di Raffaele VItali
FERMO – "Se pensano di fermarmi così, non sanno di che pasta sono fatto". Tutti fuori, sotto il sole, davanti all’ingresso dell’hotel Royal: Matteo Ricci è stato accolto come una rockstar dal popolo dei civici di tutta Italia riuniti a Fermo da Francesco Trasatti e Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi di Roma Capitale.
Civici, ma anche il mondo Dem del Fermano e Piceno, con in testa i candidati alle regionali: Fabrizio Cesetti, Nicola Loira, Chiara Croce e Luisanna Cola. E poi i big del sud delle Marche, da Valerio Lucciarini al ‘lupo’ Agostini, da Paolo Nicolai a Stefano Pompozzi. Tuti per dire ‘Matteo vai avanti, Matteo stiamo con te’.
Incassa l’applauso, stringe mani, abbraccia tutti e rinvia le dichiarazioni a fine incontro (video). Ha annullato diversi appuntamenti di giornata, ma non quello con i civici che devono aiutarlo a vincere. “Un movimento che vale il 10% dell’elettorato” sottolinea caricando i partecipanti.
Lo slogan del mondo creato da Onorato e rafforzato da Trasatti troneggia sullo sfondo ed è ‘Cambiare le Marche, migliora l’Italia’. “Noi siamo civici orgogliosamente di centrosinistra” introduce Letizia Bellabarba, per anni volto di punta dei Dem, oggi al fianco di Trasatti. “Il nostro progetto è nato in modo spontaneo, stiamo prendendo corpo e dal basso allargheremo l’offerta politica nazionale del centrosinistra” introduce Onorato che ringrazia Trasatti “per lo spirito e la voglia di essere parte del calcio di inizio che ci ha messo in partita”.
L’abbraccio però è per Matteo Ricci: “Una persona protagonista suo malgrado di un evidente attacco politico. Abbiamo scoperto che mettere in campo manifestazioni e opere che producono, come ogni amministratore almeno si auspica, un consenso politico può portare a un avviso di garanzia. Se la manifestazione produce popolarità può indirizzarti in un percorso per cui qualcuno può vederci un reato. Questo racconto, a prescindere dal colore politico, ci dà un messaggio. Un amministratore locale deve mettere in campo iniziative che, per vivere sereno, non devono produrre risultati. Perché altrimenti si incorre in un rischio. Forse gli amministratori locali è sapere che fare iniziative che producono insulti è meglio.
La gogna mediatica, secondo Onorato, non è iniziata qualche giorno fa, ma da un paio di mesi. “Quando un autorevole parlamentare, attuale direttore editoriale del Secolo d’Italia, lo annunciava da mesi. Quindi, o Italo Bocchino ha sviluppato doti di preveggenza oppure dovrebbe spiegare come faceva aa sapere che sarebbe arrivato l’avviso di garanzia: questo è inquietante. E ogni partito dovrebbe avere paura, se hanno a cuore l’interesse pubblico, che si potrebbe arrivare al ‘chi melo fa fare’ da parte delle persone perbene. Ma ricci è uno che invece va avanti e al suo fianco avrà dei civici determinati” ribadisce Onorato.
Che richiama la Meloni: “La premier di solito è garantista, poi i suoi attaccano. La solita politica dei due forni. Comunque, chi usa la clava dell’avviso di garanzia, poi nelle urne rimane deluso”.
Onorato è arrivato a Fermo perché ha conosciuto la città e la sua bellezza “e potrebbe essere più stupenda se ci fosse una regione che valorizza quello che ha”. Noi giochiamo nel campo del centrosinistra, sappiamo che in Italia c’è una ricchezza di amministratori e vogliamo coinvolgerli con liste che rispondono alle domande con una politica sana, che sanno mettere da parte logiche di corrente”.
Ceto medio troppo ricco per essere aiutato e troppo povero per farcela da solo. “Si vive di bonus, ma quale famiglia programma la propria vita su dei bonus. Serve un’Italia meno burocratica, più semplice. Se uno prova ad aprire una impresa, in Italia costa 20mila euro” ribadisce.
Si alza Francesco Trasatti, padrone di casa che con il caos Ricci vede decollare l’evento, anche dal punto di vista mediatico. “Siete arrivati a Fermo e non è stato facile, lo so. Non abbiamo un aeroporto performante e treni veloci. Spero che il clamore di queste ore per Ricci, riguardi anche Atim e Svem che sono da troppo tempo all’onore di cronache giornalistiche imbarazzanti. Se dobbiamo essere trasparenti e dobbiamo andare a testa alta, bisogna farlo in ogni campo”.
Incassa il primo applauso prima di parlare di Calcinaro, “che ha scelto di candidarsi con il centrodestra, cosa che io e il mio gruppo abbiamo ritenuto non avallabile. E così coerentemente abbiamo deciso di uscire dalla maggioranza”.
E rivendica la parola civismo: “Vuol dire tutto, anche chi non ama i meccanismi dietro una tessera. Ma il civismo non può non fare riferimento a una visione di vita. Non siamo su Marte, non possiamo pensare solo al marciapiede e alla festa di piazza. Serve un pensiero che ci guida e presenta, dove innestare risposte pratiche e concrete che diamo ai cittadini. Cito sempre Giorgio La Pira e il suo ‘i comuni si devono occupare di pace e lampadine’. Noi civici ci siamo anche dovuti rimboccare le maniche di fronte alla crisi di molti paratiti a livello locale. Noi siamo per la leadership condivisa e viviamo in una logica di squadra. Matteo è riuscito a unire il centrosinistra, portiamo avanti questo patrimonio e andiamo oltre l’individualismo di questa destra che anche a Fermo ha preso piede” conclude Trasatti.
È il momento di Ricci, parla a lungo (guarda il video), incassa applausi e non arretra: "Se la destra pensa di usare questo contro di me, no ha capito di che pasta sono fatto”.