alla chiusura”.

Per questo non bisogna lasciare nulla di intentato: “La Cina ci porterà dei vantaggi, ma di certo non ci divertiamo con le disgrazie degli altri. Speriamo di far tornare delle produzioni. La detassazione del costo del lavoro è l’unica strada per essere competitivi con Spagna e Portogallo, che dovremmo forse studiare da un punto di vista fiscale” ribadisce Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria, associazione che presenta in fiera un servizio importante: “Un accordo con una banca dati per evitare di prendere delle fregature. Viene un cliente nello stand, si fa un WhatsApp del biglietto da visita alla società che nel giro di pochi minuti controlla lo stato finanziario del buyer”.

Non si può lasciare nulla al caso e bisogna sempre di più agire insieme: “L’imprenditore deve innovare, se progetta e produce in maniera ecosostenibile riesce a restare sul mercato. Il prodotto tracciabile permette al consumatore di fare un acquisto consapevole. Questo è un motivo di vanto, per noi la filiera produttiva è scontata, ma avere un progetto che riesce a progettare, produrre e commercializzare il prodotto deve essere la nota di vanto. Un progetto comune” speiga Paolo Silenzi, presidente Cna Fermo.

Ma non a tutti piace il Micam, in particolare al rappresentante dei più piccoli, il presidente di Confartigianato Lorenzo Totò: “È ora di cambiare il settore. Non è possibile che un imprenditore a due giorni ancora non sia pronto per il Micam, che è un punto di incontro, ma dai miei associati sento difficoltà a partecipare, come spesa e come calo delle vendite. Siamo nell’anno zero, pensiamo a una piattaforma di vendita ad alternative. Questo non come alternativa al Micam, ma è necessario riprendere il controllo del futuro puntando sulla qualità. Gli imprenditori hanno abbassato la testa e forse va rialzata per mettere dei punti fissi”.

Di certo ai calzaturieri non mancherà l’appoggio delle istituzioni, dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro alla presidente della Provincia Moira Canigola, ma anche al primo cittadino di Monte San Giusto arrivato a Fermo con il nuovo presidente della sezione calzature di Macerata, Matteo Piervincenzi, che ha rilanciato la Shoes Valley. “Ma riempiamola di contenuti” conclude determinato Silenzi.

Raffaele Vitali

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