AMANDOLA – La prima stretta di mano è stata consolidata, un anno dopo, da una intensa attività comune, da continue riunioni, da pianificazioni che possano portare benefici a entrambi: queste sono Amandola e Comunanza oggi, due città che sanno dialogare e lavorare insieme.
“Una condivisione non scontata, considerando che per troppo tempo le nostre comunità si erano ignorate se no ostacolate” ammettono i due sindaci, Adolfo Marinangeli e Domenico Sacconi.
Da quel giorno, la parola è solo una: collaborazione. Partendo dai macro temi, come la Beko e l’ospedale che hanno direttamente impattato poi sulla pianificazione del trasporto pubblico. “Abbiamo condiviso i percorsi su tavoli cruciali, come Fondazione Carisap e Ciip, stiamo crescendo in tutto” proseguono.
Questo è il lavoro apicale, la sfida ora per i due primi cittadini è far vivere questo percorso di condivisone alle due comunità, oltre che agli interi consigli comunali. “Amandola e Comunanza hanno molto da offrire: la capacità di accoglienza, la convivialità, i servizi primari, sanità e lavoro sempre più certi, il costo della vita fortemente vantaggioso, il plus di vivere in zone meravigliose dove ci si conosce tutti. E poi la solidarietà è nel nostro Dna e abbiamo affitto e costo dell’abitazione a portata di tanti, il concetto del “tempo” e del work-life balance. ”.
A questo si aggiungono “tasso di criminalità tra i più bassi d’Italia, collegamenti con le città e con Roma, lavoro garantito e turismo di qualità”. Il tutto sotto lo sguardo attento della Sibilla. “Il nostro patto è chiaro: valorizzare e investire sull’attrattività di un Territorio che si fregia di un grande capitale culturale, economico, sociale, e umano. Vivere nei Sibillini è per noi certezza di non essere penalizzati, ma di vivere un privilegio, che vorremmo condividere con i giovani e con chi ama la vita in sintonia con il suo territorio ed i valori che lo stesso preserva”.