GROTTAZZOLINA - C'è un bel pezzo di Marche nella finalissima del volley mondiale maschile, oggi alle 12.30, tra Italia e Bulgaria. Gli appena 25 chilometri in linea d'aria che separano Civitanova da Grottazzolina contengono ben 6 dei 28 giocatori a referto e non c'è nessun'altra fettina di cielo che possa vantare eguale concentrazione di protagonisti: Mattia Bottolo, Giovanni Maria Gargiulo, Fabio Balaso, Alexander Nikolov sono tutti uomini Lube, mentre il capitano Preslav Petkov e il martello Georgi Tatarov sono in forza alla Yuasa.
Anche i due allenatori hanno curricula decisamente marchigiani, perché Fefè De Giorgi, c.t. dell'Italia, è stato l'allenatore del primo scudetto Lube nel 2006 (quando la squadra era di stanza a Macerata), mentre Gianlorenzo Blengini, ex c.t. azzurro ora alla guida della Bulgaria, è il tecnico dell'ultimo dei sette tricolori civitanovesi.
Blengini apprezza notevolmente il lavoro di Massimiliano Ortenzi sulla panchina della Yuasa (quante amichevoli negli anni! quanti contatti sull'asse Grotta-Sofia), così come De Giorgi e lo stesso Blengini oggi capitalizzano il lavoro certosino di Giampaolo Medei alla direzione tecnica della Lube, ex parata di stelle ora riconvertita a rampa per campioni: Bottolo, Nikolov e Gargiulo sono solo le ultime scommesse vinte. E Balaso pure (anche se a dire il vero, quando è arrivato da queste parti, era già un piccolo monumento).
Tra la Nazionale e il quinto oro mondiale ora si frappone solo la Bulgaria. Alexander Nikolov (una delle tante perle pescate in carriera dal g.m. Beppe Cormio) e il fratello Simion saranno i pericoli maggiori oggi per l'Italia, a caccia di un favoloso en plein uomini-donne. Ma per le Marche la vittoria è già evidente.
Questa regione sotto rete è al top. E proprio grazie al distretto Grottazzolina-Civitanova, fabbrica allargata di emozioni e visioni. Immaginare il grande volley sotto casa e ritrovarlo in orbita mondiale.
Antonio Muratori