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A Lineapelle l’innovazione è donna: Sara ed Elisabetta proiettano le aziende nel futuro, nuovi mercati e tecnologie

22 Febbraio 2024

di Raffaele Vitali

MILANO – Lineapelle è luogo di ricerca, di sviluppo, di novità. Protagonisti sono accessoristi e conciatori, ovvero il mondo che si muove tra suole, forme, lacci, bigiotteria e pelli di ogni tipo. Tra i tanti, ecco le imprenditrici fermane Elisabetta Pieragostini e Sara Santori

QUI CONCERIA NUVOLARI - SANTORI PELLAMI

“Il mercato non si ferma, l’azienda ancora meno”. Esordisce Sara Santori che da tempo è uno dei volti più ricercati nel campo dei temi della sostenibilità applicata al business delle pelli. Un’azienda con sede principale a Monte Urano,  ma ramificata nel mondo, con clienti e produttori tra Europa, Asia e America Latina. “Ogni pelle, poi, viene lavorata in Italia ed è questo il valore aggiunto, sempre”.

Appese ci sono pelli di ogni colore. “Un campionario frizzante. Lamine con colori e cere, che son in realtà delle polveri, pensati per sandali e borse. Un lungo lavoro per questa collezione, mesi per affinarla e farsi trovare pronti. Il tutto sempre con una morbidezza data dall’alta qualità” precisa l’imprenditrice che ripete sempre come un mantra “se non è italiana non è pelle. Provenienza a parte, è il lavoro della conceria che rende made in il prodotto. Siamo i più bravi a lavorarle”.

Che poi nasca un prodotto completamente metal free, come Naturella, o comunque sostenibile è un ulteriore dettaglio che ad esempio diventa fondamentale per il mercato americano che “richiede una lavorazione particolare fin dalla prima fase. Alla fiera di Lineapelle di New York abbiamo ottenuto grande interesse”.

Una volta che c’è la pelle, si sviluppa anche il mercato partendo da scarpe e borse, Santori Pellami e Conceria Nuvolari hanno prima aperto all’automotive, poi al nautico e ora è entrato correndo il mondo del pet. “Un settore in grande crescita, anche per le cucce, lo dimostrano anche i titoli legati al pet quotati in Borsa. Si utilizza una pelle sostenibile, dal vestitino al collare, che richiede uno spessore differente”. L’ulteriore innovazione è legata alla stampa olografica “che ancora sulla pelle non l’ha messa nessuno. Una pelle che diventa tridimensionale” conclude Sara Santori

QUI DA.MI

Suole a parte, che sono il core business dell’azienda di Sant’Elpidio a Mare guidata da Elisabetta Pieragostini, in fiera brilla anche il secondo stand dedicato alla stampa in 3D. “All’inizio era un sevizio per i brand, un modo per far capire in tempi rapidi quello che avremmo poi potuto realizzare partendo dalla loro creatività”. Dietro c’è un investimento importante sul macchinario, reso possibile dai finanziamenti dell’area di crisi complessa per il reparto tecnologico. “Oggi presentiamo al fuori salone delle scacchiere, ma in realtà abbiamo palloni, statuine fino ad arrivare alla ciabatta o alla scarpa intera” spiega la Pieragostini.

È questo uno degli step legati al nuovo percorso che l’azienda, tra le prime a presentare il bilancio sociale e a investire nell’Industria 5.0, ha avviato creando D-Factory, uno spazio pensato con l’università di Macerata per portare il 3D e l’intelligenza artificiale tra le macchine produttive.

“Noi investiamo in formazione, in conoscenza, è il modo migliore per far star bene anche i nostri collaboratori, che così sono stimolati. Lavorando con i brand, e riescono  stare al passo con i tempi. Ed è fondamentale. La nostra creative house ci permette, attraverso stampanti di realizzare prototipi per ingegnerizzare e industrializzare il prodotto, ma anche – conclude la Ceo di Da.mi - di produrre fondi di goni tipologia e colore”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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