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5 miliardi per le imprese, ecco le misure: niente Imu, soldi sul conto ai lavoratori di sport e spettacolo. "Fino a 26mila euro per un ristorante"

27 Ottobre 2020

FERMO – Ci sono 5,4 miliardi dentro il decreto Ristori del Governo. “Rapidità, semplicità ed efficacia” sono le parole che usa il ministero dell’Economia Roberto Gualtieri. Che poi lascia la parola al premier Giuseppe Conte.

I contributi a fondo perduto arriveranno sul conto corrente con bonifico dell’Agenzia delle entrate. “È il metodo più rapido. E arriveranno nei prossimi giorni, confidiamo entro metà novembre a chi aveva già avuto il primo fondo. Poi anche agli altri”. Esempi: un piccolo bar che aveva ottenuto duemila euro, ne otterrà tremila. Un grande ristorante con 13mila euro in precedenza, potrà averne fino a 26 mila euro “visto che chiudendo la sera perde ben più della metà dell’incasso (LEGGI CEDRONI)” chiarisce Stefano Patuanelli, ministro allo Sviluppo economico. Per la piccola palestra da 2mila a 4mila euro.

Non solo, le stesse categorie beneficeranno di altre misure. Anche qui Conte spiega: credito di imposta per affitti commerciali fino a dicembre. Esenzione della seconda rata Imu. La sospensione dei versamenti contributivi dei lavoratori per novembre.

Mille euro per ogni lavoratore ‘intermittente’ dello spettacolo, in particolare 50 milioni sono destinati a quello per le imprese e le istituzioni culturali, altri 100 al fondo per il sostegno all'editoria, alla filiera del libro e per ricompensare dalle perdite per fiere, congressi e spettacoli annullati, rinviati o ridimensionati. Attenzione ai lavoratori dello sport con una indennità di 800 euro. Viene inoltre istituito un fondo per lo sport dilettantistico di 50 milioni per sostenere la ripresa delle attività. Sale da concentro e teatri avranno da 5mila a 30mila euro in base alle dimensioni.

Un fondo da 100milioni per la filiera agricola. “Stiamo incontrando ogni associazione di categoria. Il dialogo è costruttivo. Giusto che le scelte siano criticate, ma chiarisco che non ci sono state scelte indiscriminate”.

Non vuole sentire parlare di attività superflue: “Non ci sono lavoratori di serie A e di serie B. Per evitare che la curva ci sfugga vanno ridotte le principali occasioni di socialità. Solo così decongestioniamo mezzi pubblici, evitiamo assembramenti, diradiamo le occasioni di contatto non necessarie e alleggerire il sistema dei tracciamenti”.

Non cerca illusioni: “Con una curva epidemiologica in continua salita non possiamo permetterci che le persone vadano in palestra e al ristorante senza timori. Se invece rispettiamo queste misure abbiamo chance di vivere un dicembre più sereno, con un sistema sanitario non allo stremo. Altrimenti dovremo operare un lockdown generalizzato, ma dobbiamo scongiurare questo scenario”. Rivendica le sue misure: “Sono protettive per il sistema sociale e produttivo”.

Nessuna nuova domanda per le 300mila aziende che hanno ricevuto contributi in precedenza. “Bonifici entro metà novembre, ci crediamo. E arriveranno più risorse, con aumenti del 150, 200 e 400% per chi ha chiusure totali” riprende Gualtieri.

Che ovviamente apre a chi non ha ricevuto in precedenza o ha un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. “Questi riceveranno risorse entro metà dicembre”. Rafforzato il contributo per gli affitti, che dura per tre mesi. “Sei nuove settimane di cassa integrazione permetterà di non avere periodi vuoti. Stiamo lavorando per portarla a 18 settimane come annunciato”.

Alberghi e taxi sono inseriti nel fondo perduto, c’è un fondo per le agenzie di viaggio, per le imprese culturali. “Misure anche per due milioni di tamponi antigenici rapidi entro novembre-dicembre. E poi risorse aggiuntive per la didattica a distanza”. Un impegno significativo, messo in campo a tempo record, ribadisce Gualtieri. 2,4 miliardi a fondo perduto per 460mila soggetti.

Poi le altre mosse: “L’Imu la togliamo, è un esborso in meno” sottolinea con soddisfazione Patuanelli che poi conclude: “Abbiamo fatto in poche ore il massimo per dare sostegno al sistema economico. Ci sentiamo vicini a chi vuole fare impresa ed era nostro dovere riuscirci dove aver dovuto limitare la produzione di alcuni settori”.

@raffaelevitali

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