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A tutto Micam: patto tra imprese e politica. Montegranaro primo comune d'Italia per aziende presenti. "Lavoriamo per entrare negli Usa"

16 Settembre 2022

FERMO – La Camera di Commercio chiama, le associazioni di categoria rispondono. E lo fanno in massa quando si parla di Micam e calzaturiero. Il clima già complicato dal punto di vista economico è stato aggravato nelle ultime ore dal nubifragio che ha colpito il centro nord delle Marche.

Per questo la Camera annuncia di aver deciso di annullare l’iniziativa organizzata per il 20 settembre a Milano in cui sarebbe dovuto essere presentata l’Atim, per rispetto alle vittime. Anche se per un settore economico fondamentale, la presenza camerale e delle istituzioni sarebbe stata un bel segnale. “Abbiamo inviato al presidente di Unioncamere una richiesta di aiuto. Verranno quanto prima stanziate delle risorse a supporto dei territori colpiti” anticipa, dopo il minuto di raccoglimento, Andrea Santori, consigliere camerale e presidente Svem, a nome di Gino Sabatini, bloccato a casa ma vicino agli imprenditori e alle province colpite con un video messaggio.

POLITICA E IMPRESE

Francesco Trasatti, presidente del Consiglio, porta la voce del comune di Fermo: “Tenacia e capacità di presentarsi in squadra e cercare con grinta di essere presenti e protagonisti. Il mio è il pensiero di un’amministrazione che come capofila di un territorio sente il peso sulle proprie spalle di un mondo imprenditoriale che ha bisogno di essere accompagnato e supportato perché grinta e tenacia diventino produttività e capacità di raccogliere ordini che fanno bene al territorio”.

Andrea Putzu, presidente della commissione Sviluppo economico della Regione, è insieme con Marco Marinangeli e la dirigente Bussoletti a Fermo “per dimostrare la vicinanza delle Marche a Micam, Lineapelle e Mipel che sono certo saranno un momento di rilancio. Speriamo di trovare la strada giusta, possono riuscirci. Lancio la proposta di dare un’opportunità alle nostre aree di crisi complessa per estendere lo sgravio contributivo, rimediando a un errore, del 30% a chi assume personale in modo da aiutare il sistema e i lavoratori”.

Riprende subito la questione il senatore Francesco Verducci: “Il ruolo di Fenni è fondamentale. il compito della politica è di fare in modo che la questione calzaturiera diventi sempre più una grande vertenza nazionale. È la prima regionale, ma dobbiamo farne una nazionale”.

Si sommano tante criticità tra guerra in Ucraina, costi energetici e delle materie prime: “Il primo tema resta quello di rispondere all’emergenza, ovvero i costi e la mancata copertura dei mancati fatturati dovuti a sanzioni doverose”. Prosegue l’onorevole Mauro Lucentini: “L’allargamento della decontribuzione è fondamentale. Ma dobbiamo rispondere alle emergenze a cui il governo Draghi non dà risposte adatte: energia, credito e peso delle sanzioni”.

I primi sei mesi parlano di una fase espansiva per il settore calzaturiero e per le Marche in generale con un +25%, togliendo il farmaceutico, come ricorda Schiavoni. Il consigliere Marinangeli vuole guardare al bicchiere mezzo pieno, quello dato dalla crescita dell’export e “da strategie ben definite. Dobbiamo guardare alle piccole e medie aziende. Grandi griffe arrivano sui territori, ma sono i piccoli quelli che qui restano sempre. Quindi difendiamogli artigiani”.

La prefetta Vincenza Filippi parte da ‘Le Marche vanno di moda’, lo slogan creato da Silvia Veroli, responsabile comunicazione dell’ente camerale. “Questo territorio è il luogo del lusso. Ma poi c’è tutto un mondo di artigianato fatto di tradizioni familiari. Che la Svem parta dall’ascolto, dal basso è fondamentale. Questo territorio ha una coesione sociale forte, teniamoci uniti perché avremo momenti molto difficili da affrontare e la coesione sociale non può e non deve essere messa in discussione”.

“C’è esigenza di nuova occupazione, il turismo ha segnato un periodo eccezionale ben superiori al 2019. E ora?” la domanda che il segretario generale Fabrizio Schiavoni lascia sul tavolo di Santori come presidente Svem e imprenditore.

IL RUOLO DELLA SVEM

“I problemi li affrontiamo tutti, ogni giorno il +25% non ci fa dire che siamo felici, perché ci manca ancora qualcosa per il pre pandemia. A questo si aggiunge il costo del denaro, con l’inflazione che si sta combattendo con l’aumento dei tassi di interesse, ma poi c’è il costo energetico. Per cui forse dovevamo tagliare i costi energetici più che aumentare i tassi. Abbiamo uno spread arrivato a 1,50 e presto aumenterà. Tutto a carico delle imprese. Costi dell’energia, delle materie prime, soprattutto quello che si acquistava in dollari, dei trasporti. Si parlava della guerra tra Ucraina e Russia, sta favorendo gli Stati Uniti. Ecco che tutto provoca incertezza”.

