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Amadio, primario di Malattie infettive: "Il Covid non è un raffreddore, vi spiego i tanti contagi. Fondamentale la terza dose"

23 Marzo 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Dottor Giorgio Amadio, primario di malattie infettive al Murri, continuano a crescere i contagi, perché?

“La variante Omicron 2 è molto più contagiosa della Delta e quindi circola molto di più. E tra l’altro ‘buca’ il vaccino”.

Cosa significa?

“È meno efficace per questa variante, ma il lato oggettivo che il vaccino protegge dalle forme gravi. L’Omicron 2 riesce a non farsi riconoscere dai nostri anticorpi, ma anche dalla Delta che uno ha avuto. Abbiamo re infezioni di pazienti che hanno avuto il Covid. Ma grazie a Dio o quel che si crede, è una variante che si localizza nelle prime vie aeree e non danneggia i polmoni”.

Ma è una influenza?

“Attenzione, stiamo vedendo che in chi è vaccinato è paragonabili a una influenza, ma in chi no è vaccinato, l’Omicron può dare quadri clinici severi. Non passi il messaggio che è un raffreddore, vale solo per le persone vaccinate”.

Vaccinate con tre dosi?

“Sappiamo benissimo che il ciclo vaccinale di due dosi non basta, occorre il booster, che ci protegge dalle forme gravi. Importante terza dose. Non possiamo stare tranquilli con due dosi”.

Nel mondo la pensano così?

“A Hong Kong la mortalità è molto alta perché hanno una vaccinazione molto bassa. Muoiono in tanti perché non ci sono i vaccini, anche se circola Omicron”.

Dati Gores, tanti positivi tra i vaccinati e pochi ricoveri.

“A riprova che la terza dose ci protegge, e lo tocco nel reparto. Ho trenta pazienti, 3 non Covid. di questi 14 li seguo direttamente, sono persone arrivate con l’infezione da Coronavirus, altri 13 sono invece arrivati con altre patologie e si scoprono Covid positivi, ma sono in carico di altri reparti. Parliamo di asintomatici Covid scoperti in ospedale. Tra questi ricoveri ho pochi pazienti con polmonite Covid e comunque i 14 ricoverati sono persone no vaccinate o con al massimo due dosi”.

Terza dose a rilento e ora il super green pass che presto scomparirà. Cosa teme?

 “Che le persone pensino che sia passato tutto. E invece Omicron è pericolosa, le persone devono capirlo”.

Da un punto di vista clinico, hanno ancora senso le quarantene per i vaccinati?

“Continuano a impedire la trasmissione. Omicron ha una capacità di infettare dieci volte superiore. E anche il vaccinato infetta. Sappiamo di certo che dopo 21 giorni il positivo non ha più quantità tali da trasmettere, poi è evidente che chi ha tre dosi presenti una carica infettante minore, è quindi meno pericoloso”.

Aperture necessario?

“Ho paura, non deve essere un tana libera tuti. Servono attenzioni. Il virus circola. 100mila casi in Italia, sono tanti. green pass utile, ma capisco la questione economica. No deve passare il messaggio che è finito tutto. Abituiamoci al virus, ma non declassiamolo a non pericoloso. Servono le attenzioni. Questa non sarà l’ultima variante, ma per fortuna ci sono i vaccini”.

Mascherine?

“In caso di assembramenti e al chiuso servono: restano l’unica maniera di ridurre la trasmissione a parte i vaccini”.

Tamponi?

“Il rapido a casa spesso non coglie la positività. Infatti i dati dei contagiati sono sottostimate. Ci sono tante persone che sanno di esserlo e non lo dicono. Torniamo al senso civico di cui parliamo da due anni”.

Quindi, che fare?

“Dobbiamo decidere come vogliamo vivere il virus. Se il messaggio è ‘tanto è un raffreddore’, la gente sarà indotta a non prendere precauzioni. Se cominciamo a vedere i dati e capiamo che ci stanno persone che continuano amorei, un centinaio al giorno e i casi non mancano, forse faremo attenzione. Un anno fa il doppio di ricoveri e rianimazioni sature. Oggi i reparti ordinari proseguono e le rianimazioni non hanno problemi. Solo per un motivo: la vaccinazione”.

La risalita dei contagi è dovuta a una nuova ondata?

“Per me il mare non si è mai ritirato. All’aumento dei contagi per ora non c’è un aumento di pressione importante. Due ricoveri al giorno, non 7-8, al pronto soccorso. Le degenze durano almeno dieci giorni. Da soli col nostro reparto reggiamo”.

Il suo reparto è autosufficiente?

“Personale serve sempre, la direzione lo sa. Ma intanto lavoriamo”.

Ponti pasqua, primo aprile si cambia. Diamo un consiglio?

“Che cambi tanto, che si guardi al futuro, ma non si perda l’idea del Covid. Non è un banale raffreddore. È un virus pericoloso soprattutto per i non vaccinati. Chi ha tre dosi è più tranquillo, ma non sicuro. Abbiamo avuto una primavera fredda, abbiamo arieggiato meno gli ambienti, da qui i tanti casi. Mangeremo di fuori nelle prossime settimane, questo aiuterà, ma serve un’attenzione alta”.

Amadio, sta usando i monoclonali e il Paxlovid?

“La gestione dei farmaci è in mano alla medicina interna. Noi siamo disponibili con personale e locali. Vengono usati continuamente. Paxlovid è a gestione domiciliare, lo propone il medico di famiglia o l’Usca: funziona, spero che ne venga usato sempre di più”.

@raffaelevitali

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