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Amazon: mille assunzioni e 550milioni di investimento. Dietro l'operazione un pool di fermani: avvocato, notaio e presidente Svem

23 Dicembre 2022

FERMO/ANCONA – Le firme sono state messe in Ancona, ma la regia, il lavoro dietro le quinte, il successo di un’operazione complessa che porterà un polo logistico Amazon nelle Marche è tutto fermano.

A ricordarlo agli osservatori è l’avvocato Francesco Cicconi che a Fermo ha il suo studio. Come sotto il Girfalco si trova quello del notaio Luciano Varriale che ha certificato il tutto e quello del dottor Roberto Berto. Ma fermano è anche un altro degli artefici, in questo caso una figura più istituzionale, il presidente della Svem Andrea Santori.

Di ieri l’annuncio di Lorenzo Barbo, AD Amazon Italia Logistica: "Il nuovo sito logistico nelle Marche sarà strategico per continuare a servire i nostri clienti in tutta Italia". Dopo la firma del contratto definitivo tra Interporto Marche, privati e Scannell, e della convenzione con il comune di Jesi, possono partire i progetti per la realizzazione dell’insediamento produttivo da 65 mila metri quadrati. “Un’operazione che avrà un forte impatto economico e occupazionale. E soprattutto rilancia definitivamente l’area dell’Interporto” aggiunge Acquaroli.

Tornando ai fermani, l’operazione che porta alla costruzione del più grande polo logistico in Italia del colosso delle spedizioni è stata guidata dalla Dpa Srl e dal fondo americano Scannell Properties che hanno scelto per questo dei professionisti della piccola provincia. Ovvero l’avvocato Francesco Cicconi, il dottor Riccardo Berto e il notaio Luciano Varriale.

“Dpa ha svolto un ruolo cruciale dal lontano 2018 quando l’operazione è stata pensata mentre chiudevamo l’acquisto con la formula ‘rent to buy’ un asset strategico ferroviario dell’interporto di Jesi per movimentazione logistica multimodale” spiega Cicconi.

Questo perché la società ha ritenuto quell’infrastruttura strategica in previsione delle reti TEN-T e, nello specifico, del Corridoio scandinavo-mediterraneo”.  La scelta dello studio Cicconi – Berto non è quindi stata casuale visto che è impegnato da tempo nel campo del diritto europeo, lavorando tra Ancona, Milano e Bruxelles.

“In prima linea nell’operazione Amazon – aggiunge Cicconi – è stato il presidente della Svem, Andrea Santori, con il quale a inizio 2022, quando sembrava che l’accordo fosse saltato, ci siamo messi a lavorare, insieme con i vertici amministrativi della Regione Marche (Nardo Goffi, Maria Di Bonaventura, Gabriella De Berardinis e Mario Becchetti) per recuperare l’operatore internazionale. Santori, in qualità di presidente della Svem, società proprietaria dell’interporto di Jesi, poche settimane dopo il suo insediamento ha prima ricucito i rapporti con i privati e poi ha contribuito a nominare un nuovo Consiglio di amministrazione che potesse fattivamente rilanciare l’operazione”.

Questo del resto è il compito della parte politica, svolta da Santori insieme con il governatore Francesco Acquaroli: controllare e indirizzare l’azione dell’Interporto con il solo obiettivo di far crescere le Marche.

Durante le trattative, lo studio fermano si è confrontato anche con il professor Carlo Secchi, economista ed ex rettore della Bocconi che coordina, per conto della Commissione Europea, del Corridoio infrastrutturale Atlantico che collega Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Germania).

Il peso dell’operazione non è solo nella dimensione dell’area coinvolta, ma anche dell’investimento: “Oltre 500milioni di euro che creeranno mille posti di lavoro”.

La capacità dei professionisti è stata anche quella di muoversi in pieno lockdown, visto che “ad aprile 2020 i nostri assistiti ci chiedevano informazioni circa la possibilità di sviluppare un grande centro logistico per conto di un primario operatore internazionale, all’epoca coperto da anonimato. Da lì a poco abbiamo cominciato a negoziare la manifestazione d’interesse direttamente con Amazon Italia giungendo alla firma della stessa nel mese di maggio. Poi il confronto con Interporto Spa. Il tutto sempre confrontandoci con la Regione”. Sembra facile, ma solo a dirsi, visto che l’area interessata vede la presenza di numerosi privati.

“Aver raggiunto il closing – conclude l’avvocato Francesco Cicconi – ci riempie d’orgoglio per il fatto che per questa volta la più importante società su scala globale ha deciso di affidarsi a professionisti locali che hanno saputo portare a termine uno dei più grandi affari a livello europeo”.

Raffaele Vitali

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