Come Svem, per aiutare le imprese della moda c’è un progetto per gli Usa sul tavolo: “La prima cosa è capire cosa si può portare negli Usa. Poi con l’Ice decideremo su puntare sulle fiere o altri strumenti. Le prime analisi dicono che non si va in America come di fa in Europa, serve una maggiore organizzazione. Gli acquirenti americani vogliono il prodotto all’interno dei negozi, pagando dazi. Attualmente gli unici interessati alle nostre calzature sono gli indipendenti, quelle catene di 6-7 negozi che fanno gli acquisti pe tutti i partecipanti. Valuteremo come affrontare questa situazione, dialogando in regione con gli uffici, in primis la dirigente Bussoletti” chiarisce Santori.

VERSO LA FIERA

A Milano tra calzature, accessori e pelli avremo centinaia di aziende in fiera.  “Inizieremo l’attività di ascolto, per i settori legno, nautica e meccanica, il 7 ottobre a Pesaro. La Svem sarà il punto di ascolto, i bandi saranno creati dal basso verso l’alto per far arrivare le risorse nel tempo più breve e per quel che serve a imprese e comuni”.

Valentina Orlandi, presidente di Linea, parte dallo slogan #finaallytogheter. Noi speriamo in Giappone e Corea, esclusi nell’ultima edizione e che invece ci saranno, grazie anche alla concomitanza delle fiere. L’impatto del caro energia comincia a crearci problemi. Gli stati Uniti hanno avuto in percentuale la crescita più elevata di export e poi la Corea e il Giappone. In forte recupero i mercati europei con Francia, terra di griffe, e Germania che compensano il calo della Cina e ovviamente della Russia”. In questo contesto Linea cerca di monitorare i mercati e dare supporto. “Abbiamo creato un catalogo online, con i buyer che troveranno le aziende presenti con una cartina interattiva”.

ASSOCALZATURIFICI

“Spero solo che il Micam torni a essere la fiera bella e ricca di appuntamenti. I numeri ci danno ragione, anche come presenze. Oltre mille marchi, 850 ditte, più della metà italiana. Della nostra regione sono 100 le aziende presenti, 34 di Macerata (Piervincenzi), 3% di Ascoli, due di Pesaro e uno di Ancona e 60 di fermo. Ci confermiamo prima provincia espositrice, 25 di Montegranaro è il primo comune, poi Civitanova e Porto Sant’Elpidio con 15 aziende. Sei i padiglioni a disposizione, con uno spazio dedicato alle start up, alla sostenibilità. Veniamo da anni difficili, che – sottolinea Valentino Fenni - sembrano non finire mai. Ce lo ricordano i politici: Covid, guerra, sanzioni, energie, trasporti. Speriamo che dalla politica arrivino certezze, soprattutto sui costi dell’energia”.

Se e è vero che si crede nella manifattura, bisogna metterci le risorse e non i residui e gli avanzi. “La Svem sposta la freccia dal basso verso l’alto, chiediamo alla Regione di essere sempre pia tenti alle imprese, che hanno un tempo diverso dalla politica. Facciamo collimare i tempi. I brand che arrivano conferma che siamo una eccellenza, ma noi dobbiamo resistere anche con le nostre gambe. Quello che facciamo noi nelle calzature in altri settori non è uguale. La nostra sarà una passione al limite della malattia. Aiutateci, altrimenti non reggiamo la concorrenza di turchi, portoghesi e spagnoli. Fateci correre ad armi pari, anche in salita, ma non una montagna”.

LE ASSOCIIZONI

“Se in Europa ci sono paesi in cui si paga di meno, non possiamo accettarlo. Altrimenti riflettiamo se ha senso restare in Europa” le parole di Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo.

“L’America è un mercato interessante, ce ne sono alche altri di nuovi. Dobbiamo sostenere le imprese che provano a cambiare i loro canali abituali” riprende Lorenzo Totò, Confartigianato.

“Chi riesce a partecipare alle fiere è un eroe. I piccoli, oltre ad aver dimostrato di saper gestire le aziende, tengono alto il nome del territorio. Sono un esempio per tutti” ribadisce Paolo Mattiozzi, Cna Federmoda.

Cifani è la voce del sindacato: “Usiamo i fondi europei in modo migliore. Se siamo diventati regione in transizione, significa che l’equità non è stata raggiunta. Di certo, essendo le nostre aziende piccole o piccolissime, le risorse non sono arrivate, fermandosi alle grandi. Tante piccole azioni si possono fare, penso al trasporto pubblico. Si aumentano i costi del biglietto ma non le linee. E così non si migliora neppure la possibilità di muoversi per i lavoratori in questa fase così complessa”. Ma per tutti, alla fine, l’augurio è solo uno, che sia una buona fiera, anzi che siano buone fiere: Mipel, Micam e Lineapelle.

Raffaele Vitali

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