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2 giugno. Dieci fermani al servizio della Repubblica. Da Livini ad Angelici, Cavalieri che lottano per tutti FOTO

2 Giugno 2023

di Raffaele Vitali

FERMO - La top ten del Fermano in mostra per il 2 Giugno. Dieci persone diverse tra loro, unite da un impegno verso gli altri, verso il proprio lavoro, verso l’Itali. Questo gli è valsa la consegna da parte del prefetto Michele Rocchegiani, dell’onorificenza all’ordine al merito della Repubblica italiana.

È il momento clou di una giornata iniziata con la messa in duomo, celebrata dall’arcivescovo Rocco Pennacchio, seguita dalla lettura del messaggio del presidente del Repubblica, Sergio Mattarella, davanti al monumento ai caduti.

Deposizione della corona e poi, dopo che il prefetto Rocchegiani insieme con il comandante dell’esercito ha omaggiato le associazioni combattenti e di volontariato, il momento più toccante: l’inno d’Italia cantato dai bambini dell’Isc Da Vinci Ungaretti, con tanto di lingua dei segni.

poi passaggio in piazza del Popolo, foto di rito e un fuori programma, l’applauso agli artisti di Montefiore che stanno realizzando delle vere opere d’arte dedicate aa Fermo nel cuore della piazza. “La Repubblica siamo tutti noi. In queta provincia le istituzioni vano oltre al normale rapporto, c’è il lato umano e personale ad arricchirci” ha sottolineato il sindaco Paolo Calcinaro.

Tante fasce tricolore, quelle dei sindaci che hanno scelto di celebrare il 2 Giugno aFermo.ma ce ne sono diversi anche a Roma, dove al fianco di Mattarella hanno rappresentato la Provincia, e chi è rimasto nel proprio comune perché aveva organizzato una sua cerimonia. Ma è Fermo il cuore della Festa, è qui che questore e comandanti delle forze dell’ordine hanno scelto di presentarsi in alta uniforme. È qui che i senatori Fede e Verducci hanno fatto sentire la presenza dello Stato, come l’assessore regionale Brandoni quella delle Marche.

I PREMIATI - CAVALIERI

LICIO LIVINI. Una onorificenza dovuta, ancor più che attesa. Se la sarebbe meritata già nel post pandemia, ma i tempi dello Stato sono più lunghi di quelli dell’uomo. Ma da oggi Licio Livini, ex direttore dell’Area Vasta di Fermo, è Cavaliere della Repubblica Italiana.

Emozionato il direttore, strano per uno abituato a gestire in pace e in guerra ospedali e strutture territoriali. Una lunga carriera nel sistema sanitario nazionale, che oggi da pensionato prosegue in un importante centro privato che ha contribuito a nascere a Civitanova Marche

Sposato, due figli, per molti è chi nel 2020 ha cercato di difendere il Murri fino all’ultimo dal Covid insieme con tutto il mondo che ci ruota dentro, dai medici agli infermieri passando per Oss e amministrativi. Chi l’ha proposto, molti sindaci, qualche collega e figure importanti per il Fermano, ha puntato sul suo impegno “per poter rispondere ai bisogni ed alle necessità dei propri cittadini”.

Nel SSN ha ricoperto ogni ruolo dirigenziale: direttore del Distretto, poi del Distretto unico e infine dell’Area Vasta dal 2015 fino al pensionamento nel 2021. “Importante l’impegno nel campo socio-sanitario: assistenza domiciliare oncologica; disturbi specifici dell'apprendimento; centri preposti di Montessori e Comunità di Capodarco; implementazione di Centri Diurni e Residenziali sul territorio provinciale; centro disturbi comportamento alimentari” è un altro passaggio chiave del dossier di ‘sponsorizzazione’.

Sotto la pandemia la fase più dura in cui ha avuto il coraggio di prendere scelte difficili e anche di criticare, provando a far cambiare strategie, anche i vertici regionali quando decisero di far diventare il Muri un ospedale covid. Le risposte sono sempre state importanti, inclusa l’organizzazione di uno screening di massa della popolazione della provincia di Fermo che tutti oggi vorremmo dimenticare. Merita quindi il cavalierato perché, ricorda la capa di gabinetto Monica Vaccaro leggendo la motivazione, “sempre attento alle esigenze dei pazienti. Punto di riferimento qualificato e affidabile”.

STEFANO ANGELICI. “Primario di Medicina del Murri, carriera trentennale, in prima linea durante l’emergenza pandemica, tanto da essere tra i primi contagiati, esempio di coraggio e professionalità, oltre che senso del dovere”.

MASSIMLIANO CARRINO. “Luogotenente dei carabinieri, di cui veste la divisa dal 1981. Negli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti, impegnato anche nel sociale, con la Croce Rossa, in prima linea durante il sisma del centro Italia”.

ANNA RITA PRIORI. “Già vice sovrintendente della Polizia di Stato, a Montegiorgio è impegnata con i volontari della Misericordia. Ha svolto un ruolo attivo nel centro antiviolenza di Macerata”.

MAURIZIO BOSI. “Appuntato scelto della Guardia di Finanza, ha svolto importanti servii per la salvaguardia del made in Italy, svolgendo incarichi di controllo e vigilanza, oltre che di repressione del contrabbando e dell’immigrazione clandestina. È stato impegnato anche in salvataggio in mare di profughi e operazioni antidroga”.

VLADIMIRO BONIFAZI. “Infermiere professionista, impegnato da anni a Villa dei Pini ma anche a Campofilone dove è stato determinante durante l’emergenza covid. In prima linea anche nell’assistenza domiciliare, è dotato di senso civico e spessore sociale”.

LUIGINA AMAOLO. “Imprenditrice calzaturiera alla Portland’s Spa, si è impegnata per la tutela del made in Italy mantenendo l’intero ciclo produttivo in Italia. Ha dimostrato grande sensibilità verso la comunità, durante la pandemia ha donato al Murri un elettrocardiografo e una piattaforma ecografa, migliorando le condizioni di lavoro del personale”.

COMMENDATORE LUIGI ALESSANDRINI. “Ex generale dell’Arma dei carabinieri, già cavaliere e ufficiale della Repubblica, da vent’anni è al servizio della Tod’s. ha contribuito ai successi dell’azienda fermana”. UFFICIALE DELLA REPUBBLICA GIOVANNI MARTINELLI. Già cavaliere della Repubblica e commendatore dell’ordine questore, Martinelli collabora con numerose testate giornalistiche, è impegnato nel sociale come fondatore della croce azzurra di Sant’Elpidio a Mare ed è socio Aido. Con il suo esempio veicola i valori della sussidiarietà”.

MEDAGLIA D'ONORE. Alla memoria di Egisto Virgili, cittadino di Amandola che fu deportato nel 1944 nel campo di concetramento di Dortmund. a ritirarla il nipote Egisto.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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