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Antonelli, il costruttuore che ama l'arte: collezione privata in mostra a Bruxelles con Fontana, Guttuso, Schifano e Trotti

16 Giugno 2022

SERVIGLIANO - Umberto Antonelli per tanti è il costruttore, anche geniale. Ma ora ha svelato un suo lato più intimo, quello di collezionista d’arte. Lo ha fatto perché 33 opere della sua collezione privata sono esposte fino al 30 giugno all’interno dell'Istituto italiano di cultura di Bruxelles, diretto dal marchigiano Paolo Sabbatini.

La mostra vede il supporto della Regione Marche, della Provincia di Fermo, del Comune di Servigliano e della città di Civitanova. Una mostra che celebra la pittura italiana grazie a una collezione ricca e di elevato spessore che a Bruxelles ha trovato una 'casa’ di grande prestigio per quindici giorni.

Tra le opere esposte quelle degli autori Lucio Fontana, Mario Schifano, Renato Guttuso, Ennio Calabria, le opere di Luigi Montanarini e quelle dell'allievo Sandro Trotti e diversi altri artisti per una fotografia complessiva del '900. Tra le altre opere più prestigiose «l'Esodo del popolo d'Abruzzo verso un ignoto destino» dell'abruzzese Tommaso Cascella.

“Investire e valorizzare la cultura, la scienza, la ricerca è la via più diretta per ricominciare a vivere dopo questi anni di chiusura forzata, compresa quella delle più autorevoli istituzioni culturali mondiali” spiega il direttore Sabbatini che ha curato personalmente la mostra.

“Si tratta di un momento magico proprio per la presenza di numerosi ospiti e per il valore di questa mostra che è una fotografia del novecento. Per questo abbiamo voluto abbinare alla pittura la musica con un concerto per flauto e pianoforte con il principe dei flautisti Massimo Mercelli” aggiunge Sabbatini.

“Quando sono entrato ho visto tutte le opere e mi sono sentito veramente come a casa. Sono particolarmente orgoglioso di quanto è stato costruito e di aver portato al pubblico in visione il dipinto la Fuga In Abruzzo di Cascella” ha aggiunto Umberto Antonelli.

La mostra è poi arricchita, tra le altre, dalle opere come il «Concetto spaziale» di Lucio Fontana, l'olio su tela senza titolo di Mario Schifano, il «Nudo» di Renato Guttuso, «La donna con ventaglio» di Ennio Calabria.

La collezione si compone di esemplari splendidi per bellezza e creatività, una lunga galleria di opere che sintetizzano la migliore cultura italiana del novecento. Ma non solo italiana, fanno parte della collezione, esempio perfetto di quella circolarità cui ha fatto cenno il direttore Sabbatini, le tele di Pascual Blanco, la cui rappresentazioni grafiche hanno spesso come oggetto un cerchio e la figura femminile, intesa come testimonianza del ciclo di vita o le opere dell'albanese Ilir Zefi che fa assumere alla circolarità il tono di emergenza.

“Di fatto cultura e creatività appaiono inseparabili ed il collezionista Umberto Antonelli incarna la figura di quel filantropo contemporaneo, visionario e illuminato, la cui storia – conclude Sabbatini - insegna che arte, bellezza e impresa possono convivere, creare lavoro e sensibilizzare i popoli alle sfide che il futuro riserva”.

@raffaelevitali

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