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Villa Elisabeth, Gega rigenera l'Helios e dà vita al regno del catering. "Ogni coppia di sposi è speciale, qui il sogno diventa realtà"

5 Ottobre 2025

di Raffaele Vitali

MONTE URANO – Algert Gega e il sogno che si realizza a 47 anni. “Sono da 25 anni nella ristorazione, finalmente gestisco un mio posto, una mia attività”. Nato in Albania, “dove l’ospitalità è un valore sacro”, è in Italia dal 1994. Per due decenni riferimento dell’azienda leader nel campo del catering nel Fermano, Gega ora ha fatto il grande salto e ha ridato vita a Monte Urano all’ex Helios, che oggi diventa Villa Elisabeth. Un taglio del nastro in compagnia di amici, ex clienti e tante autorità.

Algert Gega, si descriva.

“Sono uno che ha scelto un lavoro che l’appassiona. Sono cresciuto tra ristoranti ed eventi, dal 2000 lavoro nel catering. Dopo poco tempo sono diventato direttore di una delle ditte più importanti e questo mi ha permesso di lavorare in ogni luogo per tanti tipi di eventi diversi”.

Cosa l’ha spinta a fare il grande salto, a mettersi in proprio?

“Era il momento giusto. L’ho fato in piena estate, l’ho annunciato il 14 agosto sui social e oggi il taglio del nastro di un luogo che sarà la casa delle coppie, il luogo dove festeggiare momenti importanti”.

Da dipendente a titolare, cosa cambia?

“Che ora ho un socio, Paolo Ricci, uno di Ponzano di Fermo come me. E le responsabilità, non il rapporto con i festeggiati”.

Centinaia di novelli sposi sono passati per lei, cosa la contraddistingue?

“Ho visto passo passo plasmarsi un percorso di vita. Davanti a me si decidono anche le date e questo ti carica di energia positiva, mi hanno motivato”.

Come si confronta con i futuri sposi?

“Il primo segreto è pensare alla coppia, non ai clienti. La mia è una missione, voglio realizzare il momento sognato dalle persone”.

Quanto è cambiato il lavoro nel mondo del catering?

“Una volta bastava una stratta di mano, si parlava solo di soldi e tutto passava nelle mani dell’imprenditore o del wedding planner. Oggi le coppie vogliono un capitolato del matrimonio. Dalla tovaglia al bicchiere, dal tavolo lungo all’ovale, la tipologia di posate. Le esigenze sono cresciute e questo perché i social fanno da guida. Accade qualcosa in India e magri c’è chi la vuole riprendere. Noi dobbiamo essere pronti”.

Non si perdono gli stimoli?

“Il mondo dei matrimoni è qualcosa di bellissimo, perché le persone ti ricordano per questo giorno importante. E chi si è sposato con me dieci anni fa, oggi magari mi chiama per una comunione o un compleanno. Il mio è un lavoro che accompagna le persone nei momenti importanti, non è più un one shot”.

Perché ha scelto proprio l’ex Helios?

“Cercavo un quartier generale per la logistica del catering. Non volevo un ristorante. Una volta entrato, ho capito che era la scelta giusta. Lo abbiamo ribaltato questo locale, dentro c’erano forno da pizza e grandi griglie, oltre a pesanti tende. Mettendo mano alla struttura ho scoperto le grandi potenzialità per il territorio”.

Cosa rende il suo il posto giusto?

“E’ uno spazio modulabile. Tre sale: una da trecento, una da duecento e una da settanta posti. Quando ho iniziato a rinovare gli spazi, ho capito che è possibile anche fare ristorazione e così da giovedì, fino alla domenica, apriremo il ristorante di pesce. Un livello medio alto, un luogo che non c’è in questa zona. Intanto partiamo con le cene, poi vedremo”.

Algert Gega, come sta il settore degli eventi?

“C’è ancora un post Covid. Non abbiamo  i problemi dell’epidemia, ma c’è la crisi economica che ha impattato sul territorio. Aggiungiamo il quadro internazionale, chi può prima di spendere ci riflette. Quindi anche come proposte bisogna sapersi adattare. Per questo torno alla conoscenza della coppia. Non tutti possono fare il matrimonio da 50mila euro. Noi siamo in grado di offrire una proposta sartoriale. Senza mai dimenticare il dettaglio. Del resto, chef e personale di sala non sanno mai quanto paga un cliente, sanno che devono svolgere un compito e farlo al meglio”.

Catering è personale, come si costruisce una squadra partendo da zero?

“Ho avuto il supporto di altri professionisti. Il problema c’è, ma sto costruendo il miglior team possibile, sia con figure storiche sia con chi bussa alla nostra porta perché desideroso di affermarsi. Ora siamo in cinque, ma pronti a diventare trenta in base all’evento da gestire”.

Assume?

“Villa Elisabeth è un luogo che dà lavoro, questa attività è una opportunità per il territorio, per i giovani che si possono pagare gli studi o che cercano un posto fisso. Considerata la crisi di altri settori, una vera opportunità”.

Ma tutto questo con le sue forze?

“Detto del socio, devo dire grazie alla Carifermo che ha creduto in me. Ho al mio fianco una banca che fa la banca. E poi devo ringraziare anche la famiglia Vallasciani, proprietaria di questo luogo, che mi ha dato fiducia, venendomi anche incontro nell’investimento”.

Tre sale, come le gestisce?

“Intanto abbiamo completamente rinnovato il piano centrale, che è quello più bello, con gli archi che danno luce e da cui si può ammirare la nostra collina, a cominciare da Monte Urano. C’è poi la sala espositiva, quella in cui riceveremo le coppie per offrire le varie opzioni. Uno spazio in cui ho posizionato anche lo storico tavolo del ristorante ‘Il Faro’ che mi hanno donato i titolari Adria e Pino”.

Gega, lavorerà solo qui?

“Il catering non ha confini, lavoriamo in numerose ville storiche non solo del fermano. Questo luogo mi permette un punto fermo e una possibilità di offerta importante, avendo anche un giardino in cui possono starci più di duecento persone”.

Da oggi è titolare, il sogno si è completato?

“Bisogna sempre averne un altro nel cassetto. Il mio è quello di una location tutta mia. Villa Elisabeth è il posto giusto per strutturarmi, per fare un ulteriore salto, poi vedremo, un casolare nella mia Ponzano è già all’orizzonte”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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