
FERMO - "È un progetto di aggregazione inclusivo e aperto a tutti. Perché solo insieme possiamo affrontare il futuro con più forza, più rappresentanza e più capacità di incidere sui processi che contano. Per il bene delle imprese e del loro tessuto economico”. I tre presidenti di Confindustria Ascoli, Fermo e Macerata, non hanno dubbi sul percorso intrapreso che avrebbe dovuto portare a una aggregazione unica nelle Marche, ma che oggi prevede l’unione solo di queste tre territoriali.
“Siamo in una fase di confronto preliminare, con tutte le 5 territoriali, aperto e costruttivo su un progetto di aggregazione volto a rafforzare la rappresentanza e i servizi per le imprese marchigiane” ribadiscono. Chiaro che non manchino le critiche, diverse le voci che si sono solevate, non ultime quelle dei calzaturieri delle tre territoriali.
Ma i presidenti sono certi che il percorso sia quello giusto: “Le imprese operano oggi in un ecosistema globale interconnesso, caratterizzato da innovazione tecnologica, mutamenti nei modelli produttivi e sociali, e una crescente concorrenza e complessità dei mercati. In questo scenario, la dimensione provinciale, pur preziosa per la vicinanza e la conoscenza del territorio, non è più sufficiente a garantire servizi avanzati, supporto strategico e ad affiancare le aziende in questi cambiamenti”.
Il primo ok alla aggregazione è arrivato dai tre consigli di presidenza “che – precisano - hanno discusso e approvato una prima ipotesi di un percorso e stanno condividendo con le proprie basi associative i principi e i potenziali effetti di questo percorso”.
La palla ora passa ai consigli generali e poi alle assemblee. “Siamo mossi dalla volontà di costruire un sistema associativo moderno, coeso, capace di dare risposte concrete e tempestive alle imprese delle Marche. Per questo serve un percorso inclusivo e graduale che consenta a tutti di riconoscersi in un progetto responsabile che punta a rafforzare e rilanciare il nostro sistema” la conclusione dei tre presidenti.
