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Abbandonato da un secolo, Massucci vuole far rinascere il borgo di Collina Vecchia: "Progetto da 20 milioni che coinvolge sei università"

12 Febbraio 2022

di Raffaele Vitali

MONTE VIDON COMBATTE – Un sognatore pragmatico. Ecco chi è il sindaco Gaetano Massucci che guida Monte Vidon Combatte.

Il chirurgo che ha scelto di dedicarsi anima e cuore al suo paese ci prova davvero: vincere il bando che assegna 20milioni di euro per la rinascita di un ‘Borgo storico in condizioni di abbandono’. Questa la dicitura scelta dal Ministero della Cultura per il bando che utilizza fondi Pnrr e riserva per ogni regione 20milioni di euro da destinare a un solo progetto.

Il 10 febbraio si è chiusa la manifestazione d’interesse e sul tavolo della regione guidata da Francesco Acquaroli è arrivato il piano di recupero di Collina Vecchia, frazione di Monte Vidon Combatte, sconosciuta ai più, ma ricca di storia.

“Un progetto ambizioso che coinvolge sei università. Il bando è arrivato a sorpresa, noi ci stavamo lavorando sul recupero da più di un anno con l’architetto De Santis. Un progetto per step per rigenerare un’area che dai primi del Novecento si è pian piano spenta” spiega il sindaco Massucci.

Due terremoti consecutivi a inizio 900 hanno complicato la situazione. Poi sono aumentati i dissesti idrogeologici e così anche gli ultima abitanti se ne andarono dando vita a Collina Nuova. “Una frazione nata ‘dalle macerie’, nel senso che sono stati usati anche vecchi mattoni delle case”.

Colina Vecchia si è completamente svuotata a metà Novecento. “Da quel momento solo i rovi l’hanno abitata. Ma è un luogo con una storia affascinante, pensate che prima dell’unità d’Italia era sede notarile”.

Il progetto non è un semplice ripopolamento. “Potrebbe diventare la nostra Civita di Bagnoregio, che non è un luogo da abitare, ma da far conoscere”. Il sindaco, insieme con l’architetto, prima di presentare la manifestazione d’interesse ha coinvolto anche la Sovrintendenza, anche per capire che possibilità di manovra c’è. Non sono mancate le prescrizioni, ma tanto di può fare.

“Se arriverà il finanziamento recupereremo le parti urbanistiche, le strade originali. Potremmo riusare i mattoni antichi, anche per il rifacimento della piazza. Praticamente daremo alle persone un borgo dei primi del900, partendo proprio dalle foto che abbiamo di quel periodo”.

Se il progetto supererà la prima selezione, entro il 15 marzo uscirà il bando vero e proprio. “Le università saranno un valore aggiunto. i ricercatori potrebbero trasferirsi a Collina Vecchia e seguire il progetto di rinascita fino al 2026, anno di chiusura dei lavori per il Pnrr. Progetto architettonico, progetto di urbanistica, progetto di rinascita economica, progetto per la parte agraria con il recupero anche di vitigni autoctoni, perché il futuro non sarà la manifattura in questa zona. Ogni università coinvolta seguirà un filone” riprende Massucci che ha coinvolto gli atenei di Camerino, Tuscia, sapienza, Pescara e altri.

Il piano milionario prevede che “dove non si può ricostruire davvero quello che c’era, si inserirà un’architettura moderna, magari per quanto riguarda ad esempio una torre. In modo che vecchio e nuovo siano davvero diversi, non vogliamo il posticcio”.

Per quanto riguarda la tecnologia, Massucci non la immagina dentro il borgo, ma nella sua porta di ingresso, un’antica chiesa che andrà recuperata per prima: “Si trova subito fuori dal borgo, diventerà un museo dimostrativo di quello che accadrà dentro il borgo anno dopo anno”.

Tra l’altro, un ulteriore potenziale il progetto ce l’ha nel rapporto con i privati che potrebbero diventare parte attiva della rigenerazione, magari sperimentando nuovi materiali, come farebbe la Mapei in sintonia con la ricerca universitaria.

Ora non resta che aspettare il verdetto della Regione. Monte Vidon Combatte ci ha provato, facendosi trovare pronto per u bando che sembrava fatto apposta per lui: “Noi pensavamo di cominciare il percorso recuperando la chiesa, poi chissà. Ora, se verremo scelti, in un tempo molto rapido si potrebbe anche ridare vita a Colina Vecchia. Vediamo, di certo non ci fermeremo se non saremo il borgo scelto nelle Marche” conclude Massucci (immagini dell'architetto Chiara Fagioli).

@raffaelevitali

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