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A tutto teatro, Porto Sant'Elpidio riparte con Marcorè: da Solfrizzi a Camilli, cinque spettacoli per una stagione in cui si vuole sorridere

5 Febbraio 2022

PORTO SANT’ELPIDIO – La nuova stagione teatrale di Porto Sant’Elpidio parte dalla sua casa, il teatro delle Api. “Ci è mancato questo luogo nei mesi. Normalmente, a parte i grandi eventi, è un posto nato e pensato per la città, dove condividere tante iniziative. E invece, per lunghi mesi è rimasto chiuso, come tutto. Ora lo riabbracciamo, confidando che la pandemia sia davvero in fase discendente” commenta felice il sindaco Nazareno Franchellucci.

Il teatro è stato finalmente tutelato dal Governo, con la possibilità di riempirsi sempre con mascherina. “Un riconoscimento dopo un periodo tropo lungo di dimenticanza da parte dello Stato. E noi, presentando la stagione di prosa, mandiamo il nostro messaggio di rilancio e ripresa reale”.

Sul palco c’è Neri Marcorè, direttore artistico della stagione, e con lui Giambattista Tofoni, il re del Jazz fondatore di Tam.” Avere Neri con noi è sempre una soddisfazione, perché lui in mezzo a tanti impegni continua, gratuitamente, a lavorare per Porto Sant’Elpidio” aggiunge Franchellucci.

Insieme con loro l’Amat e Lagrù, in un percorso continuo che abbina la prosa per i grandi al teatro per ragazzi che non vive solo d’estate. “Il 13 marzo si potrà ammirare anche una nuova produzione de Lagrù. Il teatro per ragazzi non si ferma mai, d’estate e d’inverno. ‘Tutti a Teatro’ ha un manifesto disegnato da Luca ‘Lufo’ Longi, artista di Sant’Elpidio a Mare, mentre quello del festival da Micol&Mirco. L’idea di affidarci ogni volta a un artista da quest’anno riguarderà entrambe le rassegne, invernale ed estiva” aggiunge Oberdan Cesanelli.

Nel dettaglio entra poi Marcorè: “Tutto quello che abbiamo vissuto ci ha praticamente fatto perdere due stagioni. Noi ora vogliamo goderci il futuro e ripartiamo da chi due anni fa ci diede disponibilità”. Confermati Paolo Nanni, Riccardo Rossi, Oblivion. “Ma siccome vogliamo aumentare l’offerta, gli spettacoli saranno cinque. Poi magari Draghi ci dà qualcosa e cresciamo ancora”.

IL PROGRAMMA

Si parte con Paolo Camilli: “L’ho conosciuto nel programma di Serena Dandini e lì ho scoperto che fosse di Porto Sant’Elpidio come me. “Bravo e brillante attore, con ‘L’amico di tutti’ riaprirà la stagione il 6 marzo. Uno spettacolo divertente che parla di intolleranza e pregiudizi”.

Paolo Nanni è il clown del programmma: “Ha una mimica incredibile, riesce a ripetere la stessa scena per 15 volte in modi completamente diversi. Un vero esercizio di stile molto esilarante”.

Riccardo Rossi è una garanzia, a Porto Sant’Elpidio già si è messo in mostra conquistando tutti. “Con ‘Viva le donne’ ci farà divertire il 2 aprile” prosegue Marcorè.

Il 19 aprile il gruppo di cantanti, artisti e ballerini, gli Oblivion: “Una eccellenza italiana con la regia di Giorgio Gallione che racconta la nascita della stampa e la sfida di rendere la Bibbia un successo commerciale. Un mix di musica e battute scoppiettanti”.

Chiude Emilio Solfrizzi con Roger: “Un amico con cui ho girato insieme fiction e film. Sta recitando sui palchi italiani con ‘Il malato immaginario’, ma ci porterà il 29 aprile uno spettacolo che tante soddisfazioni gli ha dato. È uno sforzo che fa per noi. Un monologo in tenuta tennistica in cui gioca la partita contro Federer, che in realtà non viene mai citato, il mostro imbattibile, il numero uno. Una metafora che racconta l’affrontare qualcuno che è sempre più grande di noi, ma che non dobbiamo temere”.

IL TEATRO COME LUOGO SICURO

Raimondo Orsetti, Amat, dal primo anno è partner del Teatro delle Api: “C’è stata una grande battaglia politica per dimostrare che i teatri sono sicuri, che i protocolli vengono rispettati. L’aiuto degli artisti è stato fondamentale, ci hanno messo la faccia, e siamo arrivati al risultato: 100% dei posti usabile. Abbiamo dimostrato che il teatro è utile”.

Innegabile il ruolo del Comune: “Meno di cinque spettacoli no, ha ragione Neri. Ma poi quello che conta è il valore artistico, che qui è alto. Avere una amministrazione che ci crede e investe è il primo passo, poi ci sono figure come la Fondazione Carifermo che oltre alle risorse mostra sensibilità verso la cultura e l’arte”.

Immancabile sarà la musica, con il ‘last minute booking’ di Tofoni. E quindi, per ora regna il mistero: “Con Sanremo è tutto fermo, la prossima settimana si apriranno le vere contrattazioni. Sul palco c’erano tanti musicisti che sono passati per il Fermano, da Marcotulli a Gabrielli, da Jovanotti alla Mannoia. Siamo sincronizzati col mondo e vedremo con importanti soprese di stupire tutti”.

Ognuno mette il suo mattoncino in questa stagione teatrale del sorriso, anche il presidente della Fondazione Giorgio Girotti Pucci che si congratula con “un’amministrazione che con determinazione ha deciso di ripartire. una stagione travolgente, che manderà messaggi di serenità. Noi crediamo nella cultura, continuiamo a sostenere questo ambito, soprattutto quando è di qualità”.  L’assessora Emanuela Ferracuti chiosa: “Ci riappropriamo del luogo della cultura e della socialità. Torniamo in sicurezza, con la capienza al cento per cento e a un prezzo modesto, perché tutti devono poter vivere il teatro”.

VOGLIA DI TEATRO

Resta il prezzo popolare di 15 euro con un abbonamento a 62 euro. “Una spesa minima a fronte di una qualità altissima”. La prevendita su Amat e Vivaticket, dal 21 al 23 febbraio il rinnovo degli abbonamenti, a seguire le nuove tessere. La biglietteria sarà aperta anche il giorno dello spettacolo, tutto coordinato  da Francesca Polci. Non hanno paura di vedere sedie vuote i promotori. “C’è voglia di teatro. Le persone chiedono, si informano” ribadisce il sindaco.

Aggiunge Marcorè: “Qualcuno neppure sa che il teatro riapre dopo due anni, dobbiamo dare visibilità e sono certo che la proposta incontrerà di nuovo il desiderio, sapendo di non dover poi andare altrove. Due anni fa c’era quasi sempre il sold out, quindi speriamo di ripartire da dove ci siamo interrotti”. Riprende Orsetti che ha una panoramica regionale: “Il pubblico non ha diffidenza, sta tornando a teatro. Gli abbonamenti funzionano e soprattutto la gente ha desidero di godersi dal vivo gli spettacoli”. Forse ha davvero ragione Tofoni: “La società è una molla complessa che esploderà nella sua ‘positività’, nella socializzazione”.

Raffaele Vitali

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