MONTE URANO – Difficile pensare a una conclusione migliore per una vicenda complicata, dolorosa, difficile da trattare.
Il giovane bulgaro, che da tempo viveva a Monte Urano e che si era reso protagonista di alcuni atti di violenza, è tornato in Bulgaria. “Una vicenda spiacevole che ha toccato tutta la comunità. Il ragazzo è stato accompagnato alla stazione ferroviaria con in mano biglietti per treno e aereo pagati dal Comune” racconta la sindaca.
La decisione è stata presa dopo un lungo confronto con il prefetto che ha firmato l’ordine di allontanamento dal territorio nazionale “per l’insussistenza di elementi che potevano ancora legittimare il permanere nello Stato Italiano” prosegue la sindaca. Il giovane è così stato affidato ai familiari in Bulgaria.
“Questo è il risultato di un lavoro di cesello, nel rispetto della dignità e legittimità democratica di ogni persona per garantire nel contempo una maggiore sicurezza ai cittadini monturanesi e della Provincia”. Per riuscirci, la Canigola è riuscita a fare squadra con Prefettura, la Questura, l’Area vasta 4, Carabinieri, Polizia locale e i Servizi sociali del Comune di Monte Urano. “Ognuno nel suo ruolo ha aiutato a risolvere questa intricata situazione”.
Inclusa la sindaca, che per prima si è assunta la responsabilità firmando il Tso dopo i fatti che avevano portato scompiglio nella comunità, durante una iniziativa che coinvolgeva molte famiglie nei giardinetti. Il giovane, già allontanato dalla madre che si trova in una struttura protetta, ora si spera ritrovi il suo equilibrio.
“Si chiude così una vicenda che, purtroppo, è stata strumentalizzata politicamente, con troppe falsità. Noi, come Amministrazione, abbiamo lavorato per risolvere nel migliore dei modi la situazione. È riuscita a farlo attraverso un riservato, virtuoso, attento e proficuo lavoro di squadra”.