
FERMO – C’è chi dice no. La minoranza Dem, tolto Renzo Interlenghi, insieme alla Città che vogliamo, è uscita ieri sera dal Consiglio comunale di Fermo prima dell’inizio della discussione sui punti di urbanistica riguardanti la variante per via Respighi e quella per il terreno da destinare alla Steat
A mezzanotte, Francesco Trasatti avanza una richiesta: “Possiamo rinviare questi due punti al prossimo consiglio?”. Linea poche ore prima anticipata dall’ex sindaco Saturnino Di Ruscio via social. E questo deve aver messo sul ‘chi va là la maggioranza.
Si va comunque al voto e il rinvio vince. O almeno così sembra. “Si alza il consigliere Bargoni, che non aveva votato, e convince il presidente a far rivotare tutti” spiega Malvatani. E come spesso accade, quando si ripensa, si cambia e infatti la mozione è respinta e si va avanti. “A quel punto, abbiamo deciso di alzarci e uscire” aggiunge Malvatani. Non tuti a dire il vero, perché la minoranza si spacca e i consiglieri Interlenghi e Fortuna restano in consiglio.
Per Malvatani uscire ha significato non poter intervenire tecnicamente sulla questione, cosa che fa ora. “La variante, o meglio la proposta tecnico preliminare, prevede un aumento di volumetria per il cosiddetto commercio di vicinato di 2500 metri quadri. Tanti negozi, che vanno a depauperare poi altre zone. Quindi, che si crea attorno alla Coop? Un nuovo luogo da raggiungere con l’auto, inquinando, e di certo non una offerta che crea socializzazione” tuona il consigliere del Partito democratico.
“Parliamo – riprende Malvatani – di un cambio di destinazione d’uso, da portici a commerciale, che crea un plusvalore da due-tre milioni di euro”. come verrà ridato al Comune non è ancora chiaro, se monetizzando o se con opere compensative. Questo verrà definito nell’atto di variante vero e proprio, per cui era necessario il voto positivo ieri in Consiglio.
“Sono tanti i dubbi che avremmo voluto affrontare con calma, ma con questa maggioranza è impossibile confrontarsi. Alzano sempre muri. Come quelli dentro l’area di via Respighi dove si riduce il verde, dove ci sarà un evidente problema di parcheggi e dove l’impatto visivo peggiora molto” prosegue il geometra prestato alla politica.
Problema, secondo la minoranza, saranno anche i parcheggi, “vedremo come realizzeranno quelli interni”. Il timore è che alla fine “chiuderanno le attività di viale Trento e a rischio ci sarà anche la zona di santa Caterina. È la socializzazione, il senso di appartenenza a essere messo a rischio. Per meglio favorire l’economia locale, la personalizzazione del servizio, l’unicità che ti dà in questo caso il piccolo e autonomo commerciante”.
